Gli italiani stanno aspettando di riaquistare un po' di fiducia nel prossimo (e forse in sè stessi).
In questi mesi ho letto parecchi articoli di giornalisti, sociologi e filosofi che si sono posti la stessa domanda e ognuno ha trovato risposta in diversi aspetti della nostra storia, cultura e situazione politica, ma l'unico elemento che ho trovato comune un po' in tutte le spiegazioni è stata proprio la convinzione che l'azione politica e culturale degli ultimi 20 anni abbia distrutto completamente ogni aspetto di coesione sociale presente nel nostro paese.
La televisione commerciale (abbondantemente supportata dall'azione politica fin dai tempi di Craxi) ci ha insegnato che per avere successo bisognava pensare solo a se stessi, poi ci ha convinto che per difendere la posizione raggiunta dovevamo essere in costante competizione con il vicino di casa o il collega di lavoro.
Nel corso degli anni tutto questo ci ha portato alla scomparsa dei contratti collettivi, del diritto di sciopero, a condizioni di lavoro da schiavi e, cosa forse peggiore, alla diffusione di un pensiero dal vago sapore nazista del "tanto se non lo faccio io, lo farà qualcun altro".
Un tempo le insurrezioni popolari, e poi le rivoluzioni, erano guidate da gente che spesso non lottava per sè ma per la libertà e le condizioni degli altri; fiduciosi che gli altri avrebbero fatto lo stesso per loro quando ce ne fosse stato bisogno.
Oggi nessuno lotta più e rischia del proprio per difendere i diritti di qualcun altro, e molti nemmeno per i propri. Anzi, adesso ci si ritrova con manifestazioni e movimenti che vogliono togliere ad altri dei diritti (pensioni, culto, ecc.) nella convinzione che questo aiuti a mantenere i propri.
In questa situazione è impensabile organizzare una rivolta popolare perchè ognuno vede la causa dei problemi nel vicino, anzichè nel Sistema.
Forse l'unica speranza per l'Italia è, come già avvenuto in passato, che emerga una figura in grado di guidare le masse ignoranti.
Nella speranza che sia un nuovo Berlinguer e non un nuovo Mussolini (rischio molto più reale di quanto si creda).