Sequestro Super skunk: «Arbre magique» per coprire l'odore dell'«herbe magique»
Eccezionale scoperta dei Carabinieri ieri pomeriggio a Canosa di Puglia. I militari della locale Stazione, infatti, coadiuvati da personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Barletta, nel corso di un servizio coordinato a largo raggio hanno effettuato una serie di perquisizioni locali e domiciliari. Nel corso di una di queste, in un box auto sito all'interno del garage di una palazzo di recente costruzione, nei pressi di via Corsica, l'incredibile scoperta: un vero e proprio magazzino della droga, comprendente sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso totale di quasi 80 kg lordi, in parte riposta in sacchi neri di plastica, in parte già pesata e imbustata sottovuoto in decine di sacchetti trasparenti di vario peso, dai 500 grammi ai 5 kg. Ogni sacchetto era corredato da un'etichetta recante a penna il tipo di stupefacente e il peso della sostanza contenuta. Trovati anche alcuni barattoli contenenti centinaia di semini ed una rivista con indicazioni su come coltivare la marijuana, oltre a 50 grammi di hashish. Il box era protetto da un ingegnoso sistema di allarme connesso ad un apparecchio telefonico, isolato esternamente in modo da non far fuoriuscire odori sospetti. All’interno numerosi deodoranti utili a “coprire” le esalazioni dello stupefacente. All'interno del box i Carabinieri hanno rinvenuto anche quasi 20.000 euro in banconote di vario taglio e tutti gli attrezzi necessari a pesare e confezionare la droga: bilancia, calcolatrice, sacchetti, nastro adesivo, etichette adesive bianche, fettuccine e una spillatrice a caldo per saldare i sacchetti sottovuoto. Il garage era nella disponibilità di un giovane, già noto alle Forze dell'Ordine per piccoli precedenti di polizia, il 29enne canosino D.B. che, tratto in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato associato presso la casa circondariale di Trani. Il locale e la droga, che venduta al dettaglio avrebbe fruttato circa 800mila euro, sono stati sottoposti a sequestro. Gli inquirenti non escludono che il quantitativo provenga da qualche piantagione illegale di marijuana in agro di Canosa, simile a quella rinvenuta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Barletta nell'agosto 2008, comprendente 10 serre ed un totale di oltre 15.000 piante per un peso approssimativamente calcolato di 30 tonnellate di droga.
http://www.radiobombo.com/news/44232...-herbe-magique-
DROGA: HASHISH IN ABITI USATI DA CAMPANIA A CAGLIARI, 4 ARRESTI
Cagliari, 6 mar. - E’ arrivata nascosta in colli di abiti usati spediti tramite corriere privato dalla Campania una cospicua partita di droga sequestrata nei giorni scorsi a Cagliari dai carabinieri della compagnia di Dolianova. Con questo sistema, scoperto per la prima volta in Sardegna, sono stati inviati sull’isola poco meno di 40 chili di hashish e due buste di marijuana, per un totale di 1,1 chili, il cui odore era stato soffocato da quello penetrante della naftalina usata per gli abiti usati. Il carico sequestrato il 2 marzo scorso, in un’operazione rivelata soltanto oggi e in cui sono state arrestate quattro persone, avrebbe fruttato, una volta immesso sul mercato al dettaglio, circa 400.000 euro. Il valore all’ingrosso, invece, e’ stimato attorno agli 80.000-100.000 euro.
Un muratore di Torre del Greco (Napoli), Giuseppe Di Dato, 32 anni, residente a Marigliano e con diversi precedenti penali, e’ stato arrestato sul furgone su cui aveva caricato tre colli appena ritirati dal corriere nella zona industriale di Macchiareddu (Cagliari): ai carabinieri ha raccontato di essere un commerciante di abiti usati in procinto di aprire un negozio nel Cagliaritano non appena l’agenzia immobiliare cui si era rivolto gli avesse trovato il locale adatto. Ma gli inquirenti indagavano fin dal novembre scorso su di lui, sul fratello Vittorio Di Dato, marittimo di 28 anni residente a Ercolano (Napoli), sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, e sui loro contatti sardi: Simone Olla, un operaio cagliaritano di 29 anni, arrestato in flagrante poco prima di Giuseppe Di Dato per il quale fungeva da “vedetta” in occasione dell’arrivo del carico di droga, e Alberto Partolino, lavaggista di 26 anni residente a Pirri (Cagliari), sottoposto a fermo di polizia giudiziaria in quanto presunto destinatario finale della droga, e del quale Olla era il braccio destro.
Per tutti e quattro l’accusa e’ di trasporto, commercio e acquisto di droga in concorso.
http://www.industriale-oggi.it/archives/00025863.html
Che botte!



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