Richiesta di chiarimenti al Dott. Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga.
Gravi e palesi falsità come quelle pubblicate nel recente “Statement” sulla cannabis del DPA, il cui Capo invitiamo a fare immediatamente chiarezza, hanno causato concretissimi danni ai malati, oltre che ad ampie fette della cittadinanza. Possiamo anche dirlo, per inciso, dal momento che lo Statement non si occupa di soli aspetti clinici.
Contiene limitazioni all’operato dei medici, posizioni “dure” contro i malati che non riescono ad avere accesso ai farmaci (“perché non hanno i soldi o per i tagli del budget, ma i farmaci sono disponibili e devono utilizzare quelli, non la cannabis di strada”, spiega Giovanardi su raitre in diretta), e dedica l’intero articolo 4 coi suoi cinque commi alla “Coltivazione domestica ed autocura“, poi le lega all’illecito e temuto uso ricreativo in un sol fascio dell’erba. Da “impedire in qualunque modo”, raccomandazione urbi et orbi, in particolare la piccola coltivazione, una vera compulsione ossessiva patologica. Si capisce, quella “grande” è gestita dalle cosche e gode di coperture inconfessabili.
Oltre a star irresponsabilmente causando la caduta verticale di credibilità nell’opinione pubblica di qualunque affermazione delle istituzioni o studio scientifico, ora visti col sospetto di avere secondi fini politici, gli ultimi passi del capo del Dpa in diversi contesti sono stati uno dopo l’altro tutti da cartellino rosso. Se un arbitro ancora c’è sarà impegnato in altro, nessun’autorità ha sinora segnalato i falli ed interrotto il gioco.
Come pazienti e come cittadini sentiamo quindi moralmente il dovere di chiedere a gran voce che si faccia giustizia, insieme alle migliaia di malati che sono stati in più modi danneggiati dalla citazione di norme mai scritte.
Chiediamo solo verità e giustizia, ma non ci arrenderemo fino a che non le avremo ottenute. In un immediato futuro, ci auguriamo che almeno i minimi diritti umani dei malati, come quello di non essere perseguito per una cura liberamente scelta, vengano rispettati anche per i tanti pazienti che pur non potendo disporre del reddito sufficiente a sostenere la spesa di alcune migliaia di euro l’anno per un solo farmaco, non rinunciano alla tutela della propria salute ed a lenire le proprie sofferenze.
La libertà di opinione è sacra, ma dichiarare il falso è un reato. Sorge il legittimo sospetto che questo report faccia disinformazione pianificata, non è credibile che tutte siano mancanze involontarie.
Parliamo di negazione di diritti acquisiti dei malati tramite citazioni di norme dello Stato inesistenti (le millantate “LEGGI E DECRETI”), due atti gravi commessi per gli stessi fini politici ed ideologici. A quanto si intuisce, vengono volontariamente diffusi messaggi terrorizzanti e pericolosamente irresponsabili sui media nazionali e locali, con il presumibile scopo di alimentare un grave allarme sociale al quale accompagnare l’avvio di nuove e più invasive campagne di tolleranza zero contro la cannabis.
Da una unica postazione sovranazionale di comando, è facile chiudere il cerchio in totale autoreferenzialità. Sarà per questo che l’impunità è durata anni, senza che nessuna voce osasse denunciare apertamente le falsità su cui si basano le “raccomandazioni” che decidono della nostra vita, forse per il fondato timore delle rappresaglie professionali attuate in tutti i settori della nostra società.
Nientemeno che super-ministro di tutti i ministeri, il nostro esprime le proprie opinioni e volontà attraverso documenti ufficiali della presidenza del governo italiano. Il calcolo politico si accompagna ad uno sfoggio di potere la cui cifra è l’arroganza, l’intimidazione e l’ingerenza in qualunque contesto, compresi quello legislativo regionale, dello spettacolo, della libertà di espressione delle opinioni personali, dell’informazione pubblica e sul web, della magistratura, della scuola, dell’educazione familiare, l’ambito di competenza dei medici curanti, fino alla sfera privata dei malati, a nome dei quali addirittura il Dott. Serpelloni spesso pretende di parlare, accusando nel contempo “gli antiproibizionisti” di volerli strumentalizzare.
Noi pazienti, noi malati possiamo avere ridotta capacità di movimento o di vista o altri handicap, anche essere invalidi totali, ma la voce per parlare autonomamente ce l’abbiamo senza dover delegare nessuno, la stiamo usando proprio in questo momento.
E’ certamente fioca, in confronto alla potenza mediatica e di fuoco del Dott. Serpelloni e sodali, ma ci auguriamo che sarà udita lo stesso, ed amplificata.
Chiamiamo il Dott. Serpelloni a rispondere con trasparenza alla nostra richiesta di chiarire i punti segnalati, ed anche a giustificarsi per la falsificazione riguardo alcuni studi scientifici e le conclusioni arbitrariamente tratte, come specificato sotto il testo originale. Senza cedere alla tentazione di rispondere con l’ennesimo proclama, o di non rispondere affatto.
30 Luglio 2012, Pazienti Impazienti Cannabis
Documento e osservazioni contro lo Statment pubblicato dal DPA, Scarica il Contro-Statment Cannabis
Link all’articolo originale: http://www.pazienticannabis.org/richiesta-al-dott.-Serpelloni-di-chiarimenti-sullo-Statement-Cannabis.html