Ieri, 22 maggio 2013 Don Gallo, fondatore della ‘Comunità di San Benedetto al Porto’ di Genova, ‘il prete degli ultimi’, ma noi diremmo dei primi, ci ha lasciato. Scrittore, teologo, sostenitore dei diritti degli omosessuali e dei transgender, promotore della liceità delle droghe leggere, protettore degli emarginati, dei detenuti, Don Andrea era sostanzialmente anarchico, da sempre scomodo per la Chiesa, leader spirituale e politico di giovani e meno giovani. Si era schierato con i giovani durante il G8 e con il movimento No Tav. Alla morte di Hugo Chavez aveva celebrato per lui una messa. In uno dei suoi ultimi tweet, alcuni giorni fa, aveva scritto: “Sogno una chiesa non separata dagli altri, che non sia sempre pronta a condannare, ma sia solidale, compagna”. Ci mancherà moltissimo il suo continuo e incessante impegno per il rispetto della dignità umana e ! della giustizia e ci piace ricordarlo con le parole, da lui stesso pronunciate in Piazza Duomo a Milano nel 2011, in occasione dello sciopero generale della Fiom-Cgil.
“Come prete vi dico, fratelli e sorelle ciao ciao ciao. E dopo questo vi dico anche: compagne e compagni sempre su la testa. La colonna sonora della mia vita è quella del grande Fabrizio De Andrè e allora vi dico anche: se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”. Sono don Gallo, prete da oltre 50 anni, partigiano, e cosa fa un partigiano? Sceglie! E da vecchio partigiano credo che non è vero che il potere è forte. Molti italiani sono in ginocchio, strisciano. Si deve riconquistare il futuro, le nuove generazioni attendono un segnale e l’Italia intera deve ringraziare voi operai della Fiom, voi operai di Mirafiori e Pomigliano, voi studenti dell’onda, voi ragazzi dei centri sociali. Non fermiamoci, Cristo. Il mio Vangelo mi chi! ede di vigilare. Mi rivolgo all’opposizione: ma porca miseria, dove siete finiti? Il virus del fascismo di ieri è in libera uscita. Fascismo, berlusconismo, leghismo hanno in comune la pratica di disfarsi di ciò che è democratico. Quando finisco di pregare in chiesa vado in strada e canto, vado nei campi e canto, vado fra la gente e canto i versi della nostra Costituzione repubblicana. – poi congedandosi intona – È questo il fiore del partigiano, o bella ciao o bella ciao o bella ciao, è questo il fiore del partigiano morto per la libertà».
E salutando la folla che urla il suo nome, Don Gallo, sorridendo, grida:
«Hasta la victoria siempre».
Ciao Don… Hasta siempre!!
Ascia