Ma tu nomini gente che sta più dellà che de qua...
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Ma tu nomini gente che sta più dellà che de qua...
arrivano tutti da lì.....possono aver tagliato qualche ramo ma le radici sono quelle........
http://www.informarexresistere.fr/20...#axzz1uHr5sWXN
http://ww2.informarexresistere.fr/wp...fascio_exc.jpg
http://www.youtube.com/watch?v=TuqJD0LsrXw
anche io ho fatto questo ragionamento questi giorni , ovvero in tutta europa stanno avendo sempre più consenso questi estremisti pessimi di destra , è strano anzi stranissimo che qui in italia non abbiano un grande consenso , non possiamo che esserne felici ovviamente :polliceu:
Eppure ci sarebbero tutti i presupposti :ci siamo già passati sisi ed è pieno di idioti "nostalgici" , per non parlare degli stadi,,,
i notri "estremisti di destra" si sono riversati parecchio nella Lega negli anni passati e a causa delle ultime vicissitudini si sono autofottuti! Però non mi stupirei se emergesse pian piano qualche movimento piu "fascita"...
La gente si rompe i coglioni e vota in maniera estrema, cioè sinistra estrema e destra estrema per disperazione, come succede ora in Europa. Ringrazio mille volte che ci sia il M5S a catalizzare i voti di chi si allontana dai partiti "bipolari", e non ci lascia precipitare nei fascismi di destra e sinistra.
Non è farina del mio sacco, ma mi ha aperto questo orizzonte un politologo docente dell' Università di Bologna, lo ascoltavo in radio... Una delle poche volte che sono illuminato dalla riflessione di un politologo. Forse il politologo era illuminato di riflesso dal M5S? Boh.
....Ed ecco Beppe che spiega, a modo suo, quello che ho scritto nel post precedente!
Questo è il video di chi prende percentuali piuttosto alte in Grecia, notate anche i commenti, che vi faranno capire come anche in Italia gli estremisti non provino vergogna a proferir parola:
http://www.youtube.com/watch?v=JcCMwmLKgmc
"Il MoVimento 5 Stelle salverà il culo alla partitocrazia? Questo dovrebbero domandarsi i coniugi Fassino, Gargamella Bersani, Azzurro Caltagirone e il Coniglione mannaro Alfano ormai senza carote. Il M5S è la loro ultima speranza, l'unico salvagente per evitare conseguenze traumatiche quando verrà messa la parola fine alla Seconda Repubblica. Hanno avuto tutti gli onori durante vent'anni di saccheggio della democrazia e delle finanze pubbliche, ora li aspettano gli oneri. Sono a un bivio. O il M5S e, più in generale, i movimenti dei cittadini, o la dittatura. Quest'ultima può presentarsi sotto varie forme, quella agghiacciante, nazista, di "Alba Dorata" di Nikos Michaloliakos in Grecia, del neo fascismo di Marine Le Pen o del partito ultra nazionalista ungherese Fidesz di Viktor Orban.
In Italia è accaduto un piccolo miracolo. Il cittadino di fronte alla crisi economica vuole più democrazia, più partecipazione. In Italia il vuoto lasciato dai partiti, che sta spostando l'Europa verso un neofascismo, è stato riempito, per ora, da cittadini incensurati, sinceri democratici, da boy scout e volontari di ong, ingegneri e operai, studenti e pensionati. Un movimento di popolo che ha deciso di tirarsi su le maniche e occuparsi della cosa pubblica.
In futuro dovremo confrontarci sempre più con i nazionalismi, i fascismi rossi o neri, con la xenofobia e la caccia al diverso. E' un paradosso che l'Italia, la nazione che ha inventato il fascismo e lo ha esportato nel mondo, ne sia oggi, di fronte alla crisi, ancora immune e, anzi, sia un laboratorio di democrazia diretta con il MoVimento 5 Stelle. Il vento dell'ultradestra soffia in Europa sempre più forte. La partitocrazia che lo ha generato ne soffrirà pesanti conseguenze in mancanza di alternative democratiche. O Nikos o Beppe."
Contentissimo per tutti noi per questa affermazione del movimento.
Orgoglioso poi che l'Emilia-Romagna(la mia ex regione)abbia avuto una alta percentuale.Evvaiiii!!!
fonte: http://www.agoravox.it/Beppe-Grillo-...ipolitica.htmlCitazione:
Beppe Grillo. Ma quale antipolitica? Secondo il Time è la più potente figura politica italiana
Il Time ha dedicato un'intera pagina alle elezioni municipali italiane dal cui titolo, "Fiddling while Rome burns" ("Perdere tempo mentre Roma brucia"), già si comprende quale sia l'idea che l'autore dell'articolo ha del nostro paese.
Infatti il breve saggio di Stephan Faris inizia subito dicendoci qualcosa a proposito della politica italiana e della più potente figura politica entrata in scena dopo gli scandali di Silvio Berlusconi, ovvero il riccioluto e pomposo comico Beppe Grillo. Faris prosegue poi con la descrizione di un paese travolto dagli scandali e dalla corruzione dove le elezioni di ieri sarebbero state, a suo avviso, un'importante banco di prova per le forze politiche del nostro paese, precisando che "se i sondaggi sono corretti, i politici italiani potrebbero ricevere la stessa lezione dei despoti della Primavera Araba".
Ovviamente anche il governo tecnico di Mario Monti è chiamato in causa. La sua esistenza infatti è vista come la prova del fatto che la nostra democrazia non sia in grado di produrre alternative migliori. Tra i politici più citati nell'articolo, oltre Silvio Berlusconi, troviamo Pier Ferdinando Casini, il quale sembra essere un utile esempio per descrivere una politica che da quasi un ventennio vede sempre gli stessi nomi alla testa dei partiti. Casini infatti iniziò la carriera politica nel 1980 entrando a far parte della Democrazia Cristiana, per poi prendere una strada diversa nel 1993, quando la DC fu travolta dagli scandali di mani pulite, dando vita ad un nuovo partito (CCD), il quale ha cambiato nome diverse volte nel corso degli anni, fino all'attuale denominazione come UDC, ma che ha sempre avuto lo stesso Casini in posizione di leadership.
Di fronte a questo quadro drammatico l'autore dice ai politici italiani di non meravigliarsi se gli elettori cercheranno anche una via come quella proposta da Beppe Grillo pur di voltare pagina e consiglia loro di aprirsi al cambiamento se vogliono che i partiti sopravvivano; piuttosto che arroccarsi in una politica vecchio stile.
Intanto, mentre in Italia i vari Alfano, Casini, Bersani, per non parlare di molti giornalisti, continuano ad indicare Grillo come l'espressione dell'antipolitica, oltre confine non riescono ad individuare nella tradizionale classe dirigente l'espressione di una politica autentica.