secondo me non dobbiamo cadere nell'errore dei paragoni con altre sostanze qualsiasi esse siano.
la filosofia dell'accettare il danno minore o i risvolti economico-sociali non mi piace perche' oltre a dare adito a interminabili discussionii improduttive si svolgerebbero in un campo ostico per chi e' semplicemente e onestamente antiproibizionista.
In quel campo la voce di chi esercita il potere sara' sempre piu' forte, pensare che non sia cosi' e' pura utopia.
Piuttosto dirigerei ogni energia e risorsa verso un tipo di informazione diffusa e trasparente quanto piu' possibile anche se apparentemente potrebbe sembrare la strada piu' lunga e difficile credo alla fine che sia piu' efficace.
Alla fine bisogna sostenere semplicemente che la cannabis non fa male punto.
Non che fa meno male rispetto al tabacco o all'alcool o al gelato al pistacchio,
Semmai enfatizzare le svariate possibilita' che questa pianta potrebbe offrire praticamente in ogni settore venisse impiegata, da quello sanitario a quello commerciale e soprattutto che anche a livello sociale non presenta pericoli reali.
E' solo rendendo consapevoli il maggior numero di individui possibili che si potra' avere una qualche spinta che possa determinare un cambiamento, anche se per questo ci vorra' del tempo.
comunque hai ragione yomi, bisogna cominciare a muoversi, quello che e' difficile e' il fatto che paradossalmente non c'e' molta aggregazione nel settore che e' in pratica compartimentato e non c'e' quasi nessuna coordinazione.
In pratica non c'e' un vero movimento, una corrente compatta che parli a voce univoca, ma tante voci che tirano acqua al proprio mulino magari anche pensando di averne ragioni, certo e' che l'impatto potrebbe e dovrebbe essere diverso per poter sperare che le cose cambino.