La criminalità organizzata calabrese ha fatto il salto di qualità grazie al controllo sul mercato della cocaina. Per sconfiggere le mafie, bisogna puntare sul cambiamento della legislazione vigente in tema di stupefacenti
Su di lei, quando si parla di mafia, nessuno ha quasi mai niente da dire. Nessuno la nomina. Nessuno la cita, anche soltanto di sfuggita. Eppure la droga, se si trattatano temi relativi alle tre grandi associazioni criminali italiane (mafia, camorra e ‘ndrangheta), dovrebbe essere il centro di ogni discorso. Perchè è proprio grazie al narcotraffico, nazionale ed internazionale, che le mafie hanno fatto il salto di qualità, prendendo in custodia il paese.
Da almeno un paio di anni i media nazionali si sono accorti che la ‘ndrangheta è diventata la prima associazione criminale in Italia per fatturato e potere, proprio grazie al controllo del traffico di cocaina italiano ed europeo. I calabresi hanno scelto come loro capitale economica Milano, non solo perchè è una delle città più ricche d’Europa, ma anche perchè il capoluogo lombardo è l’epicentro del consumo europeo di cocaina, con i suoi 120.000 consumatori, senza considerare chi arriva da fuori per la movida notturna. Eppure questi semplici rapporti di causa-effetto non vengono mai citati, si preferisce parlare delle “infilatrazioni” nel mercato dell’edilizia, negli appalti, nei locali pubblici. E via con ricette, più o meno serie ed efficaci, per risolvere il problema. Come se per sconfiggere la ‘ndrangheta bastasse impedirgli l’accesso agli appalti o la possibilità di riciclare il denaro attraverso pizzerie e bar.
Poniamo anche il caso ci ri riuscisse, il problema sarebbe veramente risolto?
Nel 2007 un’indagine dell’Eurispes aveva calcolato in 44 miliardi di euro il fatturato totale della ‘ndrangheta in un anno, pari a circa il 3% del prodotto interno lordo italiano. La cifra proveniente dalla droga? Per l’Eurispes si trattava di 27 miliardi e 240 milioni di euro. Con una massa simile di denaro, non sarebbe un problema per i calabresi investire in qualche altro settore economico. Perchè con una massa simile di denaro si trovano le porte aperte, sempre e comunque. In modo particolare in tempi di crisi.
Qualsiasi ricetta proposta per sconfiggere la ‘ndrangheta, la mafia e la camorra, dovrebbe quindi per forza tenere conto di questo aspetto e di un cambiamento nella legislazione vigente in tema di sostanze stupefacenti. Tutto il resto può rientrare in una buona strategia di contenimento del fenomeno criminale e nulla più. E l’Italia ha bisogno d’altro, rapidamente…
di Giuseppe Caruso
Fonte: cadoinpiedi.it