David Zabriskie: Niente carne o pesce, ma un mix di semi di lino, canapa e proteine
Il Tour de France è alle porte. Imperdibile per gli amanti del ciclismo, l’edizione 2011 offrirà 3.430 chilometri divisi in 21 tappe. Ma, oltre alla strada, contano i corridori, e tra loro spicca David Zabriskie, seguace della dieta vegana e (quasi) passato alla storia per essere il primo nutrizionista a sfidare la Grande Boucle.
Intervistato da “The Wall Street Journal”, Zabriskie (ingaggiato dalla Garmin-Cervélo) spiega come il suo essere vegano non è legato ad amore per gli animali o formazione filosofica, ma difesa della salute e potenziamento delle prestazioni con la bici.
Tutto inizia nel 2010, quando il corridore inia a manifestare intolleranza alla carne ed a dover ridurre la quantità di latte e derivati. Le seguenti analisi mediche sono conferma scontata: David è intollerante ad alcuni cibi. D’accordo coi medici, l’atleta sviluppa così una sorta di alimentazione ragionata, capace di fornire le 8.000 calorie giornaliere, necessarie per la competizione transalpina.
Come ogni vegano, Zabriskie escluderà dalla tavola carne, pesce, uova e latticini. Strappo alla regola, due volte la settimana, quando consumerà salmone, necessario per i meccanismi di assorbimento del ferro.
Ma la vera spina dorsale del sistema è una miscela nutrizionista: semi di lino e canapa più proteine, bevuta quattro volte nei giorni di attività. La miscela aiuta il corridore a mantenere un fisico muscoloso, molto diverso dalla corporatura asciutta dei vegani intransigenti.
Certo, la nuova alimentazione non è sempre agevole da seguire, ma porta innegabili vantaggi. Per il ciclista, una crescita delle performance, “Qualcosa che mi può far pensare meglio e che mi fa essere più lucido”. Per Jonathan Vaughters, team manager della Garmin-Cervélo inizialmente scettica, i risultati sportivi: “Ha vinto più gare quest’anno che nel resto della sua carriera”.
Fonte: newsfood.com