Quando si organizza un viaggio, la prima cosa alla quale si pensa è: cosa vorrei vedere coi miei occhi? Se una volta, partire per
un viaggio significava partire verso l’ignoto, la diversità, la novità ora non è più così.
Non lo è perché grazie alle tecnologie e a tutto ciò che ci circonda abbiamo già un’idea di cosa andremo a visitare: avremo sicuramente visto foto o un film, oppure guardato su internet tutte le informazioni al riguardo ecc.
Qual’é allora lo spirito che sempre di più dilaga tra gli appassionati viaggiatori? Sicuramente quello di vedere coi propri occhi il massimo possibile, di oltrepassare i pochi limiti rimasti e attraversare i continenti, gli oceani: i confini insomma. É per questo che è sempre crescente il numero di persone che piuttosto che fare due o tre settimane di vacanze durante l’anno fa un piccolo sacrificio e le accumula per poi utilizzarle per viaggi itineranti attraverso i continenti. Il giro del mondo è un tipo di viaggio poco conosciuto in Italia, al contrario dei paesi anglosassoni dove è comune mandare i ragazzi che finiscono le scuole superiori all’estero, per un anno intero. Viene chiamato Gap Year e addirittura la Lonley Planet (la più famosa guida turistica al Mondo) gli ha dedicato un volume apposito. In Italia e in Europa, è invece molto sviluppato l’Interrail: viaggio in treno che ti permette di girare tutta l’Europa con un unico biglietto che si acquista in base ai km percorsi.
Ma non basta. I giovani cercano avventura e con il passare del tempo sono sempre di più coloro che intraprendono il giro del mondo (o l’attraversamento di continenti) con i più svariati mezzi di trasporto. Le opportunità sono molte, e tra i mezzi di trasporto non convenzionali preferiti per i viaggi uno dei più utilizzati è la motocicletta. Sono già molte le esperienze di persone che hanno, ad esempio, fatto il giro del continente americano o l’intero giro del Mondo. Sicuramente l’organizzazione che precede questo tipo di viaggio è lunga e complicata, ma grazie ai blog e alle esperienze precedenti raccontate da altre persone (ricordiamo il viaggio in Sud America di Che Guevara) sono davvero numerosi gli itinerari già percorsi e consigliati.
Un’altra opportunità che da pochi anni comincia a farsi spazio tra i viaggi intercontinentali è il Round The World ticket (RTW – intorno al mondo); esso consiste in un biglietto aereo che permette di fare diverse soste in giro per il mondo, sempre in una direzione, senza mai tornare indietro. Da est a ovest o viceversa. L’estensione massima del biglietto è di un anno e il limite di miglia complessive percorribili è di 29000. Sicuramente è molto meno avventuroso di un viaggio in motocicletta o addirittura in bicicletta ma è un’opportunità che sempre più interessa i giovani spinti dal bisogno di vedere cosa accade al di fuori della loro stessa realtà, per fare una lunga pausa alla monotona vita di tutti i giorni e perché no, magari cercare fortuna altrove.
Ma ciò che è davvero interessante e che richiede molto coraggio è il viaggio in bicicletta: ne sono stati intrapresi molti e di diversi tipi; anch’essi richiedono una straordinaria preparazione sia fisica sia organizzativa del tutto ripagata dai paesaggi e dalla gente che si incontra lungo il viaggio.
A proposito di questo riporto l’esperienza di due ragazzi che sono partiti più di un mese fa in bicicletta da Ravenna e attraversando Grecia, Turchia, India arriveranno in Nepal per un totale di 8 mesi di viaggio. La loro idea è partita dalla smania di vedere e conoscere che contraddistingue la maggior parte dei giovani, e così dopo una lunga preparazione e mesi di lavoro per mettere da parte lo stretto necessario sono partiti. Come la maggior parte delle persone che intraprendono questo tipo di viaggio, essi aggiornano periodicamente un blog dal quale si può seguire la loro esperienza e che arricchiscono con foto e video. I ragazzi stimano di percorrere, più o meno, 45 km al giorno e alloggiano per la maggior parte del tempo in tenda a parte quando giungono nelle grandi città (come Istanbul) dove si fermano per qualche mese a fare lavori di fortuna per guadagnare qualche soldo e alloggiano in ostelli o in appartamenti condivisi con altri giovani. I motivi che spingono i coraggiosi viaggiatori a intraprendere queste avventure sono svariati, ed è inoltre difficile definire un target preciso nei viaggiatori: sono numerosi i giornalisti che lo fanno per documentare qualcosa, come numerosi sono i giovani che lo fanno semplicemente per un bisogno personale. Sicuramente non è un tipo di viaggio accessibile a tutti ma come si è visto le opportunità crescono ogni giorno e forse sono direttamente proporzionali al crescente bisogno di “allargarsi” derivato da una società altamente globalizzata. Nella maggior parte dei casi si va alla ricerca del contatto con la natura e i posti inesplorati cosa che raramente capita nella vita di tutti i giorni. É quindi ora di cambiare l’idea condivisa che un viaggio intorno al mondo sia un’opportunità solo per pochi e… cominciare a pensare all’itinerario!
di Giulia Rondoni
Pubblicato su Dolce Vita n°38 – Gennaio / Febbraio 2012