Allora, ho dato una lettura velocissima e frammentata al ddl e sembrerebbe che sì, il carico fiscale previsto è lo stesso che grava sulle sigarette. Il problema del prezzo di vendita si fonda sulla domanda: sarà lo Stato a stabilirlo? Se vogliono un monopolio fiscale come quello sulle sigarette allora dovranno comportarsi di conseguenza, ovvero dovranno imporre ai venditori autorizzati un prezzo (più o meno) stabile, che sia comunque al di sotto del prezzo del mercato nero. Secondo questo sistema di vendita però difficilmente avremo negozi "specializzati", cioè che basano il core business sulla cannabis, ma dei tabacchini che affianco alle sigarette venderanno pure la marijuana. Sotto questo regime fiscale è chiaro che i venditori all'ingrosso (i produttori di marijuana che vendono ai venditori autorizzati) potranno essere solo chi già dispone di grandi mezzi e capitali, e non una persona qualunque che vuole buttarsi nel mercato.

C'è però un altro aspetto: la legge introduce, al fianco del monopolio statale, l'autocoltivazione e la coltivazione "associata" senza fini di lucro (ovvero i cannabis social club). Costituire club senza fini di lucro sarebbe un'ottima notizia, ma credo che alla prima occasione (se la legge verrà discussa) sarà eliminata questa possibilità dalla legge per favorire il monopolio, ma il vero problema sussisterebbe nell'eliminare la possibilità di autocoltivazione. Insomma per ora la situazione non è chiarissima perché la proposta è ancora al suo stato brado, comunque anche io sono per un carico fiscale diverso da quello delle sigarette per permettere a chiunque di poter creare una propria attività regolare basata sulla marijuana e il prezzo lasciato libero al mercato.