AriSLA, la Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica, ha annunciato la partenza della sperimentazione di un nuovo farmaco derivato dalla cannabis sativa contro uno dei sintomi che colpiscono i malati di SLA. L’annuncio è stato dato durante il terzo convegno annuale della fondazione che ha avuto luogo a Milano. Il medicinale “Sativex” è stato elaborato sotto forma di spray orale e avrebbe lo scopo di contrastare la rigidità muscolare che colpisce tali pazienti e causa non solo dolore, ma anche una serie di sintomi che vanno dalla restrizione della motilità alla perdita totale del controllo muscolare che sfocia in paralisi di determinate zone del corpo.
Il 5 novembre prossimo, come annunciato da AriSLA, prenderà il via la sperimentazione, finanziata da quest’ultima con 53 mila euro. I 60 pazienti previsti per l’arruolamento verranno organizzati in due gruppi cui verranno rispettivamente somministrati un placebo e il Sativex. La ricerca, suddivisa in due fasi differenti, prevede l’annotamento, durante le prime 7 settimane, di un diario nel quale verrà accuratamente descritta la sintomatologia presentata dal malato. Le ultime 6 settimane, invece, saranno dedicate all’effettiva efficacia e osservazione degli effetti prodotti dal farmaco. Inoltre, durante la seconda e ultima parte dello studio, a tutti i volontari sarà somministrato il medicinale, verrà dunque eliminato il placebo.
L’ipotesi principale dello studio, chiamato “Canals” è valutare l’efficacia e la tollerabilità del farmaco, la cui validità, se confermata, potrebbe estendersi anche ad altre patologie che coinvolgono i motoneuroni. Dunque, aprire le porte a nuovi approcci terapeutici. Inoltre, come sottolineano gli esperti, la spasticità è un sintomo fortemente debilitante che “contribuisce alla grave riduzione dell’autonomia personale e della qualità di vita, ed è potenzialmente causa di sintomi secondari fra cui il dolore”. Finora le terapie adottate per combattere la rigidità muscolare non sono state sempre efficaci e sono composte da una serie di farmaci, dai forti effetti collaterali, accompagnati da sedute di fisioterapia volte a ridurre gli spasmi e rafforzare la muscolatura sana. L’uso dei cannabinoidi potrebbe aprire nuove porte per lo sviluppo di interessanti trattamenti dagli esiti positivi.
A questo proposito sono già state fatte o sono tuttora in corso altre ricerche che si basano su tali sostanze e indagano gli effetti protettivi dei cannabinoidi sullo sviluppo di alcuni tumori, la stimolazione dell’appetito e dunque l’eventuale regolazione dei comportamenti alimentari e l’azione analgesica indotta da questi ultimi. Nel caso della SLA la sperimentazione inizierà il 5 novembre, nel frattempo bisogna fare i conti con altri problemi, come la scarsità dei fondi che mette in seria difficoltà il progresso della ricerca.
Fonte: Fastweb.it