Sì ma da qui a dire che ho adulterato il senso della frase... potevo usare principio attivo al singolare e allora festa finita. Ma capirai da te che usando il plurale il senso rimane quello. Anche perché ritengo che non vada indicato solo il THC, ma anche i cannabinoidi.
Dove avrei scritto che saranno le autorità a fare l'etichette? Ma hai presente il concetto di impresa di fornitura? Qui stiamo divagando su cose davvero basilari. Se io azienda creo o lancio un prodotto, prima che questo entri nel mercato deve per forza passare un test di qualità, no? Capisci da te che è pericoloso se vendo fiori di cannabis a della gente senza prima averne fatto fare un test di qualità. Etichettatura significa che dei signori esperti mi dicono qual è il tasso di THC (&co, si spera) e io, azienda di fornitura, provvedo a fare sì che il consumatore finale possa vedere chiaramente sul pacchetto o sul contenitore il tasso dei principi attivi interessati. È tanto difficile capirlo? Lo fanno con le sigarette, lo fanno con qualsiasi bevanda alcolica o analcolica. Lo fanno persino con le maglietta quando troviamo 100% cotone. E stiamo parlando di fesserie banali, eh. Stiamo parlando di controllo di qualità prima che il prodotto entri nel mercato di sbocco. Non so più come fartelo capire, scusa.Comunque il discorso che facevo io era che non si può pretendere che il venditore si prenda la briga di fare le analisi. Poi tu dici d'esser sicuro che saranno le autorità a dover fare l'etichettatura, cosa che non mi pare d'aver visto nel testo, ma vabbè, pace.
Ricordo che test di qualità significa analizzare il fiore nella sua composizione chimica, quindi un test dove i ricercatori biomedici possono capire da cosa è composto il fiore. Logicamente, thc, cannabinoidi, altri principi attivi, e di conseguenza potranno vedere se ci saranno o meno delle sostanze aggiuntive considerate nocive.
Ok, non hai presente il concetto di impresa di fornitura. Cerco di farti capire. Leggi attentamente. Il controllo non va fatto al mercato di sbocco, ovvero alle piccole/medie imprese (il cosiddetto "coffee-shop", per capirci), o meglio, il controllo andrebbe fatto raramente. Il controllo va fatto al mercato di approvvigionamento, ovvero quel mercato che coltiva e vende erba alle piccole/medie imprese di cui sopra. Ora che uno sia titolare di un'azienda di approvvigionamento e non abbia i soldi per permettere un controllo di qualità sulla propria merce mi sembra una minchiata. Imprese che ricavano utili grazie alla vendita della cannabis stessa. Uno che si apre un'azienda che non ha i mezzi tecnici per far sì che l'azienda vada avanti, forse è meglio che non apra proprio l'impresa. Ad ogni modo, io potrei decidere anche di aprirmi un piccolo/medio locale nel quel voglio vendere cannabis, però non voglio comprarla dal mercato di approvvigionamento ma la voglio coltivare da me; anche in questo caso devo per forza far analizzare tutta la mia merce prima che vada acquistata da chicchessia. Se non ho i soldi per farla controllare forse è meglio che il negozio non lo apra. Che poi i costi per le analisi di questo tipo in genere non sono esorbitanti (ci vorrebbe un ricercatore biomedico a dissolvere ogni dubbio). Quindi no, niente scientifica che va ad etichettare la ganja nei vari locali; d'altronde non mi sembra che qualcuno vada nelle tabaccherie ad etichettare "Nicotine: 0,8 mg" sui pacchetti di sigarette, mi pare che arrivino lì già così.'mbè? chi ha mai negato che i controlli vadano fatti? Io ho solo detto che eventuali analisi non dovrebbero essere a carico del produttore/venditore, che non ha i mezzi tecnici. Quindi immagino che sia come dici tu: la ASL o i Nas o la polizia scientifica in tutta Italia andrà costantemente nei coffeeshop a etichettare le confezioni di ganja e fumo. Ok, mi pare ragionevole.![]()
Le analisi le fanno i ricercatori biomedici. Gli scienziati. I medici. Pure quelli che fanno ricerca nelle università di Farmacognosia. Insomma, uno che abbia le capacità tecniche e le conoscenze scientifiche per svolgere un lavoro simile.ma non hai detto prima che non è il venditore a doverla "far analizzare" ma è invece l'autorità competente (Asl? Nas? la scientifica ? o chi altro ..).
Hai parlato di "controlli" quindi chi fa l'etichettatura? le Fdo ? Oppure le fa il negoziante dopo che ha pagato un lab. privato per l'analisi?
Vabbè questa è la peggio offesa tu potessi farmi. Se mi davi del figlio di puttana me la prendevo menoSei tu che hai letto solo l'intro. Io sono quello che ha letto solo la legge.
Secondo te ho il tempo per leggermi i tuoi post e non ho il tempo di leggermi tutta la proposta di legge? Ho letto sia l'introduzione che il ddl, ovviamente. Altrimenti non venivo qui a linkarla.
Dipende quale illecito commetti senza autorizzazione, il consumo personale o la vendita. L'avvocato Zaina ti può confermare che anche ora, con la fini-giovanardi, molte persone non sono andate in galera per coltivazione poiché ne è stato provato il consumo personale. Per la vendita senza autorizzazione (=spaccio) c'è il carcere fino a un massimo di tre anni (con la legislazione attuale si rischia fino a 26 anni, direi un bel passo in avanti). Ad ogni modo, NO, non si va in galera per coltivazione senza autorizzazione ma per uso personale; e SÌ, si rischia la galera se vendi senza autorizzazione.Se uno non ha l'autorizzazione va in galera, o sbaglio?
Dall'Art1:
<<[...]commercio, l'acquisto, la produzione e la vendita di cannabis indica e di prodotti da
essa derivati sono soggetti ad autorizzazione.>>
L'Art3:
<<1. Al di fuori delle autorizzazioni di cui all'articolo 1, la coltivazione, l'acquisto, la
produzione, la vendita e la cessione di cannabis indica e di prodotti da essa derivati
sono puniti ai sensi dell'articolo 73 del citato testo unico di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni.>>
Ora so che sei autorizzazionefobico, ma devi capire che è necessario per svariati motivi. Poi se tu, in caso dovesse passare questo ddl o uno simile, decidi comunque di coltivare senza autorizzazione, che ti devo dire, cerca di non farti beccare.
No il fatto è che KGB fa puntualmente trovare un "Non mi piace" su tutti quei post che esprimono opinioni diverse dalle sue. Il mio cliccare sia il "Mi piace" che il "Non mi piace" è una cosa, come dire, sarcastica che serve a far capire quanto poco valore possano avere queste due funzioni, soprattutto se poi clicchi solo il "non mi piace" senza poi aggiungere le tue motivazioni (non che sia il caso di KGB, eh, che oltre al non mi piace risponde anche).
Carino il gioco di parole col mio nick, mi spiace che vi dia l'impressione di essere uno perennemente incazzato, in realtà vi voglio bene come qualsiasi creatura di questo universo. Se vedete "foga" nei miei post è perché ci tengo alla causa antipro.
Io credo che KGB non si sia accorto che anche nella proposta di Farina (che elogia) si fa riferimento solo alla Cannabis Indica e derivati, e mai alla Sativa.