Il finanziamento pubblico ai partiti è già stato abrogato da un referendum popolare nel 1993, in cui il 90,3% dei votanti si è espresso a favore dell'abrogazione.
La reintroduzione, lo stesso anno, di quella quota di finanziamenti sotto la voce "rimborsi elettorali" è solo una truffa semantica per aggirare la legge e non rispettare la volontà popolare che si era già espressa attraverso lo strumento del referendum.
In ogni caso il finanziamento pubblico dei partiti e dei giornali aveva senso di esistere quando la società non offriva a tutte le ideologie politiche le stesse opportunità di visibilità.
Nella società informatizzata in cui viviamo, per conoscere il pensiero politico e le proposte di chiunque mi basta andare sul suo sito, non serve la pubblicazione cartacea di un manifesto o la conoscenza diretta; i costi per fare politica si sono ridotti incredibilmente e il M5S ha già dimostrato che è possibile fare politica senza finanziamento pubblico. Esattamente come Il Fatto Quotidiano ha dimostrato che si può fare giornalismo senza finanziamenti statali.