Cazzo! Mi sento male, io non riesco a credere più a niente che vada oltre il tempo che avrò a disposizione.
Non ero così, pur non spiegandolo come tutti mi erano capitate diverse cose molto strane non sto nemmeno a discuterne, ma avevo qualcosa più di una sensazione che mi convinceva, mi appagava, era quasi certezza.
Il buddismo era ed è una filosofia di vita che mi ha sempre intricato e incuriosito, così come diverse altre cose.
Poi è arrivata un altra fase della vita e si è piano piano portata via tutto quel mondo, ho cominciato a tentare di spiegare senza mai riuscirci quel tipo di eventi fino a dubitare perfino di averli davvero vissuti ma forse solo percepiti e ricordati in un determinato modo...
Alla fine è davvero romanticismo, oggi purtroppo il mio piano dell'esistenza è molto limitato, forse ridimensionato dal quotidiano di cui volente o nolente sono schiavo.
Ma lo dico senza trovare in tutto questo nulla di banale o scontato.
Qualche volta che alzo gli occhi al cielo, la notte soprattutto, percepisco e provo sensazioni per cui non riesco a trovare aggettivi adatti, ma ora generano in me solo una miriade di domande a cui so di non poter dare risposta, pur avendo quella sensazione di avercela sulla punta della lingua, di rivolgermi a qualcosa di infinitamente grande che non troverò mai.
Poi prima di rientrare penso:
È già il miracolo più grande esserci, concepire pensieri poterli esprimere seppure con limiti personali, fare qualcosa che ci sopravvive, riferito anche ai figli, provare sentimenti...esistere insomma.
Chissenefrega se è per caso che sono qui, se potevo essere un cavallo o un sasso, oppure se lo sarò in futuro o lo sono stato in passato.
Oppure se mi ricongiungero' ai miei cari che si sono a loro volta ricongiunti, se sarò energia, coscienza pura o maionese?
A chi giova saperlo ? La vita è quella che già abbiamo, fatta di psiche e materia, fatta di scelte che a volte sono solo illusioni, ma che comunque facciamo ogni giorno, ogni istante, connessioni, incastri, volontà, istinto atavico.
per me è già tremendamente complicato cercare di dare un senso a queste eufemicamente "semplici" scelte per cercare spiegazioni o aver fede in qualcosa di ancestrale o intimista, che ripeto, posso anche pensare oppure credere che esista.
Il fatto è che proprio non ci è concesso dalla nostra natura limitata comprendere schemi diversi da quelli che almeno alcuni di noi sono in grado di elaborare, facendoli poi comprendere agli altri.
Filosofie superiori o illuminate al pari di intenti religiosi anche se volti alla positività tendono al divino, all'universalita', anche quando non chiedono nulla in cambio se non il semplice fatto di credere!
Ricordiamoci che a monte c'è sempre l'essere umano e che un libro è pur sempre un libro, cioè un manufatto, un qualcosa di antropico, questo vale anche se parliamo di scienza, che offre analoghe possibilità di manipolazione basate però su altri valori che una volta diventati accademici richiedevano secoli prima e anni oggi per essere rimessi in discussione o controprovati.
È stimolante confrontarsi, condividere e discutere ma le teorie per poter essere comprese veramente bisogna riuscire anche a provarle, almeno in gran parte, altrimenti si tratta solamente di fede.
Io non penso che la fede o le percezioni siano sempre mal riposte oppure solo semplici casualità o illusioni, anzi molte volte grazie alle percezioni possiamo addirittura migliorare o salvarci la vita, (e' però vero anche il contrario) penso proprio che non ci sia concesso di capire tutto questo o meglio, di non averne le possibilità, parlo attualmente come specie, ,ma che però qualche volta, a livello sporadico, a volte indotto altre casuale o altro ancora sia possibile riuscire a trarne qualche beneficio, mai però un controllo ne tanto meno una spiegazione che convinca, almeno me.
Esisto.