Un raid della polizia danese contro il traffico di hashish compiuto a Christiania, la celebre cittadella degli hippy a Copenhagen, ha portato all’arresto di 53 persone. Le droghe del resto, sono illegali in Danimarca. Ma finora le autorità avevano tollerato il libero scambio nella città nota per i suoi edifici dai colori psichedelici, oltre che per la mancanza di auto e polizia.
I residenti di Christiania hanno bandito le droghe pesanti dalla città dal 1980. Ma alle forze dell’ordine questo è importato poco. Alle 5 di ieri, quasi 200 agenti hanno fatto irruzione nell’area di 34 ettari che dal 1971 , quando decine di hippy arrivarono da tutto il mondo in quello che era soltanto un vecchio forte del 18′ secolo in rovina, è divenuta il simbolo di una vita alternativa. “Abbiamo demolito alcune baracche di legno utilizzate per vendere l’hashish”, ha dichiarato il portavoce della polizia di Copenhagen, Flemming Steen Munch. “Sia chiaro, ha aggiunto, il raid non va inteso come un gesto contro l’esistenza di Christiania ma, semplicemente come un atto contro il traffico e la vendita di sostanza stupefacenti compiuto dopo 9 mesi d’indagine”.
Agli arrestati viene contestato il reato di cessione di droga: in Danimarca può costare fino a 10 anni di carcere. Il comandante della squadra antidroga ha detto che i suoi uomini hanno trovato un discreto quantitativo di hashish, ma non ha voluto specificare quanto. Peter Plett, il portavoce dei 900 abitanti di Christiania ha criticato l’intervento della polizia. “E’ stato un colpo di teatro, un’azione spettacolare compiuta a beneficio dei media”, ha osservato. “Da parte nostra abbiamo deciso di non reagire in nessun modo. Ci saremmo opposti soltanto se avessero cominciato a demolire le case”. La polizia si è invece limitata a smantellare le baracche che affollano ‘Pusher Street’, guarda caso la via principale della città. (fonte: city)