Citazione Originariamente Scritto da M'agganjo Visualizza Messaggio


1) Ma dai, non puoi fare una determinata cosa spinto dalla semplice statistica. I tuoi figli non li conosci tramite la statistica, li conosci perché sei il padre. Va bene trattare certi argomenti, ma li devi trattare prendendo in considerazione come sono fatti i tuoi figli, non in base alla statistica. Va bene parlare loro di alcol, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti ubriachi? Va bene parlare di marijuana, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai uno spino? Va bene parlare di sesso e precauzioni, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai una bella trombata? Vuoi confessare anche che ti masturbi? È questo il punto che non capisco.



2) Qualsiasi cosa tu faccia o tu dica, loro faranno sempre le loro esperienze. Mi riferisco a qualsiasi esperienza e non necessariamente alla droga (magari i tuoi figli non sentiranno mai il bisogno di toccare alcol, tabacco, marijuana o magari sì). Secondo me l'influenza che i genitori possono avere sui figli sarà sempre marginale (tranne alcuni casi) e sono del parere quindi che i genitori stessi devono essere marginali su certi temi. Mio padre m'ha confessato che quando era nell'esercito, a 19 anni, si fumava qualche canna. Mi ha detto che in esercito girava di tutto ma che lui alla fine fumava solo canne e altra robaccia non ne toccava. In pratica ha trovato il modo più o meno implicito e marginale di dirmi che la cocaina, l'eroina e il crack son cose diverse dalla marijuana.


3) E questo dovevi dire ai tuoi figli. Sei un modello imperfetto, magari sei da prendere come esempio per certe cose mentre per altre no. Dovresti dire ai tuoi figli che il loro compito non è di emularti in tutto e per tutto, non devono copiare anche le tue "debolezze". Possono farlo, possono pure emulare le tue debolezze, ma peggio per loro. Tutto questo per dire "vorrei darti il buon esempio ma mi pesa troppo il culo per smettere".
Figo come quota questo forum. Vado per punti.

1) Tu credi veramente che un genitore qualsiasi possa dire in totale coscienza di conoscere perfettamente i propri figli? Sei serio? Ti faccio presente che spesso gli ultimi a sapere sono proprio i genitori, tu poi evidentemente non immagini come e non hai di quanto un alcolista o un drogato sia capace di nascondere certe cose proprio alle persone a lui/lei più vicino. Meglio leggere, informarsi e armarsi ... parlare, confrontarsi, discutere.

Poi temo di scandalizzarti nel dirti che ho parlato di sesso e masturbazione con loro, infatti sanno di non essere un prodotto dell'immacolata concezione. aahahahaah! Ti dirò di più: essendo io quello che lava le loro lenzuola, ho ritenuto che con estrema sensibilità si potesse parlare di masturbazione, senza colpevolizzarli, dato che si tratta di una cosa piuttosto naturale. Come anche il sesso. Benvenuto nell'anno domini 2013. ahahahahah!
Mi è capitato di dire loro che mi sono ubriacato anche, certo.
Detto così forse ti suona terribile, in verità forse sono colpevole di dare per scontato molto del mio percorso come padre.

2) Indubbiamente faranno sempre le loro esperienze, un conto è poi farle con in mano degli strumenti adeguati dati da una persona matura ed adulta, un altro completamente disarmati o suggestionati dai loro coetanei che ne sanno tanto quanto loro ... e ti stupirò ancora: i genitori contano ed influenzano i propri figli più di quanto immagini.

3) Anche qui la colpa è mia di aver dato forse troppo per scontato e di conseguenza un'immagine deformata: è da tempo che i miei figli sanno che loro padre è altamente imperfetto. Ci tengo proprio a rimarcare spesso questo punto.
Tra l'altro spesso con altri genitori si parla di modello di riferimento ed io ho sempre detto che se il nostro percorso pedagogico dovesse avere come unico referente le nostre esperienze, rischiamo ,oltre ad essere sempre in difetto, anche di non poter più dire nulla ai nostri stessi figli.
Faccio un esempio: se tu fossi stato bocciato due volte e tuo figlio a sua volta va male a scuola, che fai? lasci perdere o cerchi di fargli capire comunque quanto sia importante lo studio?