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Discussione: piegarsi o non piegarsi?

  1. #221
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    Citazione Originariamente Scritto da waiking Visualizza Messaggio
    Se ho capito bene ed è già entrata in vigore, si.
    Loro le chiamano riforme, per noi sono solo fregature...fanno di tutto pur di batter cassa, i diritti acquisiti sono sempre di più sotto attacco.

    Le lobby finanziarie e le banche hanno capito che con lo spauracchio dello spread alto, il default (fallimento dello Stato), abolizione dell'euro per tornare alle inflazionate monete nazionali, possono cancellare molto più facilmente i diritti conquistati dai lavoratori e dai popoli con decenni di lotte sociali...tutto questo in nome del risanamento da una situazione pseudo drammatica da loro creata ad arte con le speculazioni ed attacchi mirati alle economie più deboli.

    Cià.
    Ciao Waik, ho provato a cercare, ma non trovo nulla riguardo al TFR e 36 mesi, per il suo settore;
    da cosa ho letto, dovrebbero essere massimo 90 giorni. Speriamo, per Teppa, che io abbia ragione!!
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  2. #222
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    90 giorni ci si può anche stare
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  3. #223
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    Ciao, mi informo meglio e poi vi dico, speriamo comunque che siano ancora solo 90gg.

    Cià.

  4. #224
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    Riappo questo topic per dare una rinfrescata e rendere partecipi tutti sugli sviluppi di questa faccenda....

    Dopo aver provato a risolvere il problema aprendo un chiosco (che purtroppo mi ha lasciato si una bella esperienza,ma anche 20000€ di debito) sono rientrato al mio vecchio lavoro di sempre,ovvero il ferroviere e continuo esattamente come lo avevo lasciato,ovvero a servizi ridotti e tradotto in parole povere non posso fare assolutamente niente,quindi continuo a passare le mie giornate in ufficio a non fare niente...chiaramente a livello autostima siamo scesi sotto i piedi,dato che si è portati a sentirsi inutili, in quanto tale non potendo fare niente.
    Non sto nemmeno a specificare che chiaramente la mia busta paga si è drasticamente dimezzata,ma nonostante ciò continuo per la mia strada,A CASA MIA SONO E VOGLIO SENTIRMI LIBERO DI FARE QUEL CAZZO CHE MI PARE SE CIÒ NON LEDE LA LIBERTÀ E I DIRITTI DI NESSUNO,COMPRESO FUMARMI LE CANNE.
    Alla faccia della crisi,alla faccia della ferrovia,alla faccia di tutti quei bigotti che ci trattano allo stesso modo in cui venivano trattati i cristiani si tempi dei romani,o gli ebrei al tempo dei nazisti,costretti a nascondersi,a negare una gioia che non fa male a nessuno,NON MI PIEGO,preferisco finire in una piazza a suonare tamburi x due spiccioli piuttosto che smettere e chiedere quasi scusa alle ferrovie.
    A distanza di più di anno il sert ancora non si è fatto sentire,a quest'ora era da 14 mesi che non fumavo... poveri illusi.
    Volete il mio lavoro?prendetevelo!volete la mia patente?prendetevela!volete i miei soldi?pochi,ma prendete anche quelli!una cosa sicuramente non avrete da me,la mia dignità e il rispetto dei valori,rimarrò senza niente,andrò a fare l'eremita se necessario,ma la mattina riesco tranquillamente a guardarmi allo specchio (anche perché è un bel vedere ) preferisco che i miei figli crescano con poco,ma con certi valori nei diritti delle persone,piuttosto che insegnare loro ad abbassare il capo anche quando si ha ragione.

    Nel frattempo sono stato anche a parlare con il signor Zaina,che purtroppo non ha fatto altro che confermare che la legge da diritto alla ferrovia di effettuare qualsiasi test antidroga voglia fare dato che è lei che paga.

    L'unica cosa che mi rimane più difficile da mandare giù è questa:se vengo fermato in auto e mi viene ritirata la patente perché positivo al test antidroga,se faccio ricorso con un buon avvocato,ci sono buone possibilità di riavere la patente poiché il test non è in grado di stabilire quando sia avvenuta l'assunzione,ma semplicemente da un responso sull'individuo che ha assunto ANCHE NEI GIORNI PRECEDENTI suddetta droga (chiaramente si parla di thc)
    Ora dico io,se per la patente vale questo discorso,perché lo stesso principio non può essere usato anche sul lavoro?nel mio caso sono risultato positivo al rientro dalla nascita di mia figlia,quindi palesemente non ho assunto thc sul luogo di lavoro e quindi perché devo subire questo calvario?
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  5. #225
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    Citazione Originariamente Scritto da Dantep Visualizza Messaggio
    Riappo questo topic per dare una rinfrescata e rendere partecipi tutti sugli sviluppi di questa faccenda....

    Dopo aver provato a risolvere il problema aprendo un chiosco (che purtroppo mi ha lasciato si una bella esperienza,ma anche 20000€ di debito) sono rientrato al mio vecchio lavoro di sempre,ovvero il ferroviere e continuo esattamente come lo avevo lasciato,ovvero a servizi ridotti e tradotto in parole povere non posso fare assolutamente niente,quindi continuo a passare le mie giornate in ufficio a non fare niente...chiaramente a livello autostima siamo scesi sotto i piedi,dato che si è portati a sentirsi inutili, in quanto tale non potendo fare niente.
    Non sto nemmeno a specificare che chiaramente la mia busta paga si è drasticamente dimezzata,ma nonostante ciò continuo per la mia strada,A CASA MIA SONO E VOGLIO SENTIRMI LIBERO DI FARE QUEL CAZZO CHE MI PARE SE CIÒ NON LEDE LA LIBERTÀ E I DIRITTI DI NESSUNO,COMPRESO FUMARMI LE CANNE.
    Alla faccia della crisi,alla faccia della ferrovia,alla faccia di tutti quei bigotti che ci trattano allo stesso modo in cui venivano trattati i cristiani si tempi dei romani,o gli ebrei al tempo dei nazisti,costretti a nascondersi,a negare una gioia che non fa male a nessuno,NON MI PIEGO,preferisco finire in una piazza a suonare tamburi x due spiccioli piuttosto che smettere e chiedere quasi scusa alle ferrovie.
    A distanza di più di anno il sert ancora non si è fatto sentire,a quest'ora era da 14 mesi che non fumavo... poveri illusi.
    Volete il mio lavoro?prendetevelo!volete la mia patente?prendetevela!volete i miei soldi?pochi,ma prendete anche quelli!una cosa sicuramente non avrete da me,la mia dignità e il rispetto dei valori,rimarrò senza niente,andrò a fare l'eremita se necessario,ma la mattina riesco tranquillamente a guardarmi allo specchio (anche perché è un bel vedere ) preferisco che i miei figli crescano con poco,ma con certi valori nei diritti delle persone,piuttosto che insegnare loro ad abbassare il capo anche quando si ha ragione.

    Nel frattempo sono stato anche a parlare con il signor Zaina,che purtroppo non ha fatto altro che confermare che la legge da diritto alla ferrovia di effettuare qualsiasi test antidroga voglia fare dato che è lei che paga.

    L'unica cosa che mi rimane più difficile da mandare giù è questa:se vengo fermato in auto e mi viene ritirata la patente perché positivo al test antidroga,se faccio ricorso con un buon avvocato,ci sono buone possibilità di riavere la patente poiché il test non è in grado di stabilire quando sia avvenuta l'assunzione,ma semplicemente da un responso sull'individuo che ha assunto ANCHE NEI GIORNI PRECEDENTI suddetta droga (chiaramente si parla di thc)
    Ora dico io,se per la patente vale questo discorso,perché lo stesso principio non può essere usato anche sul lavoro?nel mio caso sono risultato positivo al rientro dalla nascita di mia figlia,quindi palesemente non ho assunto thc sul luogo di lavoro e quindi perché devo subire questo calvario?
    E il dottor Zaina, cosa ti ha detto? Presumo, quello che sappiamo oramai tutti:
    è una nazione decaduta, con delle leggi di merda, esclusivamente atte a dar più potere e denaro, ai legiferatori stessi.

    Dantep, ti stimo per quello che fai, continua così, senza rabbia, con onore..
    Piano piano, tutti insieme, ce la dovremo fare!!!


    Un abbraccio, a presto..


    ps. ma quanti ne hai di topic??
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  6. #226
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    L'unica cosa di cui Zaina era contrariato e su cui mi sarei potuto appigliare era il rifiuto in caso di richiesta da parte del sert dell'analisi del capello...per il resto 90º e vasellina
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  7. #227
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    Il Far west delle analisi per la ricerca di sostanze stupefacenti dovrebbe finire, almeno auspico, perchè si dovrebbero sancire principi unitari ed omologhi sul piano metodologico.
    Vale a dire che si deve applicare una serie di protocolli che mirino ad individuare correttamente il momento di assunzione dello stupefacente e la incidenza dello stesso rispetto ai fini che ci si propone di accertare.
    Il problema da risolvere con nettezza, però, è quello che talune attività lavorative appaiono talmente delicate da potere risultare incompatibili con l'uso - in generale - di sostanze stupefacenti.
    Io non ricordo esattamente il caso di Dantep (che mi è certamente presentato con altro nome), ma è evidente che l'ente ferroviario ha operato una scelta di verifica a sorpresa, che la legge consente in relazione a mansioni che possano avere un'incidenza esterna e concernere la sicurezza dell'utenza.
    Non sta a me giudicare la correttezza della procedura attuata, ma credo che, comunque, il diritto reclamato da Dantep debba trovare compatibilità con quegli oneri che derivano dallo svolgimento di mansioni che possono essere pericolose, ed è questo che io ho avuto modo di dire all'interessato.
    Posso anche comprendere che si voglia rendere incompatibile l'uso di sostanze con occupazioni di elevata responsabiltà e pericolosità (guida di veicoli, od altri incombenti analoghi).
    Ritengo, però, che la ghettizzazione di una persona, privandola di qualsiasi forma di partecipazione, e non permettendole di svolgere una mansione anche differente, anche di minore pericolosità ma che le dia la consapevolezza di essere utile e non un reietto, sia inaccettabile.
    Chiudere in un uffiico una persona senza darle alcun compito, significa compiere un gesto grave che è ancor più inaccettabile della privazione del lavoro stesso.
    Significa uccidere la dignità umana.

  8. #228
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    Esatto,é proprio come dice il signor Zaina...purtroppo le mie mansioni rientrano nella categoria di quei lavori che vengono sottoposti a controllo a sorpresa,la parte buffa è che sono ferroviere da quasi 19 anni,sono entrato in ferrovia nel 94,non ho mai nascosto l'uso di canapa e derivati,ho persino fumato con colleghi ed ex capi e senza presunzione sono uno tra i migliori nel mio settore a detta di tutti ed ora devo passare come il peggiore dei peggiori e chiedere pure scusa......MA ANCHE NO!
    Farò a meno della ferrovia,mi spiace solo che i miei figli in un modo o nell'altro di riflesso prenderanno il buono e il cattivo delle mie scelte,ma ripeto che non mi piegherò solo perché ho due figli
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  9. #229
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    Tutta la mia solidarietà Dantep !!! La mia risposta è la tua firma. Non penso ci possano essere altre soluzioni, anche se spero si trovino. La nostra cara Italia è sotto una cappa catto/fascio/falsomoralista che si para il kulo fottendo la gente come noi, mentre loro se la godono in ogni possibile maniera ottenendo impunità a seconda delle loro necessità . Piegarsi serve davvero ad agevolargli il compito, quindi l'alternativa è solo combatterli con le stesse armi! Nel mio piccolo, lo sai, combatto e lo rendo pubblico. Colpo su colpo, dente per dente. Hai 40 anni e tanta esperienza, sai che le cose possono cambiare solo se le cambiamo NOI!
    Da tempo pensavo che ci si dovrebbe unire a livello locale sia per informare che per cambiare le cose, rendendosi conto di quanti siamo per far valere le nostre sacrosante ragioni. Forse un parere dell'Avv. Zaina su una forma possibile di associazionismo attivo, non sarebbe male. Incomincio a crederci davvero, se penso a quanti imbecilli riescono a fare dei partiti!
    Meno virtualità e più azione!
    Forza fratello!!!
    Ultima modifica di bluedigit; 20-05-13 alle 16:43

  10. #230
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    l'associazionismo mi pare un passo molto impegnativo, anche perchè presuppone, in primo luogo, di contemperare le varie anime di coloro che scrivono su questo come su vari forum.
    Ad esempio, vi è chi vuole una legalizzazione totale, vi è (chi come me) ritiene possibile addivenire ad una desanzionalizzazione (che vuol dire non punire nè penalmente, nè amministrativamente) delle condotte aventi riguardo all'uso delle droghe legge, ma tanti altri sono i profili che differenziano le opinioni.
    La diversità in situazioni del genere è un valore positivo, ammesso però che non porti alla babilonia, e supporti obbiettivi possibili.
    Spesso, invece, si vuole tutto e subito, abbacinati dalla prospettiva che qualche politico sostenga le tesi antiproibizioniste, quando, invece, poi, si comprende che questo tipo di interlocutori o sono interessati a loro vantaggio, oppure fingono di ascoltare, ma non capendo nulla, in realtà si disnteressano di quanto gli si dice.
    Ritengo che la sola via di una mobilitazione giudiziaria - nel senso di combattere nelle aule di giustizia in ogni processo - sia l'unico vero percorso da seguire.

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