Senza scomodare il sionismo ed altro, il problema di Saviano è quello di avere ottenuto una risonanza ed una pubblicità superiore ai propri meriti di scrittore; è un sopravvalutato.
Ogni volta che parla, sembra dovere sciogliere qualche arcano dubbio, che senza il suo intervento non potrebbe neppure Dio risolvere.
E tutti - giornalisti e politici - si prostrano, senza neppure capire le ovvietà che Saviano ci propina (l'ultima quella della cattura futura di Messina Denaro)
Ho letto Gomorra e non dice nulla che che non fosse già universalmente conosciuto.
Sono più avvincenti di questo libro, moltissime ordinanze di custodia cautelare o sentenze, che ricostruiscono spaccati di vita e di società, ripercorrono periodi storici, ed analizzano fenomeni criminosi, con una visione che supera il mero dato penalisticamente rilevante.
Sono frutto di esperienza viva, non di rielaborazione di dati e di elaborazioni fantasiose.
Saviano ha utilizzato a suo modo - astutamente - notizie che ha rinvenuto nei mattinali delle forze dell'ordine od in atti giudiziari.
Per questo motivo credo che si incorra in una grande esagerazione sia nei meriti a lui riconosciuti, sia nel dipingerlo come un'icona della legalità e della lotta alla criminalità.
A differenza di tanti veri ed oscuri servitori dello Stato - caduti in difesa nostra ed in piena solitudine - egli vuole essere sempre sotto i riflettori e godere di una grande tutela in tutti i sensi.
Per quanto possa avere suscitato (a suo tempo) irritazione in ambienti criminosi, che fanno dell'omertà il loro credo, quanto scritto da SAVIANO non giustifica - a mio personale parere - tutte le lamentele che questo scrittore esprime in maniera stantia in ogni occasione, proponendosi come un martire che dovrà ineluttabilmente lasciare l'Italia.



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