Dure accuse a Pechino da “Human Rights Watch”. “I tossicodipendenti cinesi subiscono pestaggi sistematici, ricatti e sono spesso costretti al lavoro forzato”, si legge in un rapporto pubblicato dal gruppo umanitario. “La nuova legge sulla droga varata in Cina nel 2008 consente di tenere i drogati rinchiusi fino a 7 anni nei cosiddetti ‘centri di riabilitazione’, in realtà delle prigioni senza nessuna supervisione delle autorità giudiziarie”. “Invece di mettere in atto una vera terapia per il trattamento della dipendenza dalla droga, la nuova legge cinese espone le persone sospettate di fare uso di droga alla detenzione arbitraria e a trattamenti inumani”, ha spiegato Joe Amon, uno degli estensori del rapporto.
Gli esperti di Human Rights Watch hanno studiato le condizioni dei tossicodipendenti in due delle province cinesi dove gli stupefacenti sono più diffusi, quello dello Yunnan e del Guangxi che si trovano nel sud della Cina, non lontane dal “triangolo d’oro” della droga formato da Birmania, Laos, Vietnam e Thailandia. “Mettere un gran numero di tossicodipendenti nello stesso posto, costringerli al lavoro forzato e a subire violenze fisiche non è ‘riabilitazione'”, conclude il rapporto.
Human Rights Watch accusa la Cina di non applicare fino in fondo la legge che chiede trattamenti umani e proibisce le punizioni dei consumatori di droga detenuti. Questo, accusa Hrw, porta a continui e a volte mortali abusi. (fonte: tgcom.mediaset.it)