Questa domanda me la pongo ormai da tempo. Sono tornato ieri dall'Olanda e mi ha profondamente sorpreso quello che ho colto da questo popolo. Per quanto venga dipinta come trasgressiva e eccessivamente libera, Amsterdam è una città bellissima, molto caratteristica, cara (ma d'altronde è la capitale con il PIL più alto in Europa) e davvero "funzionante". Mi spiego: la gente è cordialissima, ti viene incontro anche se non ne chiedi l'aiuto direttamente, basta che ti vedano in difficoltà; tutti vanno in bici, prendono i tram, vanno a piedi. Vogliono respirare un'aria pulita, loro. Gli omosessuali possono sposarsi, i popoli di altre etnie e culture sono i benvenuti e non ci sono discriminazioni di sorta e pensare che al governo c'è la destra xenofoba...Sono stato meglio a vivere la città che a divertirmi. Ora, una bella rivoluzione in Italia ci vuole, perché siamo arrivati a rasentare il fondo. Bisogna rialzarsi perché siamo davvero quasi al livello di tunisini e libici quanto a libertà e modo di vivere. La rivoluzione serve ai popoli oppressi che devono liberarsi, gli altri popoli sono liberi e non ne hanno bisogno. L'Italia era un fiore libero e abbiamo sempre scelto di farci posare le mosche della cacca e non le api per il miele. Abbiamo una cultura stratificata e dei pregiudizi inutili a priori. Qui vogliamo fottere il prossimo non aiutarlo, qui ci compriamo 3 auto a testa per fare i fighi, qui votiamo a gente che di politica non ne sa nulla e lo facciamo non perché riteniamo sia valido o possa fare qualcosa di buono almeno, ma perché rispecchia il maschio latino che è in noi, donnaiolo e pieno di soldi. Io farei un sondaggio per vedere quanti italiani vorrebbero essere così. La rivoluzione si deve fare, ma quando cambiamo prima noi italiani.