Pubblichiamo la lettera aperta di un operaio che racconta il dramma della paura di perdere il posto di lavoro a causa di un assurdo esame per l’assunzione di droghe (anche fuori dall’orario di lavoro).
Ciao a tutti, sto scrivendo inquanto sto passando notti insonni e giorni d’inferno a causa di questa “stupenda legge” che condanna ogni lavoratore onesto che ha commesso il reato di aver fumato uno spinello lontano dall’orario di lavoro, ma non abbastanza per essere additato come drogato a causa di una pisciata di almeno una settimana dopo aver commesso l’efferrato reato!
Sono un operaio di 34 anni attaccattissimo al mio lavoro che ho sempre svolto con molta passione e dedizione, non mi sono mai permesso di mettere a repentaglio la salute e la sicurezza degl altri svolgendo il mio lavoro e soprattutto non ho mai fumato al lavoro. Una sera prima di staccare, mi è arrivata la notizia che il giorno seguente sarei stato sottoposto all’esame dell’urina per verificare l’eventuale assunzione di droghe (avevo fumato con amici la settimana prima). Ora sto’ aspettando con ansia l’esito di questo maledetto e vigliacco esame .”Il prelievo sarù eseguito nel rispetto della dignità del lavoratore ” cosi’ era scritto nel foglio che mi hanno fatto firmare all’uscita. Ma quale dignità e rispetto! Sono stato umiliato e probabilmente sarò sospeso e mandato al SERT insieme a eroinomani e quant’altro!
GRAZIE ITALIA, ora il mio stato psicofisico è demolito e sto entrando in una depressione che non so se riuscirò a sopportare. Tutto quello che avevo e su cui potevo contare, il mio lavoro, non sarà mai più come prima!
Anonimo
Esprimiamo la nostra solidarietà all’autore della lettera, facendogli i nostri migliori auguri. Nella speranza che queste leggi siano riviste al più presto. Il proibizionismo e la repressione hanno fallito ed è stato dimostrato ormai ovunque. Pretendiamo ora un cambio di strategie di riduzione del danno, e la tolleranza nei confronti dei consumatori, così come sta succedendo già da alcuni mesi negli Stati Uniti.