Ha aperto i battenti a Sacramento (California) il primo “supermercato” della cannabis. Oltre 10mila metri quadrati, in cui è possibile reperire tutto il necessario per far crescere rapidamente le piante di marijuana.
A dispetto del soprannome – “Wall-Mart of Weed” (Wal-Mart dell’erba) – che gli è stato prontamente attribuito, il nuovo punto vendita della catena in franchising weGrow, non venderà marijuana. Le piante in esposizione nello store californiano, non sono, infatti, finalizzate alla vendita; il che significa che i clienti saranno costretti al “fai da te” acquistando in loco quei prodotti artificiali e naturali necessari per la propria coltivazione di cannabis home-made.
Il punto vendita offre, tra l’altro, la possibilità di frequentare corsi di coltivazione e di avere una consulenza medica, in modo da ottimizzare l’utilizzo terapeutico della sostanza.
Tuttavia, saranno autorizzati a fare provviste e a usufruire dei vari servizi solo “pochi eletti”. Per procedere agli acquisti, sarà, infatti, necessario esibire un certificato medico che attesti l’uso terapeutico della sostanza ed essere, quindi, autorizzato a coltivare una pianta di marijuana in casa.
Il tutto ha avuto inizio a Oakland lo scorso anno con l’apertura di un magazzino chiamato iGrow e, in barba ai timori e alle riserve dei più scettici preoccupati da una possibile invasione del quartiere da parte di “pazzi e lunatici”, si sta già pensando alle prossime “pedine” da piazzare. Arizona, Colorado, New Jersey e Oregon ospiteranno a breve nuovi empori dell’erba.
L’esplosione dei punti vendita idroponici è strettamente connessa all’approvazione legale dell’uso medico della marijuana in California e l’iniziativa commerciale è parte integrante di un progetto più ampio chiamato “Medical Marijuana Program” (MMP), voluto dal Dipartimento di Salute Pubblica californiano che prevede inoltre la creazione di un registro sul quale verranno iscritti tutti i pazienti autorizzati a possedere, coltivare, trasportare e/o utilizzare marijuana a scopo terapeutico in California”.
Stando alle stime del “New York Times” sono finora quindici gli stati che consentono il ricorso alla marijuana come antidolorifico e contro nausea e inappetenza, da parte d persone affette da malattie come l’AIDS e il cancro. Tuttavia, le leggi che sovraintendono all’uso della marijuana a scopo terapeutico cozzano con quanto stabilito dalle leggi del governo federale che continua a opporsi alla depenalizzazione dell’uso di qualsiasi droga.
In occasione dell’apertura del punto vendita avvenuta sabato scorso, giorno in cui si sono riversati nello store numerosi curiosi e futuri acquirenti, Ryan Landers, direttore dell’American Alliance for Medical Cannabis, ha affermato: “Sono onorato del fatto che insegneranno il mestiere ai pazienti e del fatto che vigileranno attentamente sull’identità dei discenti”.
FEDERICA MATTEUCCI
(fonte: agenziaradicale.com)