Una parte mi torna (e ti ringrazio per avermela fatta notare spingedomi ad approfondire) altre no...

In parole povere si tratta semplicemente di adeguarsi all'europa anche attraverso questi parametri. Se in Olanda sono più avanti di noi e tassano la prostituzione per rendere il conteggio più veritiero basterebbe adeguarsi anche in questo senso, se mi passi l'ironia.
Seriamente, il senso nell'inserire le attività illegali nel Pil è quello di rendere questo indicatore più aderente al circuito dell'economia. Come ben saprai il sommerso, inteso come evasione fiscale, lavoro nero etc. è già da anni inserito nel Pil. Anche in questo caso i criteri di misurazione sono difficili da comprendere per noi comuni mortali ma il lavoro degli statistici dell'Istat e dell'Euorostat è scientificamente molto complesso, difficilmente riassumibile in un articolo giornalistico.
Sulla battuta sull'adeguarsi all'Olanda siamo ovviamente in accordo...sul resto più o meno. Il Pil, passami il termine, è un indicatore tutto sommato "ad minchiam", e se vogliamo fare un discorso serio questa è una introduzione necessaria: non solo nel senso che come è ovvio altri dovrebbero essere gli indicatori sul benessere di una nazione, ma proprio sotto il punto di vista tecnico, per esempio: se io sono elettricista e faccio l'impianto elettrico ad un amico, e lui mi paga regalandomi delle torte nel pil va zero. Se invece mi paga 100 euro e io gli compro 100 euro, a prescindere dalle tasse, ci va 200. Questi due banali esempi per dire che è uno strumento statistico e non contabile, certamente come dici difficile da riassumere in un articolo....ma molto meno raffinato e puramente tecnico di quel che sostieni.

Il fatto è proprio questo: non bisogna cadere in errore fuorviati da semplificazioni giornalistiche più o meno attendibili e più o meno faziose ma capire la sostanziale differenza tra valore assoluto e valore relativo. Non lo dico io ma lo dice il Sec2010. L'aumento del Pil è (non sarebbe) in termini assoluti. La variazione che normalmente si calcola in percentuale rispetto all'anno precedente non sarà molto rilevante perchè anche il dato del valore assoluto del Pil degli anni precedenti fino al '95 subirà una variazione (al rialzo).
Su questo hai perfettamente ragione e ho preso una cantonata, mi dispiace e me ne scuso.

Allora vedi che cadiamo in mera politica? Si, è così. In punti percentuali l'Italia (non il governo) dopo il ricalcolo vedrà lievitare il Pil (in termini assoluti) dell'1-2% e di ciò ne beneficeremo tutti per via dell'abbassamento del rapporto debito/pil e del deficit che potrebbe attestarsi sotto al 3%, dato molto utile per rientrare nei parametri di Maastricht mantenendo un minimo margine di manovra che si spera vada nella direzione dell'abbassamento delle tasse (auspicio).
Come vedi non si tratta di una oscura mossa di palazzo o di una manovra fatta dai fantomatici poteri forti ma di un ricalcolo che avrà un impatto positivo sul paese.
Qui secondo me sbagli. Premettendo che parlare di "oscure mosse" o "fantomatici poteri forti" non è nelle mie corde perché sono definizioni che valgono per complottisti da pochi spiccioli...il discorso per me è il seguente: cado in mera politica, perchè la ridefinizione del Pil è EVIDENTEMENTE un processo politico. L'idea che hai di tecnici statistici che in laboratorio decidono ciò che sia scientificamente giusto senza influenze è utopistica. Vado un po' lungo ma è un punto fondamentale:
La ridefinizione del pil andrà a ridefinire soprattutto (modificandolo un poco in meglio) il rapporto deficit/pil degli stati, cioè il rapporto fondamentale in base al quale i mercati stabiliscono quanto considerare sicuro il ripagamento dei debiti da parte di un paese e quindi la fiducia da conferirgli.
Come saprai lo sbarramento del 3% è da anni sotto accusa da parte di tutti gli stati in difficoltà e difeso dalla Germania.
Se il deficit è 3 e il pil 100, se cresce il pil il deficit/pil da 3% diventa poniamo 2,9%, quindi è anche un modo per alleggerire un pelo l'austerity senza farlo in modo eclatante. Poi per carità, sono opinioni, e secondo te han deciso gli statistici e secondo me no. Magari la verità sta in mezzo, ma pensare che sia una decisione esclusivamente tecnica è sbagliato.
Secondo me è una misura di accordo per allentare un minimo l'austerity e dare respiro e una piccola possibilità di vanto ai governi dei paesi in crisi: visto che allentare il rapporto del 3% non è negoziabile secondo i falchi dell'austerity, allora vi diamo un aiutino col Pil: "la politica di austerity rimane la stessa e l'ideologia dei tagli e contro lo statalismo pure, ma con questa misura vi diamo un po' di mesi di respiro per le "riforme" che vogliamo che facciate". Te la metto giù brutalmente...ma questo è il gioco politico e non tenerne conto lo trovo limitante per comprendere il sistema.


Ma scherzi? E tutti questi soldi secondo te dove vanno a finire? All'estero? In minima parte forse ma per lo più rientrano perfettamente nel circuito economico del paese.
Faccio un esempio: ponendo che su 100 euro di denaro mosso nel circuito illegale 80 vengono poi immessi in quello legale con il riciclaggio e 20 finiscono tipo in fondi esteri. Quegli 80 da quanto ne so (correggimi se sbaglio) entravano già ora nel pil nel momento in cui veniveno riciclati no? Ora conteremo anche i 20 che vanno all'estero, e ti ripeto, dal punto di vista contabile non ne vedo il senso.

In conclusione la mia visione della cosa, in poverissime parole è la seguente: il Pil è indicatore che ha a che fare molto con la politica e molto poco con la contabilità, e questa modifica è un contentino...un accordo politico volto a migliorare di un poco i conti e dare respiro ai paesi in difficoltà senza però mettere in discussione le reali ragioni strutturali della "crisi"...Poi ovviamente sono opinioni...