Storico attivista e antiproibizionista italiano. Autore di alcune tra le principali pubblicazioni italiane dedicate alla cultura e coltura della cannabis, tra cui “Il Canapaio” e “Canapicoltura Indoor”. Collaboratore della rivista Dolce Vita.
Iniziamo col chiarire i nomi dei libri che hai pubblicato…
“Il canapaio 2” è il libretto sulla coltivazione che cura soprattutto l’outdoor (con cenni alla indoor), scritto da “il Canapaio” (io). L’ho chiamato così perchè il primo “Il canapajo” (con la j) è stato scritto nel 1741 da Baruffaldi. Nella prima edizione (i primi 1000), fatta dal cox (Libreria del Centro Sociale Conchetta di Milano fondata da Primo Moroni), si erano sbagliati la copertina. Nella seconda e successive c’è il 2 dentro la O del titolo, ed è più corretta e più completa anche dentro. (La collaborazione del cox è stata lo stamparlo e il diffonderlo, ma l’ho scritto tutto io). “Canapicoltura indoor” è il libro fatto appositamente per quello che dice il titolo, da “il Canapaio” (sempre io). L’ho scritto dopo molte richieste, ma, come dico nella premessa, la Canapa dovrebbe essere libera di crescere al sole, sotto gli occhi di tutti, e senza essere infamata da tante menzogne sul suo conto. Ho scritto anche “Canapa: benefici, potenziale economico, proibizione” che reputo più imporante. A proposito, se vuoi farmi un favore grande, mettilo in rete, a disposizione di chi lo vuole leggere, e fai sapere che è da leggere. E poi ho tradotto e pubblicato “olio e alimenti di semi di Canapa”, e, con aggiunte inerenti l’oggi, “hashish, notizie…” del 1909.
Di dove sei?
Vengo dal mondo, non mi sembra rilevante; detto questo sono piemontese, ho vissuto in luoghi di tradizione contadina, dove la canapa era nel quotidiano fino a poco dopo la seconda guerra mondiale. Poi è cominciata la guerra alla canapa, e anche chi era abituato a venirne a contatto tutti i giorni, ha DOVUTO dimenticarsene.
Quando Franco Casalone incontra la canapa? E cosa ha significato per te?
Nel 1975 (o 74? non ricordo bene). Incontrare la canapa ha contribuito in modo significativo ad aprirmi gli occhi sulla falsità della “conoscenza ufficiale” e sulla manipolazione della diffusione delle idee.
Quando FC incontra per la prima volta la legge?
Nel 1977: eravamo in 17 con uno spinello, ed ad 8 di noi è stato fatto un processo, tutti siamo stati chiamati davanti ad una commissione. Purtroppo da allora non hanno mai smesso di perseguitare non solo me, ma centinaia di migliaia di persone assolutamente senza alcuna colpa se non quella di volersi fare delle canne.
È in questo periodo che scrivi il Canapaio Indoor e ti trasferisci a Amsterdam?
Poco prima che venissero a casa mia (Autunno ’94) mi sono trasferito in Olanda per 5 mesi. Ho scritto “Canapa: benefici…” e “Il canapaio 2”. Il primo doveva essere per il tribunale, il secondo me l’avevano chiesto lì, per venderlo nei negozi locali, perchè non avevano manuali in italiano.
Cosa è succede poi?
Mi avevano contestato una dozzina di piante di canapa, e avevano coinvolto nella persecuzione e condannato anche Rosella, la mia compagna. Come hanno fatto anche adesso, praticamente è colpevole di amarmi, perchè hanno sempre riconosciuto che faccio tutto io. Per lei è molto più grave: io me le cerco, lei subisce senza aver fatto nulla (e io sono stato irrispettoso verso la sua incolumità, di questo sono colpevole e pentito amaramente).
Se non sbaglio poi sei stato uno dei pochi italiani autorizzati all’uso della canapa come medicinale?
Non sono stato autorizzato, ma hanno riconosciuto che ne faccio uso terapeutico (ma mi hanno distrutto la medicina).
Per completezza ci dici quando hai scritto Canapicoltura Outdoor ovvero il Canapaio 2?
Nell’inverno 1994-95, in Olanda.
Come hai trovato questo testo e da dove l’idea?
Il testo non l’ho trovato da nessuna parte, ma l’ho scritto io. Mi è stato detto “visto che te ne intendi di coltivazione, perchè non scrivi qualcosa in italiano? Qui abbiamo testi in tutte le lingue, ma non in italiano, e c’è richiesta.” Poi un amico ha mostrato a Primo Moroni, sociologo, grande personaggio dagli anni ’70 alla fine dei suo giorni (1998), fondatore della libreria “calusca” e leader del cox18, i miei due studi fatti in Olanda, e lui ha visto una possibilità in più per il movimento antiproibizionista. Si è detto disposto a stamparli e fare una campagna in tutta Italia per diffondere “conoscenza”. Era il 1995, e la Canapa da fibra non si poteva coltivare. Immediatamente dopo è cominciata una rinascita di consapevolezza, pur in mezzo a tanta repressione.
Infine cosa è successo, come possiamo aiutarti?
Mi hanno trovato 350 grammi di fumo, e mi accusano di spaccio. Per ora non si può far nulla. L’aiuto di cui ho bisogno è che si cancelli una legge basata sulla bugia e sull’ipocrisia. Solo una richiesta forte può farlo. È necessario farlo prima della fine del mondo (che da come dicono e come è palese, non sarà fra molto). Per poter richiedere le cose con vigore è necessario essere consapevoli e informati. Tanti pensano addirittura che non si vada più in galera per la cannabis, ed altri che hashish e ganja (non chiamatela mai marijuana, è un nome inventato per proibirla, ed ha un immagine negativa nel pensiero di chi non la usa) siano “droghe” diverse.
fonte: tntvillage.scambioetico.org