Vasta operazione della Guardia di Finanza che ha coinvolto anche la città martire e che ha visto oltre al sequestro ed all’oscuramento del sito internet www.alkemico.com per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti anche perquisizioni all’interno del negozio “Alkemico di Cassino ed il sequestro di semi di cannabis, spore di funghi allucinogeni, libri con le istruzioni, serre e lampade per la coltivazione domestica di marijuana. “I negozi “Smart Shops”, diffusi su tutto il territorio nazionale con lo scopo di commercializzare le cosiddette “droghe legali” (o “furbe”, perché non classificate dalla legge tra le droghe vietate), sono illegali perché istigano all’uso di sostanze stupefacenti – dichiarano dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone – Questo è il senso dell’operazione di polizia giudiziaria posta in essere, nella mattinata odierna, da militari della Guardia di Finanza appartenenti al Comando Provinciale Frosinone ed al Nucleo Speciale Frodi Telematiche, che hanno eseguito l’oscuramento del sito internet www.alkemico.com, più volte salito alla ribalta della cronaca nazionale.
Le Fiamme Gialle hanno provveduto anche al sequestro di centinaia di accessori finalizzati alla coltivazione casalinga della cannabis indica e dei funghi allucinogeni”. Tre mesi di indagini in relazione al reato di istigazione all’uso di narcotici, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Maria Beatrice Siravo, hanno permesso al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Cassino, dott.ssa Alessandra Tudino, di emettere il decreto di sequestro del sito web e di altri prodotti venduti nel negozio di Cassino della catena commerciale. “Nel corso delle investigazioni – prosegue il Comando Provinciale – la Guardia di Finanza aveva accertato che il punto vendita di Cassino, affiliato in franchising ad una società già con sede in San Marino e successivamente con sede in Rimini, vendeva al pubblico una vasta serie di prodotti che permettevano la coltivazione e produzione di marijuana ed il consumo della stessa”. Nel negozio, infatti, la Guardia di Finanza di Cassino ha rinvenuto e sequestrato tutto il necessario per creare, all’interno della propria abitazione, delle vere e proprie piantagioni intensive di cannabis indica: dalla serra alla lampada che sostituisce la luce solare, dai fertilizzanti ai concimi arricchiti, dalle vasche con sistemi di irrigazione ai semi ed ai funghi allucinogeni, fino ai manuali di istruzioni che descrivevano minuziosamente ogni passo da fare per ottenere rigogliose fioriture di piante di canapa indiana o di funghi psylocibe. Ovviamente, nel catalogo erano compresi anche numerosi oggetti per il consumo dello stupefacente autoprodotto: dalle cartine di ogni tipo e dimensione ai narghilè, passando per i chillum, cioè le pipe della tradizione etnica africana, utilizzate dai tossicodipendenti.
Tutti i prodotti venduti nel negozio erano distribuiti anche attraverso le pagine su internet della catena commerciale, come è stato rilevato dagli specialisti appartenenti al Gat – Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, che hanno tracciato il sito individuandone i responsabili e la localizzazione. Gli stessi militari dell’Unità Speciale hanno proceduto al sequestro ed all’oscuramento dello spazio web presso il server di Torino che lo ospitava. “La legislazione antidroga italiana – conclude la Guardia di Finanza – pone severi limiti alla commercializzazione di tali prodotti, come è stato di recente confermato da una sentenza della Corte di Cassazione, la quale ha stabilito l’illiceità dell’induzione alla coltivazione ed all’uso delle droghe se fatta nel contesto degli “Smart Shops”, ovvero dei siti web ad essi riconducibili, che forniscono materialmente tutto il supporto indispensabile alla produzione ed all’uso delle droghe, realizzando così il reato di istigazione. Gli appostamenti effettuati dalle Fiamme Gialle hanno permesso di identificare, tra i clienti, una grande maggioranza di minorenni”. Sono due, al momento, i soggetti indagati per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti, reato punito con la reclusione da uno a sei anni. So. Cos. (fonte: ultimissime.net)
Chiesta la chiusura di Alkemico (24 Settembre 2009)
CASSINO – Ancora polemiche sul negozio Alkemico. L’assessore ai servizi sociali Ciro Rivieccio (nella foto) ha effettuato un sopralluogo nell’attività commerciale di viale Dante e chiede un’ordinanza di chiusura: “ho avuto modo di constatare che l’altezza del locale non è a norma ed ho notato che non c’è la destinazione urbanistica, inoltre, non ci sono i requisiti di agibilità. Non può esistere un locale che commercializza prodotti del genere sul nostro territorio. Chiederò al Sindaco di intervenire e di emettere subito un’ordinanza di chiusura.” Le “smart drugs” sono un caso nazionale approdato anche alla Camera dei Deputati. Il gruppo del Popolo della Liberia aveva presentato una interrogazione scritta al Ministero dell’Interno, al Ministero del Lavoro, della Salute, delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico. La catena di negozi “Alkemico” ha suscitato numerose polemiche in molte parti d’Italia. Proprio per questo motive alcuni deputati del Pdl hanno presentato un’interrogazione. Nella nota inviata i parlamentari hanno spiegato che in Italia è nata la catena di negozi, sotto la denominazione “Alkemico”, che “commercializza e promuove sostanze stupefacenti, kit per sniffare, semi per piantare marijuana e skunk, boccette di etere e popper da inalare, oltre a libri che inducono all’uso di droghe. Il gruppo di deputati chiede ai ministri di assumere iniziative volte alla chiusura di questi negozi che, in contrasto con la legge, promuovono la cultura dello sballo, vendono droghe illegali e propongono prodotti per il consumo delle sostanze stupefacenti”. Il Governo ha dato una immediata risposta affermando che: “Nei confronti degli esercizi commerciali “Alkemico” sono state effettuate numerose verifiche dove peraltro non sono state rilevate irregolarità di tipo penale o amministrativo”. (fonte: frnotizie.it)