Citazione Originariamente Scritto da Ska Visualizza Messaggio
Salve avvocato,
mi scuso se ha già risposto a questa domanda, ma volevo chiederle, se dovesse diventare incostituzionale cosa cambia a livello legale e pratico al consumatore o coltivatore di canapa?
Rientra in vigore la legge precedente? Potrebbe rispiegarci brevemente cosa prevede in caso di possesso o coltivazione di sostanze stupefacenti?
Prima risposta.
Per il coltivatore purtroppo cambia veramente nulla in termini di legittimazione e depenalizzazione della condotta coltivativa.
Cambierebbe solamente la pena, che ritornando al regime anteriore al 2006, non sarebbe più da 6 a 20 anni, bensì da 1 a 6 anni.
Per il consumatore devo dire che verrebbe meno il comma 1 bis e l'esplicita indicazione di quei parametri che, ora sono stati metabolizzzati anche dalla giurisprudenza (qualità, quantità, confezionamento ed altre circostanze dell'azione - indipendenza economica, condizione di assuntore, assenza di coinvolgimento in organizzazioni criminose, assenza di segnalazioni etc. -) e che sono serviti per depenalizzare anche situazioni di detenzione di quantitativi non proprio modici, ma indubbiamente destinati all'uso personale.
Dunque, potrebbe esservi una maggiore stretta repressiva da parte dei giudici, qualora quel patrimonio di elementi (oggettivi e soggettivi) acquisiti con l'esperienza forense non fosse più richiamato, solo perchè non più espressamente previsto dalla legge.
Bisogna avere l'onestà intellettuale di ammettere, che, nonostante, una inammissibilità di fondo, la l. 49/2006, introducendo il comma 1 bis, pur senza volerlo (perchè lo scopo era a mio avviso molto differente) ha inserito espressamente quel concetto di uso esclusivamente personale, che si collega all'esito del referendum del 1993, decisione rimasta poi, purtroppo, senza una norma specifica.
Dunque tornando eventualmente in vigore lo schema del dpr 309/90 anteriore al 2006, si creano evidenti luci ed ombre.
Da qui la necessità di ripensare complessivamente il T.U.stup., ma constato che ai nostri politici interessa più picchiarsi in aula o polemizzare in modo visibile od assumere atteggiamenti che permettano la frequentazione di talk-show, che affrontare temi di questo tipo sui quali non si può bluffare.
Un gentile omaggio, quindi, al fronte proibizionista.