Fallo firmare a qualche centinaio di iscritti al tuo sindacato. Magari allega la promessa di non rinnovare l' iscrizione al tuo sindacato. Ho provato a scrivere qualcosa, purtroppo stamattina è morta la mia nonna che era in casa con me e non sono lucidissimo!

-Vi inviamo questa missiva per chiedere di far sentire, e far rispondere immediatamente alla problematica dello screening tossicologico dei lavoratori, in particolare del test delle urine volto all' accertamento della presenza nelle urine di sostanze considerate, per i loro effetti, incompatibili con l' assunzione quando questa dovesse inficiare la qualità, la sicurezza della prestazione lavorativa.

Sulla Gazzetta ufficiale, il Provvedimento del 30 Ottobre 2007 ha un contenuto che parla di “Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza”, intesa ratificata dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, Città e Autonomie Locali.

L’intesa prevedere controlli periodici sull’eventuale uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, a garanzia della salute e della sicurezza dei lavoratori con mansioni che possono comportare rischi per sé o per i cittadini.


Nella fattispacie, questi controlli periodici consistono in un prelievo di urina: si accerta dunque la presenza delle molecola illegale NELL' URINA.

Intendiamo avanzare l' esempio di una (in particolare) tra le sostanze considerate attualmente illegali, cioè la Cannabis:

la rilevazione della presenza della molecola illegale NELL' URINA non coincide nel modo più assoluto con la profilassi della salute e dell' integrità dei lavoratori. Infatti, le tracce dell' utilizzo di cannabis sono rintracciabili nell' urina fino a più di 30 giorni.

Una contraddizione evidente, dal momento che la legge in questione si prefigge l' obiettivo di EVITARE RISCHI AI LAVORATORI ED A TERZE PERSONE, TUTELANDO LA LORO SALUTE.

L' unico obiettivo raggiunto da questa metodica di screening tossicologico, invece, è accertare l' utilizzo o meno di una sostanza. Questi test NON SONO IN GRADO di accertare l' eventuale alterazione psicofisica del lavoratore, sul posto di lavoro.

Infatti, cito da "Le basi della Farmacologia", di Howland-Mycek, edito da Zanichelli, alla voce Tetraidrocannabinolo: "Il THC mostra i suoi effetti immediatamente dopo che un soggetto l' ha fumato (...) nel giro di tre ore gli effetti scompaiono quasi completamente. I suoi EFFETTI PSICOATTIVI possono dirare fino a 6 ore, ma i suoi effetti di stimolazione dell' appetito possono persistere fper 24 ore."

Dunque, a cosa serve accertare l' assunzione (da parte di un lavoratore) di una sostanza dichiarata illegale, NELL' ARCO DEGLI ULTIMI TRENTA GIORNI?

Non sprona forse il lavoratore a tentare di eludere i sistemi di screening? O a sentirsi erroneamente giudicato inadatto al lavoro? Creando per questo lavoratore una difficile situazione sociale, SENZA CHE SIA DIMOSTRATA, MA SOLO IPOTIZZABILE, una presenza di quest' ultimo sul posto di lavoro sotto l' effetto di questa sostanza psicoattiva?

Non è forse giusto, anche in accordo con la sopra citata conferenza stato-regioni, garantire la sicurezza sul lavoro, piuttosto che la sobrietà domestica del lavoratore?

A tal fine, i lavoratori propongono di convertire il mezzo di screening prescelto da "prelievo delle urine" a "stick della saliva", che fornisce un responso sull' eventuale utilizzo delle molecole illegali NELLE ULTIME 12 ore, dando una reale indicazione riguardo all' influenza dell' assunzione di queste molecole sul lavoro. Confidiamo in una Vostra presa di posizione in difesa dei diritti dei lavoratori.


II Congresso Nazionale UIL - Roma, 6-8 dicembre 1953. Slogan: "Pace, Libertà, Lavoro"

Facciamo si che questo slogan non diventi "Ribellione, Persecuzione, Disoccupazione".



Vi preghiamo di dare voce e risposta ai DIRITTI dei lavoratori, che chiedono di essere , se questo può migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro e l' onorabilità delle imprese. Ma analizzati, controllati, valutati in modo SCIENTIFICO, DEMOCRATICO, UMANO. Non politico.




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