Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
Chissenefrega se è per caso che sono qui, se potevo essere un cavallo o un sasso, oppure se lo sarò in futuro o lo sono stato in passato.
Oppure se mi ricongiungero' ai miei cari che si sono a loro volta ricongiunti, se sarò energia, coscienza pura o maionese?
Esatto. Credo sia la strada giusta per poi arrivare a comprendere che è la domanda in sè ad essere sbagliata. E' la domanda stessa a contenere la risposta. Per cui la domanda non è una domanda, ma un'introspezione.

Non è di nulla di complicato, ma per essere più chiari immaginiamo di porci la domanda: che senso ha la mia vita?
Alcune persone, nel tentativo di dare e trovare una risposta, dimenticano di vivere. Cioè dimenticano la cosa che dovrebbe avere maggiore importanza.

Se ci fermiamo alla domanda senza giudicarla, senza cercare la risposta, allora avremo la risposta. Se proviamo a rispondere, la risposta non l'avremo mai.

Una serie di osservazioni, tra cui introspezioni prive di giudizio sono una delle strade per osservare la verità. Quando si giudica si perde la verità, le si dà un connotato personale. Ma la verità non è personale, altrimenti sarebbe un'illusione.



Citazione Originariamente Scritto da potpot23 Visualizza Messaggio
Io non ho paura che le mie certezze vengano lese...chi ricerca la verità vuole solo quella...
Allora ti prego di scusarmi, ho interpretato male.

Avendo coscienza di alcuni schemi mentali comuni che applichiamo tutti i giorni, le tue parole me li hanno evidenziati e ne ho approfittato per farli notare anche a te, perchè a volte, anzi spesso, questi schemi mentali non vengono notati da chi li mette in atto.

Se tu affermi il contrario, io non ho interesse a smentirti

Nelle tue perentorie affermazioni, anche tu "credi" di dire quello che pensi, cioè la verità. Ma anche tu commetti il mio errore, non spieghi in profondità il motivo di ciò che dici. Non è dunque la logicità o l'illogicità a distinguerci.
Se generalizzi non mi dai la possibilità di rispondere e sembra solo una gara a chi ce l'ha più lungo, tanto per dar da mangiare alla bestia (ego) che ci portiamo dentro.
Sii specifico e dammi la possibilità di replicare, quando sbaglierò me lo farai notare e in tal caso converrò con te sull'errore.

Perche io ''credo''? Mi sembra di essere piuttosto logico e realista, per nulla fedele, e nelle possibilità che la mia mente mi concede, piuttosto comprensibile.


E anche tu, come mi accusi di fare, continui a fissarti su dei punti e a perderti il resto, la visione d'insieme, lo spirito forse che sta dietro alle parole.
Aspetta, non equivochiamoci. Non ti ''accuso'' di fare nulla. Io ti faccio notare delle cose, poi sta a te interpretarle. Se credi che io ti stia accusando, per me va bene, lo sai, non fa differenza. Però non è così

Perchè mi soffermo su una parola? Perchè di nuovo giudichi negativamente il mio comportamento, quando di negativo non ha nulla. Come non ha nulla di positivo. Esiste, punto.

Facci caso, il termine ''accusare'' è un termine spostato sul negativo. Non si usa per esprimere un evento ''positivo''.

Io te l'ho fatto notare, non ti accuso di nulla. Sta a te interpretare.


Ripeto, non ho paura di mettere in discussione il mio pensiero. Anzi, lo faccio continuamente sai?
Però ti leggo insistere su questo punto e ricamare su questo, anche se non è la verità. E quindi anche questo mi sembra voler portare acqua al mulino del proprio discorso, rafforzarlo, perdendo però di vista la realtà delle cose.
Nuovamente ti dico che generalizzando purtroppo mi togli la possibilità di replica. Ogni frase, ogni parola, ogni virgola andrebbe analizzata e chiarita approfonditamente per arrivare ad una comprensione comune. Questo perchè la comunicazione in questi termine è imprecisa e in quanto tale deve essere lenta, calcolata, ponderata attentamente.
Se generalizzi, il tuo interlocutore, seriamente intenzionato a dialogare non avrà modo di replicare. E' un modo per zittirlo che le persone usano comunemente. Lungi da me accusarti da qualcosa, io leggo solo la realtà attraverso i miei occhiali.


Io mi sto rendendo sempre più conto di una cosa...che quando parliamo, parliamo sempre di noi stessi.
Dice Gibran: prima di voler abbattere il tiranno, abbattete il tiranno che sta dentro di voi.
Sii chiaro, è inutile giocare con le parole. Vi sono svariate possibili interpretazioni di ciò che hai scritto e della citazione. Alludi a qualcosa? Se si, esprimiti.

Ho scritto che sembravi ferito perché continui a dire che nulla ha importanza davvero.
L'avevo capito. Per questo ho scritto che è un giudizio affrettato. Non mi conosci e non puoi sapere che sia davvero così. Tuttavia non dovrebbe interessarti come ti dicevo, perchè ciò che io espongo, non è il ''mio'' pensiero, quanto un pensiero nato ben prima di me.
Il loro pensiero che io condivido più o meno, non è dettato tanto da chi sono quelle persone e da come vivono, quanto da una logica esistenza del pensiero stesso.


Mi chiedi anche di esaminare ciò che dici senza però chiedermi da dove viene ciò che dici, senza cercare di conoscere che persona sei.
Perchè non ti serve. Sapere io chi sono ti distrae dall'obbiettivo. Se tu sai chi sono, la tua mente mi piazza delle etichette. Con esse cataloga ciò che dico e che scrivo.

A te non dovrebbe interessare chi sono io, perchè i concetti che espongo non sono miei. Non appartengono a nessuno. Io ne posso essere testimone, ma di certo non sono miei. Essi esistono in quanto tali.
Essi vengono alla luce attraverso il mio digitare sulla tastiera, ma esistono a prescindere dalla mia esistenza.

Ma ciò che noi pensiamo e diciamo è una conseguenza di chi siamo.
Ovviamente.
Ciò non toglie che se dico che 1+1=2 questo non vuol dire che io abbia inventato la matematica o che io la possieda. Essa non appartiene a nessuno. Esiste in quanto tale.

Per ricamare un pò sulla tua frase (che non è una negazione della stessa) potrei affermare che: ''ciò che siamo è conseguenza di ciò che pensiamo''

Il che porta a dire che ''pensiero ed essere sono le due forme inter-dipendenti della nostra esistenza''

Guarda un pò...pensiero (IO)....essere(ES)...


A cosa serve parlare, in fondo, se non a conoscerci e ad aiutarci magari?
In fondo per me non serve a nulla. Ce n'è la possibilità e allora si fa. Però sicuramente i tuoi sono nobili scopi che condivido. Sarebbe bello che tutti se lo ricordassero ogni tanto.