Interessante articolo pubblicato da MCK BioGardening, sul fenomeno Smart Shop. Articolo, teniamo a precisare, che trova il nostro totale appoggio.
“Dietro la domanda di molti clienti e amici della canapa, siamo costretti e contenti di prendere la massima distanza da questo tipo di negozi che niente hanno a che fare con i grow-shop.
Questo tipo di negozi vendono tipi di erbe tossiche e pericolose per la salute di chi le consuma, che in gran parte sono giovanissimi, la cosa preoccupante è che associano a tutte queste pseudo droghe anche una pianta come la canapa, data la situazione legale italiana, c’è bisogno di dissociare la canapa da tutte queste pseudo droghe, a chi interessa davvero che la situazione legale della canapa cambi in positivo non faticherà a capire che deve essere dissociata da tutte le altre droghe, legali o illegali che siano, questo tipo di negozi che mette in cattiva luce la canapa finirà per portare alla chiusura di tutti i grow-shop italiani, convinto del fatto che alcune forze politiche italiane aspettino con ansia questo momento, il fatto di trovare dei semi di canapa o materiale connesso direttamente alla canapa in questi negozi porta una cattivissima pubblicità alla beneamata pianta, è doveroso ricordare che già in passato per portare alla proibizione di questa pianta si ricorse alla associazione con altre droghe pesanti, o addirittura al fatto che portava alla pazzia, (basti ricordare le campagne anti cannabis effettuate negli U.S.A)
Voglio anche sottolineare il fatto che consumare certi tipi di erbe (anche se legali) come la SALVIA DIVINORUM specialmente se estratti 10x 15x o altri fa malissimo, questa pianta di origine messicana usata dagli sciamani per parlare con le divinità non fa parte minimamente della nostra cultura, inoltre, gli sciamani non la usavano certamente tutti i giorni, o peggio ancora, più volte il giorno come fanno molti ragazzini italiani.
Come amante di questa pianta e impaziente della sua tolleranza da parte dello stato, vedo in questi tipi di negozi un grosso pericolo, è evidente che chi vende certe sostanze pensa solo al guadagno proprio, e non gli frega nulla se chiudendo tutti anche la canapa ne subirà le conseguenze, evidentemente queste persone non la consumano neanche la canapa, la usano solo a scopo di lucro, ma convinto che moltissime persone che con la canapa hanno ottimi rapporti, e che si dissociano da tutte le altre droghe legali o illegali, ANCHE LA MCK BIOGARDENING SI DISSOCIA PIENAMENTE DA QUESTO TIPO DI NEGOZI, chiedendo che gli smart-shop non associno la canapa alle loro pseudo droghe, anche se, considerate legali da parte dello stato. Ognuno è libero di vendere quello che vuole, ma trascinare la canapa in questa storia la porterà certamente alla fine della piccola rinascita che stava effettuando“. Luca, MCK biogardening