La canapa indiana, più consosciuta come cannabis, è la foglia comunemente usata per fumare lo spinello.
La cannabis ha anche proprietà curative. Il suo utilizzo terapeutico è adatto alla cura di molte malattie, anche gravi.
Siccome in Italia la cannabis è considerata uno stupefacente non si può coltivare. La cannabis si può importare dall’estero per uso terapeutico, ma spesso costa troppo per un operaio un precario o peggio, un disoccupato.
Fabrizio Pellegrini, pianista di pianobar di Chieti, è affetto dalla sindrome fibromialgica che gli provoca forti dolori alle articolazioni. Siccome non si poteva permettersi di importare la cannabis ha deciso di coltivarsela in casa.
Nel 2001 la polizia fece irruzione in casa sua e gli sequestrò le piantine, che Fabrizio utilizzava per fumarsi, senza spacciare. Da allora per Fabrizio sono iniziati i guai: arresti, controlli, qualche mese di detenzione e una condanna in primo grado a 6 anni di carcere per detenzione di sostanze stupefacenti.
Secondo Marco Cappato, segretario nazionale dell’associazione Luca Coscioni, la legge che viete la coltivazione di cannabis è il frutto di un proibizionismo puramente ideologico.
Marco Di Paolo, avvocato che assiste gratuitamente Fabrizio, dice che la Fini-Giovanardi è una legge gravemente lacunosa, che si inserisce in una legislazione confusa e contradditoria in materia di sostanze stupefacenti.
Anche il romano Pino Cucci ha avuto qualche problema in passato. Ora per curare la sua sclerosi multipla che lo condanna alla sedia a rotelle usa la cannabis regolarmente importata. Ma siccome a Pino non piace fumarla l’ha fatta trasformare a sua moglie in biscotti frollini.
Una storia italiana fra le tante che si possono conoscere tra canne e frollini di cannabis. Assieme a qualche utile informazione per chi ritenesse di aver bisogno di inoltrare domanda per farne uso. di Daniele Martinelli (fonte: danielemartinelli.it)
> Se ne discute sul forum, QUI