Tra 2002 e 2008, uso della cannabis quasi raddoppiato
A 68 anni, Florence Siegel, una signora di Miami, ha imparato a godersi la pace della sera. Un buon bicchiere di Chianti. Musica classica, preferibilmente Bach o Beethoven. Poi, precisa come un orologio, alle nove e mezza, Florence accende la sua pipa di marijuana. Non è l’unica tra i suoi coetanei a rilassarsi così. Negli Stati Uniti il consumo di cannabis tra gli over 50 è in netta crescita: tra il 2002 e il 2008, la percentuale di che ne fa uso salita dall’1,9% al 2,9 per cento. L’aumento più evidente, secondo le indagini del governo americano, è stato nella fascia di persone tra i 55 e i 59 anni, dove il consumo di cannabis è passato dall 1,9% al 5,1 per cento. Quali sono le ragioni dell’aumento? Secondo i sociologi, l’invecchiamento dei baby boomer, la generazione nata dopo la Secondo Guerra Mondiale, tra il 1945 e il 1964, è uno dei fattori. Per i baby boomer la droga, soprattutto la marijuana, non stata un tabù come per i loro genitori. Molti ne hanno fatto uso in gioventù: ora con l’età della pensione stanno tornando le vecchie abitudini. Contro gli acciacchi della vecchiaia, dolori alle ossa, mal di schiena, la marijuana pu essere un buon rimedio. Alcuni medici avvertono per che la cannabis tra gli anziani ha pericolose controindicazioni. Innanzitutto, non fa bene al cuore. Poi, se il fumatore esagera, e perde l’equilibrio, c’è il pericolo di fatali incidenti domestici. (notizie.virgilio.it)