Ciao, grazie di aver accettato di rispondere; premettiamo dicendo che tu hai accettato a condizione che fosse mantenuta una certa privacy riguardo la tua identità e quindi cercheremo di non entrare troppo nel personale cercando comunque di cogliere punti di vista che ritengo interessanti…
Ci puoi spiegare com’era la situazione legale per chi coltivava, a qualsiasi livello, canapa ad alto contenuto di THC in Svizzera?
A livello federale non è cambiato nulla da allora, nel senso che è permesso coltivare la canapa non a scopo stupefacente. Nel canton Ticino al contrario, dopo le operazioni indoor, è stata introdotta una legge cantonale (totalmente inutile e difficilmente applicabile per un coltivatore o un commerciante) sulla coltivazione e sulla vendita della canapa in attesa che il governo federale modifichi l’attuale Legge Federale sugli Stupefacenti.
Ti va di dirmi cosa hai pensato quando hai capito che d’improvviso la tua attività da legale è diventata un reato?
Non è stata una cosa improvvisa in quanto inizialmente si pensava che le autorità volessero colpire solo i traffici internazionale e al nero. Quando, dopo diverse operazioni di polizia, ho capito che sarebbero passati da tutti ho continuato a fare esattamente quello che ho sempre fatto. In fin dei conti erano anni che la società lavorava apertamente e solo ed esclusivamente su territorio svizzero, era iscritta nella lista dei contribuenti per le imposte, pagava l’IVA, le varie assicurazioni obbligatorie, teneva una contabilità impeccabile e inoltre era in possesso delle autorizzazioni necessarie, rilasciate dal cantone e dal comune, per le infrastrutture di produzione. Pensavo che al massimo mi avrebbero intimato di sospendere la coltivazione di qualche varietà e informato su come la società avrebbe dovuto continuare. Purtroppo non è stato così.
Cosa pensi del proibizionismo? Qual’è secondo te l’idea da contrapporre ad esso?
E’ un problema principalmente economico e politico; tutti ormai sappiamo quanti prodotti si potrebbero ottenere con la canapa e di questo anche le multinazionali ne sono al corrente, specialmente quelle farmaceutiche e petrolifere, senza comunque dimenticare i grandi interessi delle varie narcomafie. Non mi sento quindi di optare per una vera e propria liberalizzazione in quanto sarebbero sicuramente ancora le multinazionali e le narcomafie ad accaparrarsi il grosso del mercato.
Preferirei nell’immediato futuro solo una depenalizzazione per la coltivazione e il consumo a livello domestico ed eventualmente una regolamentazione per una ridotta produzione e un piccolo commercio evitando quindi megacoltivazioni e forniture di centinaia di chili alla volta. Diverso il discorso a lungo termine.
Se non ti va di rispondere non farlo… dato che è “l’intervista a un ex coltivatore” sappiamo che in passato coltivavi, ma tanto per capire tu coltivavi per i canapai (ndr. i negozi che vendevano cannabis in Svizzera), per pazienti o comunque persone che ne fanno uso medico…?
La mia società vendeva esclusivamente ad altre società iscritte al registro di commercio e solo dietro fattura. Dopo l’acquisto dunque la destinazione del prodotto era a discrezione di queste ultime.
Pensi che chi usa cannabis per uso terapeutico ne tragga reali benefici?
Dipende per quale uso terapeutico.
Nella tua esperienza personale di consumatore quali pensi possano essere gli effetti della cannabis utili per questi scopi?
Questa domanda bisognerebbe farla ad un medico anche se sono convinto che il principio attivo della canapa potrebbe aiutare molte persone. E’ da qualche decennio che la ricerca medica è a conoscenza delle possibili applicazioni terapeutiche della canapa per esempio come analgesico-ipnotico, stimolante dell’appetito, antiepilettico e antispasmodico, antidepressivo e sedativo, antiasmatico, analgesico per il parto e antibiotico. Senza dimenticare che è una sostanza che può aiutare a superare le dipendenze da oppiacei e da alcol.
Parliamo di cannabis… della pianta. Parlaci di qualsiasi cosa che vuoi riguardo ad essa.
Vorrei citare un estratto dal libro “Canapa-Cannabis-Marijuana” di Jack Herer e Mathias Brockers inerente all’aspetto economico che avrebbe una giusta regolamentazione del mercato della canapa: “La fine della proibizione della marijuana produrrebbe benefici effetti pronti a propagarsi in placide onde sull’intera economia: un’agricoltura sana coltiverebbe la canapa e rifornirebbe di materie prime molti rami dell’industria che, a loro volta, assicurerebbero milioni di posti in tutto il paese. Il benessere acquisito rimarrebbe nelle rispettive comunità.”
Ci dai un tuo parere sulle varietà di cannabis oggi disponibili? Meglio gli strain (ndr. varietà di cannabis) olandesi, canadesi e nordamericani o le produzioni svizzere?
Attualmente vi è un’ampia scelta di varietà di canape da resina anche se, dal momento che non vi sono leggi che regolamentano la produzione di queste semenze, la qualità non è sempre garantita. Credo che in ogni posto dove la si possa coltivare bene si ottengano buoni risultati, quindi non ho preferenze tra l’uno o l’altro. Prediligo comunque le varietà 100% indica.
Dacci tre buoni consigli per la coltivazione!
Partendo da un buon seme: un buon clima, un ottimo substrato e una giusta (sottolineo giusta specialmente per l’indoor) dose di nutrimenti.
Il tanto osannato mercato semi-legale olandese… Secondo te coltivano davvero tutti così bene o dopotutto spesso produce erba di qualità migliore il piccolo produttore che lo fa per uso personale e quindi ha più attenzione per il prodotto finale in tutti suoi aspetti?
Certamente è diverso coltivare 10 piante o coltivarne 1000 o 10.000. E’ tutto relativo; il piccolo ha a disposizione più tempo per pianta, il grosso invece ha più mezzi e margine di manovra; tutto sta nella passione che il coltivatore mette nella sua growroom, grosso o piccolo che sia.
A un certo punto la Svizzera era il punto focale del mondo che conta della cannabis, Breeder Steve, Shantibaba, Felix e tanti altri. C’è stato un senso di “mancata occasione” di fare passi avanti sul serio quando il “sogno” si è infranto?
Più che un senso di mancata occasione è rimasta una gran delusione vedendo come le nostre autorità, soprattutto cantonali, sia no passate da un eccessivo permissivismo ad uno spropositato ed inutile utilizzo del potere giudiziario per stroncare, anche brutalmente, ogni attività legata alla canapa senza guardare in faccia a nessuno. Ricordo che solo in Ticino sono state 270 le persone interrogate e denunciate dalla polizia cantonale. V’è da dire comunque che è proprio grazie al totale menefreghismo delle nostre autorità che negli ultimi anni sono giunti dall’estero persone senza scrupoli e ingenti capitali da investire nel mercato della canapa; conseguenza logica: megaproduzioni e traffico internazionale.
Ma è vero che l’erba cresciuta ad alta quota è diversa? Ci sapresti spiegare la differenza?
Una coltivazione in quota, dato il clima più freddo e secco rispetto alla pianura, inciderà maggiormente sulle dimensioni delle piante, che cresceranno meno, e sulla compattezza delle inflorescenze, che sarà maggiore. Consiglio comunque di non oltrepassare i 1000 metri di altitudine e se possibile utilizzare un appezzamento sui versanti a Sud (che sono più esposti al sole).
La fumata migliore che ti sei mai fatto, cos’era? L’avevi coltivato tu :)?
Premetto che utilizzo canapa saltuariamente e preferibilmente come decotto. Una delle varietà che mi è piaciuta maggiormente è l’Ortega, una indica 100% selezionata da un vecchio amico canadese e naturalmente coltivata in una delle mie infrastrutture.
Grazie della disponibilità, buona fortuna e speriamo la Svizzera decida di optare per una politica intelligente e adeguata alla situazione. Erba libera.
Grazie a Voi per l’interessamento e buona continuazione.
(servizio realizzato da Cannaddicto)