andrebbero tolte anche le sigarette, ma è un business dello stato...si entra in un discorso piu grosso di noi...cmq si ognuno è libero di fare cio che crede e vuole, non sto a giudicare, anche xk sono sulla stessa vostra barca..
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Mia mamma mi faceva le analisi ogni lunedì mattina, se il fine settimana ero andato a ballare.
Avevo 16/17 anni, ero un coglione e giustamente non si fidava.
In casa mia non si poteva neanche pronunciare la parola stupefacente, che a mia mamma le veniva l'angoscia, ho fatto disastri su disastri a scuola, cambiandone 6 in cinque anni, eppure dal momento che il mio approccio alla vita è cambiato anche mia mamma ha avuto un'apertura nei confronti della ganja come mai mi sarei aspettato.
Quindi il problema non sono solo i genitori bigotti, ma siamo noi giovani che non sappiamo relazionarci con la loro figura e farci capire.
Non so quanti anni hai ma da come ragioni non ho dubbi che tua mamma abbia capito. Quello che hai detto è perfetto e da persona molto matura. :sm_clapper:Spesso sono i comportamenti dei ragazzi (io mi metto tra i genitori) che generano la chiusura dei genitori. I genitori (è una ovvietà ma spesso si dimentica) vogliono sempre il massimo per i loro pezzi di cuore e se una mamma ti rompe i coglioni lo fa perchè pensa di fare il tuo bene e perchè vede che qualcosa non va. Sei tu come figlio che devi meritarti il guinzaglio un pò più molle e la loro fiducia, come hai spiegato benissimo.
E comunque se la cannabis non fosse infamata e chiamata dappertutto "droga" ma prodotto agricolo come il tabacco o bevanda come il vino (vedi wikipedia) molte cose sarebbero diverse.
Beh Favola, la mia domanda, forse stupida, è dovuta al fatto che spesso ho trovato molti pregiudizi e ignoranza pure tra di noi, dove dovrebbe esserci maggior apertura mentale. Credevo.
Non che me ne freghi niente (e chi m'ammazza :biggrin2:) ma sentirsi giudicati a volte da fastidio. Tipo 3/4 anni fa a Pistoia Blues dove un ragazzetto mi fa: " a nonno e che ti fai ancora le canne? Nun sarà meglio che passi ai canarini?":icon_rambo::e025:
quanto alla tua domanda io gli chiederei di provare a fumare. E' l'unica per sperare che capisca.
Al Pistoia blues?!ma dai,capace mi avrai incrociato sopra a qualche djambè :D
Beh facile Teppa in quanto ci sarò venuto almeno 10 volte. Anni fa andavo anche al campeggio. Anzi andavo al campeggio e non al concerto ahahaha. Nella piazzetta dietro Piazza Duomo ci ho passato ore a sentire il ritmo ipnotico dei bonghi. Che storte ahahahahah. Bellissimo. Ho dei ricordi stupendi. Ciao
p.s. l'ultimo i Doors. C'eri?
Certo che c'ero,sono anche stato a vedere gli skunk :D gran concerto...piazza della sala,allora è sicuro che mi hai visto :polliceu:
AHAHAH Il mondo è proprio piccolo. Io ho scelto i Doors perchè sono cresciuto nel mito di Jim. E poi gli Skunk non li conosco (il gruppo intendo :biggrin2:) mentre Lou Reed l'avevo già visto a Milano. Anni fa era meglio pero'. Sembrava una piccola Woodstock. Mitica Pistoia. Grande Teppa
E aggiungo una storia: i genitori di un mio amico, S. coltivano entrambi (dettaglio: quando eravamo più piccoli ci fece vedere la stanza, era talmente rigogliosa che la chiamavamo "la stanza di Dio").
In ogni caso i suoi già da bambino gli hanno spiegato tutto ciò che poteva sapere sulla marijuana, dagli effetti, al costo, al giro che (lo loro) faceva ecc... S. non ha MAI toccato una canna, MAI. Eppure è un nostro amico e noi invece si. Ovviamente fu lui a dirci tutto questo, sottolineando che i suoi non gli hanno mai vietato di fumare; gli hanno detto "...così almeno vedi che cos'è e lo sai!" E tra l'altro era, in gran parte, in periodi di magra, il nostro fornitore...
Quindi è probabile, dedurrei, che, spiegato al bambino cosa comporta il fumare e che cos'è, forse con severità o minimo gran serietà sull'argomento, possa metterlo si in condizione di scelta senza magari avere quell'alone di... non solo curiosità che magari fa iniziare tanti adolescenti che però poi non ritrovano il senso della misura. Per me le persone devono essere libere di scegliere, sempre se dietro c'è, come appunto detto, la buona fede e il buonsenso...
Vedi, io a un bimbominkia del genere avrei risposto "E tu che ci fai qui? Non è meglio se stai a casa a giocare col tuo di canarino visto che col blues, come col cervello, non ci azzecchi una mazza?"
Chiedere ai prevenuti di provare a fumare per fargli cambiare idea, sappiamo che non è proprio cosa. Perchè loro "già sanno" che non è bene, non serve che provino. Si ritengono "avanti" in questo senso. Vedi la pseudopsicologa di cui tra queste pagine.
PS A me una volta passarono un cyloom e mi chiesero "Signora, vuole???" :biggrin2:
:roflmao: eh si avrei dovuto ma non ho la risposta pronta nemmeno da sano. Lì ormai ero senza parole. Non mi uscivano proprio dalla bocca secca:roflmao:
Ai prevenuti è vero al 1000 per 1000 e ti quoto in pieno ma per fortuna nella massa non sono tutti così. Io ho avuto sorprese in questo senso e so di gente che ha provato anche da adulta e alla fine se ne è uscita con un "beh tutto qui?" Amici che hanno fatto fumare la mamma anche. La cosa assurda è che siamo un paese di forti bevitori e fumatori di tabacco e queste persone potenzialmente sono anche amanti inconsapevoli della cannabis secondo me. Solo che l'hanno sempre sentita chiamare droga e ne hanno terrore a prescindere perchè l'associano a eroina, coca e schifezze varie.Citazione:
Chiedere ai prevenuti di provare a fumare per fargli cambiare idea, sappiamo che non è proprio cosa...............
Ciao ne' mi fai sempre fare delle risate.
ottima riflessione :)
io penso che farsi le canne a 50 anni sia tutta una filosofia che sperimenterò quando arriverò a tale età. adesso ho 26 anni e quando fumo della ganja provo delle emozioni talmente belle che sono difficili da spiegare :biggrin2:
magari a 50 anni poi queste emozioni potranno cambiare.
tuttavia se fumi le canne a 50 anni sei troppo figo ;-)
ho fumato più volte delle canne con dei reduci degli anni 60 e posso garantire che si fanno discorsi sensati e pieni di coinvolgimento :mf_farmer:
salute e pace gente :polliceu:
arriva lo stupido di turno....
io gli regalo questo a pasqua.
:roflmao: :roflmao: :roflmao:
Guardate io anche essendo giovane ( 32 anni ) quindi ancora ogni tanto monello ma responsabile, ho due figli maschi, bè in primis cercherei almeno fino a quando non hanno 16 anni, che poi è il periodo in cui avvengono i primi approcci, se non un paio di anni prima, di cercare di nascondere i miei usi, ma non per vergogna, ma perchè sicuramente se non in casi specifici, non si usa il cervello a quell'età, valuterei semplicemente la situazione del livello di maturità dei miei figli, conosco gente che a 40 anni se fossero miei figli, gli vieterei anche di bere una birra con gli amici, ma perchè non hanno il cervello di fare le cose, quindi penso che sia più una questione di valutazione della persona che si ha di fronte.
Raga niente tabù! secondo me la scelta lo fatta. sono contento di essere un fumatore: un fumatore responsabile. Per rispetto e educazione non fumero' ne con lui ne davanti a lui ma non avro' segreti! gli spieghero' cosa ne penso esponendo sia i pro che i contro poi sarà una sua scelta e se avro' fatto un buon lavoro o non fumerà o sarà un fumatore Responsabile!
bè..
i miei genitori e anche ir mi nonno man sempre drincato vino a tavola senza nascondersi..
un bambino(i bambini hanno una particolare capacità d'apprenzione) c'impara che se beve a tavola e non fuori dai pasti........
semplicemente se con l'erba c'hai un qualsiasi tipo d'approccio, lo devi mantenere con naturalezza, credo. altrimenti il bimbo, magari senza rendersi conto, si chiederà perchè papa si nasconde??e questo non è giusto
purtroppo il proibizionismo crea dei mostri..e quindi l'approccio deve essere cautelativo onde evitare de trovassi nei guai!!
ps. c'ho 25 anni, se m'arriva na tipa e mi dice che aspettiamo un bambino crepo sul colpo!! quindi il mi pensiero è del tutto ipotetico.
Questa è una libera riflessione, tanto per raccontare qualcosa anche di me e farmi conoscere.
L'altro giorno ho confessato ai miei figli di fumare erba ogni tanto.
Per delle persone così piccole (11 e 14 anni) che vivono di dicotomie, è stato come confessare di farmi di eroina: il mondo gli è caduto addosso, quel fantastico mito che credevano fosse loro padre è diventato poco più di un debole tossico-dipendente e altro ancora che vi lascio immaginare, sono volate parole grosse da parte loro.
Non dico tutto questo per avere dei PAC PAC sulle spalle o qualche tipo di consolazione o invogliare a partire per la tangente con discorsi lacrimevoli tipo "Yo bradda, vedrai che poi ti vorranno ancora bene", dio me ne scampi, non ne ho bisogno; anche perché sappiamo tutti che in verità stiamo parlando di una sostanza facilmente paragonabile a qualche birra, per effetto (quantomeno a grandi linee), sebbene i danni dell'alcol siano infinitamente maggiori.
Quello sul quale rifletto come padre deriva direttamente dalle loro domande:
1) "Ma allora se io mi facessi uno spinello tu cosa diresti?",
2) "Perchè lo fai?" (in verità credo fosse un "Perchè ti fai?", è ridicolo detto così, ma per loro è sensato),
3) "A questo punto come puoi pensare di essere tu a dirmi cosa sia giusto o sbagliato?",
4) "Ma se fa male, come puoi dire che lo(ti) fai perché ti fa bene?".
Già!
Premettendo che fortunatamente sul lungo periodo i miei ragazzi dimostrano maggiore apertura mentale (insomma abbiamo già fatto pace su questa cosa) e che pure la mia ex, malgrado un certo disagio nel dover affrontare questo discorso coi figli senza un minimo di preavviso (lei non fuma e non ha mai fumato), alla fine non ne ha fatto per nulla una tragedia, vado avanti con questa riflessione.
1) "Ma allora se io mi facessi uno spinello tu cosa diresti?". Già questa logica domanda mi ha spiazzato, perché in tutta onestà non la prenderei bene sapessi che si sono fumati dell'erba. Sarà che alle volte sento la necessità di farmi una canna quando sono al limite del 'burn out', il che da parte mia potrebbe essere una dimostrazione di debolezza e quindi potrei accettare lo stesso da uno dei miei figli? Non lo so, anzi credo di no. Vorrei che fossero sempre capaci di affrontare le difficoltà della vita senza fuggire la realtà. Sarei in generale più aperto se fossi sicuro che lo facciano solo per cazzeggiare con gli amici, ma non a questa età comunque.
2) "Perchè lo fai?" Perché alle volte mi aiuta e li torniamo alla prima domanda e si aggiunge credo un'altra cosa: "Quindi se tu lo fai perché ti aiuta, perché non dovrei farlo io per lo stesso motivo?". Fregato.
3) "A questo punto come puoi pensare di essere tu a dirmi cosa sia giusto o sbagliato?" Ecco qui in teoria penso proprio di poterlo fare a ragion veduta, ma ci si scontra, come ho detto prima, con un mondo fatto a dicotomie: cannabis=droga=male. Altro casino da sbrogliare solo col tempo.
4) "Ma se fa male, come puoi dire che lo(ti) fai perché ti fa bene?" Eh! Dire che la cannabis fa bene, se non per ragioni strettamente mediche, è difficile da spiegare, perché in verità non fa benissimo. Ragioniamo come un ragazzo: dopo aver fumato non puoi guidare (esempio), non puoi lavorare, sei blandamente rincoglionito, non sei del tutto in te, ti estranei dai tuoi problemi etc.. Di contro, ragionando da adulto: non ho pensieri tenebrosi, resisto meglio a tentazioni peggiori etc. … ma sono anche cose che non vuoi spiegare, anche per non dovergli mettere sulle spalle certi problemi del tutto personali.
Questa la parte drammatica del mio piccolo vizio, in verità poi fumo pure per questioni puramente ricreative, anzi per lo più solo per quello, ma se è facile far passare ai propri figli l'idea di una serata con amici a bere birra a profusione fino a schiantare, quello di farsi le canne proprio no e soprattutto in virtù dei problemi precedentemente descritti. Ammetto pure una certa propensione al melodramma in famiglia, sarò sincero.
Quindi? Boh? quindi niente presumo.
Un pour parler, ma voi in generale cosa pensate quando vi trovate di fronte a chi vi considera come un tossico del tipo "che c'hai 100 lire?" e non c'è verso di fargli capire che la realtà dei fatti è ben diversa? Come vi sentite in quei casi? Aggressivi? Delusi? Spaesati? Incompresi? Ridicoli? Arrabbiati? oppure "Oh La Haine, che palle neh!"?
11 e 14 anni? Perdonami, non conosco i tuoi figli e quindi non posso conoscere la loro, tra mille virgolette, "maturità" nell'affrontare certi discorsi, la loro coscienza critica, la loro voglia di ampliare i propri schemi mentali o di buttare quelli vecchi, ma la loro età non mi suggerisce granché.
Ciò che puoi fare a questo punto è spiegare in modo veramente semplicistico e quasi superficiale il perché la marijuana faccia meno male dell'alcol (che ne so, roba tipo "la marijuana è un'innocua pianta, viene dalla natura"). La differenza tra te che ti fumi uno spinello e un bambino di 11 anni che si fuma uno spinello è che te hai la consapevolezza di ciò che fai: sai perché lo fai, sai cosa può comportare, sai cosa non può comportare, insomma non mi sembri l'ultimo scemo ingenuo che si fuma una canna perché travolto dalla moda di farlo o perché vuoi sentirti un gran fico. Non so perché fumi l'erba, forse per lo stesso motivo per cui gli operai sovrasfruttati americani della seconda rivoluzione industriale passavano le serate a riempirsi il bicchiere di whiskey per annichilire anche solo per una sera il fardello che era la loro vita, ma un ragazzo di 11 o di 14 anni non avrebbe motivo di fumarsela se non per cazzeggio. E allora te digli che a una certa età le cazzate non si possono fare per il semplice fatto che 1. non si ha l'esperienza giusta 2. l'organismo non reggerebbe certi tipi di sostanze come l'alcol o la marijuana nel corpo di un ragazzetto.
Comunque sono ancora perplesso, perché parlare a dei ragazzi di quell'età di questa cosa? Se proprio volevi farlo avresti dovuto aspettare, a mia modestissima opinione.
La domanda è interessante, dopo rispondo, premettendo prima però che fumo erba soprattutto per scopi ricreativi, fermo restando, come ho detto, che in quei periodi in cui sono al limite del burn-out cerco rifugio nello sballo, preferendolo alle serate alcoliche con gli amici. Ho affrontato poi, aggiungo, il discorso di quello che io mi concedo come adulto in coscienza e responsabilità, rispetto ad un ragazzino preso dalle sue personali suggestioni. Ti assicuro che comunque sembri un ragionamento sensato, per un ragazzino risulta essere difficile da comprendere lo stesso, perché malgrado l'anagrafe li contraddica, loro si considerano molto più maturi e già pronti a dare giudizi piuttosto trancianti. È difficile.
Tornando a bomba: perché parlarne adesso?
Quello che io mi chiedo è perché aspettare? buona parte delle statistiche dimostrano che le prime trasgressioni alcoliche (e di altro tipo) spesso cominciano proprio a quell'età. Quindi in coscienza cosa devo aspettare? che facciano quel tipo di esperienza per i fatti loro e poi arrivare ai loro 18 anni per dirgli: "oh ragazzi adesso vi spiego due cose" con colpevole ritardo?
Oppure offrirgli un campionario di stupidate sulla droga, generalizzando il più possibile, mettendo sullo stesso piano cannabis, eroina o cocaina, cosicché possa arrivare il primo pirla a fargli presente che se sono la stessa cosa ... perché non provare allora?
Oppure metterli nelle condizioni di temere sempre ogni genere di esperienza, arrivando un giorno a pensare: "ma che cavolo mi hanno detto?".
Ovvio che non mi faccia piacere essere un modello ... un modello così, ma se non li affronta un genitore certi discorsi, rifacendosi alle proprie esperienze, cercando di insegnargli a distinguere oltre che il bene e il male, anche ciò che può essere bene (o innocuo) in un caso e male in un altro, chi lo deve fare? L'amico della loro stessa età? Quello che probabilmente è stupido quanto lo possono essere loro?
Sigarette, l'alcol (di cui presumo molti di voi siano consumatori) sono legali, la cannabis no, credo sia l'unica vera distinzione, non da poco ok. Eppure sono sicuro che nessuno di voi sarebbe felice di sapere che vostro figlio (di questa età) si sia fatto un cicchetto con gli amici o fumato una sigaretta, per le ragioni di cui abbiamo già detto, eppure anche questi argomenti legali si affrontano, malgrado magari spesso si sia pessimi modelli di riferimento, facendo magari anche le dovute distinzioni.
Io vedo parecchie contraddizioni, forse noi stessi fatichiamo ad accettare le nostre stesse abitudini.
Boh? non lo so, ragiono a voce alta neh! Mi confronto, tra un tutorial e un altro. :-)
Ciao Haine,
ti parlo come se io fossi un figlio, se me lo permetti.
Io penso che tu sia un "drogato" perché ti comporti e parli come tale.
Se le stesse cose te le dicessero per un birra tu li liquideresti con un "ma che cazzo dite?", invece mi sembra che ti comporti come se fossi "colpevole".
L'esempio è quello che conta, fumare la canapa è analgesico non solo nel corpo ma anche nello spirito, tutto il resto mi sembra abbastanza superfluo.
Non voglio assolutamente fare la morale a nessuno ma solo invitarti a riflettere sul tuo rapporto con la canapa in modo da esprimere al meglio ciò che provi quando l'assumi cosicché da informare e quindi proteggere i tuoi figli.
Un abbraccio,
Richard.
Non ho capito tutto di quello che mi hai scritto neh!
Sicuramente cambia il mio atteggiamento (colpevole o innocente) rispetto a chi mi dice cosa.
Faccio un esempio.
Arriva l'amico Richard a dirmi "No no, la cannabis è il male, sei un drogato della peggior specie, è illegale" e via delirando.
Se mi ha preso in buona magari spendo due parole per spiegare, cercare di far capire sebbene sappia che la cosa spesso è solo una perdita di tempo, in generale poi non ho le phisique du role del professore paziente e per chi parte in quinta con quel genere di considerazioni, non ritengo di dover sprecare tempo;
altrimenti e più facilmente, al mio amico Richard, spiegherei con poche e precise parole quale brillanti funzioni alternative può svolgere il suo deretano. Più facile questa.
C'è da dire che con un adulto non mi è mai capitata una reazione del genere e mai con un amico visto che di solito me li scelgo della mia "razza", d'altronde mi pregio di essere comunque un discreto rabdomante di cretini e se posso li evito.
Caspita! con i figli è ovvio che sia diverso tutto, pure per una birra e anche per una birra puoi capitare di doverti giustificare agli occhi di tuo figlio, come pure per un caffè o le gocciole (soprattutto quando le hai finite), proprio perché sei il padre, un modello, che ti piaccia o no.
Riassumendo: se me lo vieni a dire tu che sono un drogato, puppa! Il mio primo pensiero è "Oddio un cretino, alla larga"; me lo dice mio figlio 14enne, non me la sbroglio facilmente. Vorrei che la differenza fosse ben chiara.
avevo già aperto una discussione simile! ora unisco questa a quella!
https://www.enjoint.info/forum/showthread.php?t=11123
STOP!!! FERMI TUTTI!!!
I maschietti a 14 anni vivono una fase atroce e credo che se Haine fosse un maestro di virtù e valori comunque avrebbe il figlio a dargli del finocchio magari!
A 14 anni è un vero bordello vivere ragazzi, abbiamo tralasciato questo piccolo aspetto.
Haine, già il fatto di porti queste domande ti pone su un piano di comprensione diverso, vai e continua così!!!n:punkif5:
Sì ecco, c'è anche quello, siamo in una fase della vita dei ragazzi in cui tutto viene giudicato con setaccio molto fine, soprattutto i genitori e ci sta, anzi deve starci, mi preoccuperei del contrario.
Già che c'ero, nel mazzo gli ho messo pure questo, si vede che ho propensioni masochistiche ahahahahah!
E fino a qui non fai nulla di male e lo sai benissimo pure tu, no? Nel senso, è ovvio che non sentire il bisogno di fumare è sempre meglio di sentirlo, è un vizio non necessario. Tipo abbuffarsi di cioccolata.
Ma dai, non puoi fare una determinata cosa spinto dalla semplice statistica. I tuoi figli non li conosci tramite la statistica, li conosci perché sei il padre. Va bene trattare certi argomenti, ma li devi trattare prendendo in considerazione come sono fatti i tuoi figli, non in base alla statistica. Va bene parlare loro di alcol, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti ubriachi? Va bene parlare di marijuana, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai uno spino? Va bene parlare di sesso e precauzioni, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai una bella trombata? Vuoi confessare anche che ti masturbi? È questo il punto che non capisco.
Qualsiasi cosa tu faccia o tu dica, loro faranno sempre le loro esperienze. Mi riferisco a qualsiasi esperienza e non necessariamente alla droga (magari i tuoi figli non sentiranno mai il bisogno di toccare alcol, tabacco, marijuana o magari sì). Secondo me l'influenza che i genitori possono avere sui figli sarà sempre marginale (tranne alcuni casi) e sono del parere quindi che i genitori stessi devono essere marginali su certi temi. Mio padre m'ha confessato che quando era nell'esercito, a 19 anni, si fumava qualche canna. Mi ha detto che in esercito girava di tutto ma che lui alla fine fumava solo canne e altra robaccia non ne toccava. In pratica ha trovato il modo più o meno implicito e marginale di dirmi che la cocaina, l'eroina e il crack son cose diverse dalla marijuana.Citazione:
Quindi in coscienza cosa devo aspettare? che facciano quel tipo di esperienza per i fatti loro e poi arrivare ai loro 18 anni per dirgli: "oh ragazzi adesso vi spiego due cose" con colpevole ritardo?
Oppure offrirgli un campionario di stupidate sulla droga, generalizzando il più possibile, mettendo sullo stesso piano cannabis, eroina o cocaina, cosicché possa arrivare il primo pirla a fargli presente che se sono la stessa cosa ... perché non provare allora?
Oppure metterli nelle condizioni di temere sempre ogni genere di esperienza, arrivando un giorno a pensare: "ma che cavolo mi hanno detto?".
E questo dovevi dire ai tuoi figli. Sei un modello imperfetto, magari sei da prendere come esempio per certe cose mentre per altre no. Dovresti dire ai tuoi figli che il loro compito non è di emularti in tutto e per tutto, non devono copiare anche le tue "debolezze". Possono farlo, possono pure emulare le tue debolezze, ma peggio per loro. Tutto questo per dire "vorrei darti il buon esempio ma mi pesa troppo il culo per smettere".Citazione:
Ovvio che non mi faccia piacere essere un modello ... un modello così, ma se non li affronta un genitore certi discorsi, rifacendosi alle proprie esperienze, cercando di insegnargli a distinguere oltre che il bene e il male, anche ciò che può essere bene (o innocuo) in un caso e male in un altro, chi lo deve fare?
Su questo non sono daccordo. Io c'ho 18 anni e ti parlo da figlio e non da padre, e ti posso garantire che se un padre si è sempre fatto rispettare dal figlio questo prenderà molto in considerazione quello che gli viene detto dal padre.
Io penso che oggi pochi padri sanno farsi rispettare dai figli, e questo è il motivo perche i 14enni molte volte si fanno ''trasportare'' dagli amici assumendo droghe pesanti ecc.. perche portano piu' rispetto verso un amico un pò piu grande che verso il padre.
Per l'haine: Io sarei orgoglioso di avere un padre come te che mi dice quello che fa nel bene o nel male, vedrai che crescendo capiranno il messaggio che gli hai voluto mandare
Figo come quota questo forum. Vado per punti.
1) Tu credi veramente che un genitore qualsiasi possa dire in totale coscienza di conoscere perfettamente i propri figli? Sei serio? Ti faccio presente che spesso gli ultimi a sapere sono proprio i genitori, tu poi evidentemente non immagini come e non hai di quanto un alcolista o un drogato sia capace di nascondere certe cose proprio alle persone a lui/lei più vicino. Meglio leggere, informarsi e armarsi ... parlare, confrontarsi, discutere.
Poi temo di scandalizzarti nel dirti che ho parlato di sesso e masturbazione con loro, infatti sanno di non essere un prodotto dell'immacolata concezione. aahahahaah! Ti dirò di più: essendo io quello che lava le loro lenzuola, ho ritenuto che con estrema sensibilità si potesse parlare di masturbazione, senza colpevolizzarli, dato che si tratta di una cosa piuttosto naturale. Come anche il sesso. Benvenuto nell'anno domini 2013. ahahahahah!
Mi è capitato di dire loro che mi sono ubriacato anche, certo.
Detto così forse ti suona terribile, in verità forse sono colpevole di dare per scontato molto del mio percorso come padre.
2) Indubbiamente faranno sempre le loro esperienze, un conto è poi farle con in mano degli strumenti adeguati dati da una persona matura ed adulta, un altro completamente disarmati o suggestionati dai loro coetanei che ne sanno tanto quanto loro ... e ti stupirò ancora: i genitori contano ed influenzano i propri figli più di quanto immagini.
3) Anche qui la colpa è mia di aver dato forse troppo per scontato e di conseguenza un'immagine deformata: è da tempo che i miei figli sanno che loro padre è altamente imperfetto. Ci tengo proprio a rimarcare spesso questo punto.
Tra l'altro spesso con altri genitori si parla di modello di riferimento ed io ho sempre detto che se il nostro percorso pedagogico dovesse avere come unico referente le nostre esperienze, rischiamo ,oltre ad essere sempre in difetto, anche di non poter più dire nulla ai nostri stessi figli.
Faccio un esempio: se tu fossi stato bocciato due volte e tuo figlio a sua volta va male a scuola, che fai? lasci perdere o cerchi di fargli capire comunque quanto sia importante lo studio?
1) Più che scandalizzato provo senso di ammirazione, avere un rapporto aperto e coerente fino a questo punto non credo sia roba per tutte le famiglie. Non mi suona terribile ora che mi è più chiaro il tipo di rapporto che hai con i tuoi figli. Nella mia famiglia c'è talmente imbarazzo verso certi argomenti che non sono neanche stati mai accennati.
Poi pensa che io ho un fratello quasi trentenne che fuma tabacco e si fa le canne (anche se ora, facendo l'autista, se ne fa molto di meno rispetto a qualche anno fa) e mi minaccia di spezzarmi le gambe semmai mi scoprirà con uno spino o una sigaretta in bocca. Se da una parte l'argomento non viene proprio trattato dall'altra ho un fratello che lo tratta in modo parecchio estremo (ma è solo un cretino, lo sa pure lui di esserlo).
2) Ah boh, io parlo come 18enne che si trova dall'altra parte della barricata e parlo per esperienza mia, effettivamente potrebbe non essere così per le altre famiglie, io non ho molto in considerazione i miei genitori per il semplice fatto che loro di considerazioni non ne fanno affatto su niente (per dirti, mio padre che mi racconta la cosa dell'esercito è stato l'UNICA volta che ha mai parlato di sostanze illecite, e lui era un po' brillo visto che s'era ad una cena e lui aveva bevuto).
3) E qui sono totalmente d'accordo
No aspetta a provare ammirazione, perché è vero che sono piuttosto sicuro questa possa essere la strada giusta, però sarà il tempo a darmi ragione.
Quando avranno 40 anni e saranno cresciuti come spero, magari ci scrivo un libro ahahahahhaah!
Sono assolutamente imperfetto, insisto, ma almeno credo di essere in buonafede (che è spesso la scusa di chi fa gran danni, ahimé) e comunque non potrei mai giudicare tuo fratello o i tuoi genitori, in coscienza no.
Questo come chiosa a questa interessante conversazione, per la quale ti ringrazio.
No piuttosto era il come reagite di fronte ad accuse veramente fuori bersaglio che mi interessava, perché se non fossero stati i miei figli, come ho detto qualche post fa, io sarei uscito con un bel vaffa di quelli a 120px. Mi sa che l'avevo presa un po' troppo larga come al mio solito.
a mio parere la cosa più importante per avere un buon rapporto con i propri figli è il dialogo. Anche nella mia famiglia i miei genitori non sono mai entrati in questi argomenti in maniera così approfondita, si me ne hanno parlato ma sempre in maniera molto superficiale. Quando i miei scoprirono che mi facevo le canne le uniche cose che hanno fatto è stato mettermi in punizione e mia madre voleva mandarmi dallo psicologo perchè credeva che assumessi questa sostanza a causa di problemi legati alla depressione quando invece lo facevo solo per cazzeggiare con gli amici. Fortunatamente o sfortunatamente dipende dai punti di vista ho uno zio che ha avuto problemi con la cocaina e il suo approccio con me è stato molto diverso ha iniziato a parlarmi dei suoi problemi e a spiegarmi che l'approccio con la marijuana non deve essere un obbligo ma solo un piacere..mi ha detto che se mi volevo fare una canna ogni tanto non c'era alcun problema a patto che quando fumavo glielo dovevo dire e se avesse scoperto che mi facevo le canne ogni giorno sarebbe andato subito a dirlo a mia madre...questi problemi però io li ho affrontati all'età di 16 anni ma se tu consideri i tuoi figli già abbastanza maturi non vedo il problema...sei un padre con le palle complimenti!
Se qualcuno mi dà del tossico il massimo che mi viene da fare è ridere, e non dico ridere in modo provocatorio, mi viene proprio una spontanea e genuina risata. Come quando mi insultano la mamma, so che sono offese idiote e io di offendermi non ne ho voglia né ho voglia di partire in quinta con gli insulti. Ho esclamato solo una volta, un tantino arrabbiato, un "deh mi hai bruciato i coglioni altro che neuroni, lo vuoi capire che è una cosa che non ti riguarda minimamente?" a un compagno di scuola che da giorni mi assillava con i "devi smetterla, questa roba ti brucia i neuroni, ti brucia il cervello, poi non riesci più a smettere, stai diventando un tossico, blabla". All'inizio ho pure provato a discuterci con calma e seriamente ma lui faceva discorsi troppo ottusi che mi facevano venire il sangue amaro, per cui ho lasciato perdere.Citazione:
No piuttosto era il come reagite di fronte ad accuse veramente fuori bersaglio che mi interessava, perché se non fossero stati i miei figli, come ho detto qualche post fa, io sarei uscito con un bel vaffa di quelli a 120px. Mi sa che l'avevo presa un po' troppo larga come al mio solito.
C'è da dire che gran parte dei miei coetanei, anche quelli che non fumano niente, hanno idea più o meno di quanto possa far male realmente uno spinello fumato ogni tanto, e sanno benissimo che le dipendenze le creano ben altre sostanze.
ricordo quando anch'io da teenager pensavo e discutevo con gli amici su questa questione.
ora ho due figli piccoli e la mia mentalità a riguardo non è cambiata per nulla.
già ora fumo tabacco in presenza loro solo all'aperto e stando attento che non gli arrivi il fumo. per la cannabis l'ultima volta che ho fumato avendo il mio primo figlio con me, lui era davvero piccolo e non poteva capire più di tanto ... ma a me è piaciuto. (specifico che non è che mio figlio non stà con me, ma che purtroppo da troppo tempo non trovo nulla da fumare, e nelle sporadiche occasioni che mi è capitato mio filgio non era con me).
cmq ora sto coltivando e se mai riuscirò a cavarci qualcosa di sicuro non mi nasconderò da lui. come per il tabacco andrò in balcone e fumerò. c'è da dire che cmq sono arrivato a un punto in cui non ho più voglia di fumare tutte le sere e a tutti i costi. quindi lo farò ogni tanto, probabilmente dopo che lui sarà andato a dormire, non per tenerglielo nascosto, ma perchè penso di non aver voglia di fumare con "lui" almeno fin che non sarà un po' più grandicello. poi chi lo sa, magari l'occasione potrà capitare. di sicuro penso sia sbagliato nascondersi.
di fatti non sarà un tabù (a differenza di quello che è successo coi miei genitori) e spero un giorno di poter fumare ogni tanto assieme a lui, primo di tutto per dimostrargli che le cose bisogna conoscerle e sperimentarle, secondo perchè proprio per questo non può prendermi per il culo dato che le ho sperimentate anch'io (dandogliene la prova), terzo perchè uno spino al tramonto, su una barca in rada, o su una seggiovia che risale verso la cima di una montagna ecc. sono esperienze troppo belle da non condividere proprio con tuo figlio. Logico poi la maggior parte delle canne è giusto che se le faccia con gli amici.
proprio ieri passando di fianco a un gruppo di pischelli che stavano grigliando in un parchetto in fondo al paese e che stavano tracannando birra (io e mio figlio eravamo in macchina), mi è capitato di pensare ... chissà se tra una decina d'anni sarò qui a spartirmi un "francobollo" con mi figlio, mentre ci passiamo anche una cannetta di erba buona?
boooooo!!!!!
@ M'agganjo, sei un maledetto diplomatico, non so come fai a resistere a non dar loro due pedate sul sedere, giuro. Ottimo per un 18enne. :-) E il 40enne qui che si sente un po' idiota di fronte a tanta maturità.
@ xamanek: non so se mi farei mai una cannetta con uno dei miei figli, sarà che per me spesso fumare è legato a momenti molto intimi per cui provo un certo pudore ... cioè mi rendo conto che è una contraddizione, però è così.
Detto questo, mi fa molto piacere averne parlato qui, proprio questa sera ho affrontato ancora il discorso coi ragazzi e proprio su alcune cose che sono uscite da questa conversazione e mi sono sembrati più sereni anche, malgrado le loro posizioni rimangano molto nette, ma che dio li abbia in gloria per questo va. Però mi è piaciuto poter mettere in risalto che ciò che non è sbagliato, non è necessariamente giusto. Il contrario penso lo affronterò più avanti, penso sia meglio fargli digerire una cosa alla volta. ahahahah!
Buona serata a tutti.
io non ho mai avuto problemi di questo genere,io mi sono sempre girato gli joint d'avanti a mio figlio,e man mano che cresceva e domandava io la chiamavo"sigaretta spiritosa",e sicome mi vedeva le dicevo che mettevo dell'erba,perche a me piaceva,dicendoli anche perche lo facevo io lui in questo non mi doveva imitare,perche e sempre fumo, e il fumo nei polmoni fa male,quindi e un vizio brutto,e poi quando vedeva le piante mi faceva mille domande,sempre risposto giustamente gli dissi che era un segreto che non doveva riferirlo a nessuno,e x nessun motivo,praticamente ho fatto il contrario di quello che i miei genitori feccero con me,i miei ci nascondevano tutto,quindi non ho bei ricordi,x dirne una quando mio padre mi scopri a 17 anni con la sigaretta in bocca mi diede una sussa di pompa da dove mi aveva trovato sino a casa sempre colpendo dal culo in giu,quindi penso sia anche una questione di situazione familiare,io ad esempio ho una moglie che anche se non fuma,mi permette di coltivare sapendo i rischi,e sopratutto ragionando e rispondendo alle domande che nostro figlio ci faceva,che adesso a 20 anni,e fuma sigarette da 3 .Quindi penso che se uno non nasconde niente a casa sua e a i suoi cari(moglie e figli),questi non ti prenderanno mai x tossico.
a parte il fatto che hai ancora 20 anni e sei senza figli quindi non puoi sapere cosa farai quando avrai quarant'anni e magari due marmocchi, a parte questo, ho un amico che ha circa 48/49 anni moglie e figlia di 15 anni, economicamente stanno molto bene e lui (solo lui) fuma in casa tranquillamente le sue due/tre trombelle ogni giorno
:-D
io non potrei :-)