Droga: cannabis online, chiusi siti
Erano gestiti da un commerciante di Trento
I carabinieri di Merano hanno oscurato otto siti web con cannabis in vendita. Erano gestiti da un commerciante trentino. Nel corso dell’operazione, condotta con il supporto dei carabinieri di Riva del Garda e Peschiera e diretta dalla Procura della Repubblica di Rovereto, sono state denunciate sette persone alcune delle quali avevano allestito nelle proprie abitazioni vere e proprie serre per la coltivazione dei semi, un magazzino contenente 1.700 confezioni di semi e strumenti vari. (fonte: ANSA)
Oscurati otto siti alla marijuana
Inchiesta della compagnia meranese mette fine al commercio in internet. Portali sigillati e sette gardesani denunciati all’autorità giudiziaria MERANO. Oltre sei mesi di serrate indagini, ma alla fine i militari dell’Arma della compagnia meranese, guidati dal capitano Massimo Rosati, hanno chiuso il cerchio attorno ai gestori di una organizzazione che vendeva via Internet tutto il necessario per la coltivazione fai-da-te di marijuana e canapa indiana. Otto i siti oscurati e sette le persone (tutte gardesane) denunciate all’autorità giudiziaria. L’inchiesta ha preso le mosse da alcuni arresti effettuati nell’ottobre dello scorso anno: ricostruendo a ritroso la “filiera” i carabinieri sono risaliti alla fonte dei semi e delle attrezzature necessarie alla coltivazione.
I carabinieri della compagnia di Merano hanno provveduto ad oscurare otto siti web gestiti da un commerciante trentino che li utilizzava per la vendita di semi di canapa e di strumenti necessari alla relativa coltivazione. Nel corso dell’operazione, condotta con il supporto dei carabinieri di Riva del Garda e Peschiera e diretta dalla Procura della Repubblica di Rovereto, sono state denunciate 7 persone alcune delle quali avevano allestito nelle proprie abitazioni vere e proprie serre per la coltivazione dei semi, un magazzino contenente 1.700 confezioni di semi e strumenti vari. Tutti i denunciati sono residenti nella zona del Lago di Garda, in particolare Riva e Peschiera. Il principale dei siti oscurati, da solo, nell’ultimo anno era stato visitato da ben quindici milioni di utenti e aveva totalizzato la bellezza di ventimila ordinativi.
Gli acquisti avvenivano con modalità sicure e completamente anonime. L’indagine è partita nell’ottobre dello scorso anno, come prosecuzione dell’inchiesta che aveva portato in carcere due persone e alla segnalazione di altre cinque. Controlli incrociati hanno permesso di risalire ai titolari e ai gestori dei siti internet in questione che così sono finiti nei guai. Ma i guai più grossi potranno essere a carico degli utenti, se e quando verranno identificati, in quanto tecnicamente i semini di marijuana o di canapa indiana non possono essere considerati alla stregua di una sostanza proibita in quanto non contenenti alcun principio attivo. È la successiva attività della filiera, ovvero la coltivazione abusiva, ad essere considerata reato e quindi perseguibile. (fonte: espresso.repubblica.it)