Un piccolo angolo di paradiso, in provincia di Sondrio, dove vivono appena 33 persone
Il comune più a nord d’Italia è Predoi in provincia di Bolzano, il più a sud Lampedusa e Linosa nell’arcipelago delle isole Pelage, il più a est Otranto nel leccese e il più a ovest Bardonecchia, in provincia di Torino. E il più piccolo è Pedesina in provincia di Sondrio. Ha “strappato” il titolo di comune con il minor numero di abitanti a Morterone, in provincia di Lecco, abitato attualmente da 37 persone. L’identikit anagrafico è davvero interessante. Qui vivono trentatre anime: 19 donne e 14 uomini, due ragazzi, tre anziani sopra gli 80 anni ed una sola bambina di quattro anni.
I primi 20 comuni della speciale classifica degli “small size” d’Italia sono suddivisi equamente fra Lombardia e Piemonte. Al ventunesimo posto c’è Rondanina in Liguria con 80 residenti, Carapelle Calvisio in provincia dell’Aquila è al 25 esimo posto con 90 abitanti, subito dietro Chamois in Val d’Aosta con 92 (unico comune d’Italia non raggiungibile in automobile). Al 98esimo posto Zerba in provincia di Piacenza dove gli abitanti iscritti all’anagrafe sono 140, quasi un “gigante” rispetto a Pedesina, che detiene lo scettro di paese lilliput per eccellenza. Anche la densità abitativa di Pedesina è da primato: 5,4 abitanti per chilometro quadrato. L’abitato conta oltre 150 case, ma la gran parte appartiene a professionisti ed imprenditori provenienti da varie città della Lombardia ed anche dalla vicina Svizzera.
Pedesina val bene una visita. E se per le prossime vacanze pasquali si ha intenzione di “staccare la spina” e di concedersi alcuni giorni di vacanza questa è la meta giusta per un percorso fuori dal tempo, alla scoperta di un micro territorio ancora tutto da scoprire. Un piccolo angolo di paradiso ai piedi di Pizzo Rotondo, nelle Alpi Orobie, incastonato in una valle straordinariamente bella, la Valgerola, dove sono di casa paesaggi mozzafiato. Tanti piccoli “presepi” aggrappati ai ripidi versanti della valle, folte pinete, castagni che si rincorrono in un soffice e cromatico tappeto di foglie, prati colorati di un verde brillante, reso ancora più luccicante dalla pioggia che qui è di casa. Per arrivare bisogna affrontare i ripidi tornanti che da Morbegno, importante e vivace cittadina della bassa Valtellina, consentono di raggiungere i 1.032 metri di Pedesina, passando per gli abitati di Sacco e Rasura. La strada diventa poi arditissima appena superata la galleria del Pic, una sorta di grotta aperta che sembra uscita da un film di Harry Potter.
Appena arrivati si rimane colpiti dall’architettura rurale ancora intatta. Scendendo verso la parte bassa del paese si ha modo di ammirare il bell’oratorio settecentesco di San Rocco. Molto bella è anche la chiesa parrocchiale di Santa Croce e Sant’Antonio, di origine quattrocentesca: se ne sta, quasi sospesa, sul ripido versante del paese di prati e case. Ha una sola navata con il battistero e due cappelle. Al suo interno sono conservate alcune tele del Seicento e Settecento. Si segnala in particolare un’Ultima Cena del 1649, opera del pittore locale Antonio Tarabini. Nell’oratorio si trova una Madonna con Bambino affrescata da Cipriano Valorsa, un pittore valtellinese, nel 1542.
In passato Pedesina era rinomata per la tessitura del tipico tappeto pezzotto e anche per la lavorazione della canapa e del lino con le quali la gente del posto sapeva realizzare ricercati tessuti e manufatti. Attualmente purtroppo queste attività sono completamente scomparse e non se ne sono sviluppate altre. Oggi l’unica risorsa è il Bitto, un ottimo formaggio, figlio del latte di mucca e di capra, di colore giallo con buchi radi e a forma di occhio di pernice. Sono le particolari proprietà organolettiche delle erbe degli alpeggi (a loro volta legate al clima della valle ed all’abbondanza delle precipitazioni di cui gode) a conferire quel gusto particolarmente pregiato che ha fatto la fortuna di questo prodotto. (fonte: estense.com)