In uscita LUNEDI’ 16 MAGGIO 2011 nelle edicole delle principali città italiane e in oltre 100 punti di distribuzione!
EDITORIALE
Da Leonardo da Vinci a Tino Faussone, l’eroico operaio specializzato dei racconti di Primo Levi, l’italiano all’estero ha sempre avuto successo. E tuttora è così. Che decida di emigrare o che vi sia costretto, che faccia lo stilista o il cuoco, il minatore o l’architetto, non c’è italiano all’estero che non eccella in un modo o nell’altro nella sua professione. Gli esempi sono innumerevoli, e noti a tutti.
Si potrà osservare che molti giovani, più o meno di talento (e spesso di grande talento), resterebbero volentieri in Italia, e se vanno all’estero è perché il nostro paese non è in grado di offrir loro nulla, sprecando così le risorse che ha investito per formarli e ipotecando seriamente il futuro di tutti. Ma questo è un problema dell’Italia, non degli italiani che se ne vanno.
È infatti evidente, e dimostrato in modo incontrovertibile dai fatti, dalla storia e dall’esperienza di ciascuno di noi, che senza l’Italia gli italiani stanno meglio, funzionano meglio, lavorano meglio e quasi sempre guadagnano di più.
Bisognerebbe dunque emigrare, o spingere i nostri figli a farlo creandone le condizioni, per esempio invogliandoli a completare gli studi all’estero. Non è una soluzione alla portata di tutti, e certo non sarebbe praticabile da sessanta milioni di italiani. Del resto, esistono soltanto soluzioni individuali, e ciascuno è responsabile di quella che si è scelta. Mettere in salvo i propri figli, in ogni caso, richiede sempre un sacrificio.
Un’alternativa praticabile all’emigrazione volontaria o forzosa è l’esilio interno. Se non possiamo lasciarci l’Italia alle nostre spalle, possiamo però allontanarla il più possibile dalla nostra vita quotidiana, riducendo drasticamente l’impatto, doloroso quanto inconcludente, con la burocratica inefficienza generalizzata che nullifica ogni sforzo e ogni speranza.
Vivere in campagna anziché in città, preferire una piccola comunità relativamente ben organizzata alla metropoli, scegliere un lavoro dipendente o precario anziché sfidare la burocrazia e il fisco per avviare un’impresa, tenersi per quanto possibile alla larga dall’istruzione e dalla sanità pubbliche, affidare i propri soldi a istituti bancari stranieri, non partecipare in alcuna forma alla vita pubblica sono altrettanti modi per limitare l’ingerenza dell’Italia nella nostra vita quotidiana e per prendere le distanze dalla sua maleodorante inefficienza.
L’Italia è finita, si salvi chi può.
FABRIZIO RONDOLINO
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I CONTENUTI DEL NUOVO NUMERO
03. Intro
04. Editoriale
06. Guardando le stelle
07. Fumetto
09. Feedback
10. News e curiosità dal mondo
13. Eventi: Jamiroquai, Nas e Damian Marley, Canapuglia
15. Enjoint news
16. Speciale: Arrivederci Italia
17. Speciale: Non siamo noi a dover emigrare…
18. High Times
21. Legalize it: disinformazione sulla cannabis
22. Testimonianze vittime + Active
24. Eco-Friendly
26. Giardinaggio: il giardino pensile
28. Grow: White Berry of Paradise seeds
31. Strain Guide: J.P. Mail
33. La scuola di Cervantes
38. Shantibaba’s grow tips
41. Cannabis Terapeutica
45. Cannabis 360°
48. Psiconauta
51. Hi-tech news
53. Input: libri, film, musica
54. Reggae Vibrations
55. Musica: Lion D
57. Musica Legends: Patti Smith
59. Oltreconfine: Bruxelles
60. Oltreconfine: Himalayan Experience
61. Cronache da dietro il cancello + Erbavino
62. Sexxx and Love: le perversioni sessuali
64. Underground rulez: Hippy History
66. Pubbliredazionale
69. Logout
70. Info varie + Lista distributori
Dettagli tecnici
Tiratura: 15.000 copie | Pagine: 72 | Periodicità: bimestrale | Prezzo di copertina in edicola: 2,90 euro. Prezzo in growshops, smartshops, eventi e centri sociali: 1 euro
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