Della serie, non è mai troppo tardi. Ma in realtà sì. Sono passati 50 anni da quando un farmaco, il Talidomide, dato alle donne in gravidanza attenuare le nausee, ha causato tantissimi danni e malformazioni ai nascituri. Dopo 50 anni, la casa farmaceutica che produceva il farmaco ha chiesto scusa. Il medicinale, che veniva venduto tra gli anni '50 e l'inizio degli anni '60, ha portato alla nascita di circa 10 mila bambini con malformazioni. Durante una cerimonia a Stolberg, in Germania, l'ad della Grunenthal, Harald Stock, si è detto "molto dispiaciuto" per il silenzio che l'azienda ha mantenuto nel corso degli anni.
"Chiediamo perdono - ha detto Stock - per il fatto che, in quasi 50 anni, non abbiamo trovato un modo per parlarvi, da essere umano a essere umano. Chiediamo che si consideri il nostro lungo silenzio un segnale dello shock che quello che vi accadde provocò in noi".
Ma secondo le fondazioni che si occupano delle vittime, le scuse sono puramente strumentali e sono state presentate soprattutto perché alcuni pazienti australiani si sono rivolti in tribunale per ottenere un indennizzo. Una di questi, Lynette Rowe, racconta l'Indipendent, nata 50 anni fa senza braccia e senza gambe perché la madre assunse talidomide in gravidanza, ha ottenuto un risarcimento multimilionario ed è alla guida delle class action per i cittadini australiani e neozelandesi nati fra il 1958 e il 1970 con difetti congeniti legati all'assunzione del sedativo.
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