Nel 1977 ne venne vietata la coltivazione dalla legge Cossiga perché si pensava fosse la stessa qualità della Cannabis Indica, oggi si parla di Canapa come risorsa preziosa e sulla quale scommettere ancora. La canapa è stata la prima pianta da fibra mai coltivata, è una risorsa incredibile, necessita di pochissima acqua, ha una crescita molto veloce, rende il terreno fertile; dalla fibra della canapa si ottengono stoffe, carta, tessuti, scarpe, cosmetici e fitofarmaci, alimenti per celiaci (la farina è un ottimo sostituto del grano). Nel 1997 in seguito ad una deroga per le Politiche Ambientali fu concesso sperimentalmente di coltivarne mille ettari. Il senatore del PD Francesco Ferrante, responsabile per le politiche sui cambiamenti climatici, ha proposto una legge che se verrà approvata farà sì che la canapa sativa torni ad essere coltivata in Italia senza restrizioni. Soltanto in Francia oltre 9 mila ettari di canapa sativa sono impiegati nel settore della bioedilizia e quello della carta. Altri paesi europei sono attivi nella produzione di questa pianta, come la Germania, l’Olanda, la Romania, la Gran Bretagna; nel 1972 venne inserita la canapa sativa negli aiuti comunitari per le politiche agricole. In Italia si è confuso ciò che è utile ed innocuo con ciò che è “illegale”, a causa di una legge assolutamente inutile si sono distrutte piantagioni di canapa, quando l’Italia era uno dei più grandi esportatori e produttori di sativa. Oltre alla indica che ultimamente pare si possa addirittura coltivare sui balconi delle nostre case, mi piacerebbe vedere immense distese di canapa sativa, una pianta naturalmente biologica, della quale veramente si utilizza ogni cosa, una meravigliosa espressione della natura che arricchisca la nostra agricoltura.
Fonte: net1news.org