Sei marines americani issano il vessillo della cannabis, invece che la bandiera a stelle e strisce. Titolo: “Dieci anni di lotta con classe”. E’ il manifesto del decennale del Canapaio ducale, che per l’occasione raddoppia la consueta festa antiproibizionista: quest’anno appuntamento sabato 15 e poi ancora sabato 21 settembre. Luca Marola, che gestisce il negozio di via D’Azeglio, ha presentato il programma in conferenza stampa: “Abbiamo deciso di scindere in due date i momenti che da sempre caratterizzano la nostra festa, quello del disimpegno e quello dell’approfondimento sull’uso delle droghe”.
Sabato prossimo, a Le Male Club di Alberi, si partirà con la musica: “Abbiamo in programma sei ore non-stop di concerto con le band che da sempre lavorano con noi, Musicanti di Grema, Erezione Continua, Culpable, Las Karme Murta e, a seguire, il dj set di Radio Silvanetti Sound System. Ci piacerebbe avere un pubblico nuovo, un pubblico che in questi anni non si è ancora fatto un’idea sull’antiproibizionismo oppure che ha idee contrarie alle nostre. Chi verrà – dice Marola – potrà verificare il clima disteso, festoso delle nostre feste che sono aperte a tutti“. Presenti in conferenza stampa anche alcuni musicisti.
Il sabato successivo si starà invece seduti a tavolino, per la presentazione del libro “La difesa nei reati da stupefacenti” di Alberto Zaina, avvocato, che – spiega Marola – è uno dei massimi esperti di tutela dei piccoli coltivatori e consumatori di cannabis come noi. In questi anni abbiamo mantenuto un filo verde sul tema dell’antiproibizionismo, sull’approfondimento delle tematiche legate alle leggi contro l’uso delle droghe leggere come la Giovanrdi-Fini, a proposito della quale sostenemmo che, in caso di applicazione, avrebbe ingolfato le carceri e non avrebbe certamente aiutato la gente a capire la differenza tra uso e abuso delle droghe leggere. In questi dieci anni abbiamo presentato anche i libri Lotta alla droga e Narcoeconomy, testi che, come quest’ultimo dimostrano come il commercio degli stupefacenti sia il maggior motore della criminalità organizzata”.
Il Canapio ducale vende pipe, chilum, narghilè, cartine per sigarette. Libri, stoffe di canapa, numeri introvabili del Vernacoliere. E’ un negozio ma fa politica. “L’unico del genere in Italia” rimarca Marola. Nella piccola biblioteca stanno allineati, accanto a ‘Lotta alla drogà anche titoli come ‘Allucinogeni e cristianesimò e ‘Marijuana’. Su una finta scatola di Aspirina sta scritto ‘Hashish’. Ironia e spirito beat si mescolano da sempre in via D’Azeglio e diventano controcultura ma senza stressare i toni. “Mai avuto problemi di ordine pubblico” sorride Marola, che la scorsa primavera ottenne il dissequestro del sito web del Canapaio, in un primo momento chiuso dalla magistratura per presunta istigazione al consumo di sostanze stupefacenti.
Fonte: Parma.repubblica.it