Polemiche sui progetti del governo Blair rivolti ai giovani. Un database con i dati personali di tutti i minorenni, schedature e vaccini nella lotta alla droga. Protestano i sostenitori dei diritti civili.
LONDRA – Schedati fin dalla nascita: dati personali, andamento a scuola, amicizie in un grande cervellone elettronico. E vaccinati per legge, per prevenire eventuali dipendenze da droghe o fumo. Tutto a portata di clic. Il governo laburista britannico ha in cantiere due progetti che già fanno discutere: un database nazionale con tutte le informazioni sui minorenni e le loro famiglie e un radicale programma di vaccinazione dei bambini contro la futura dipendenza da droghe e fumo.
La schedatura elettronica di tutti i 13,5 milioni di minorenni ha già ricevuto il via libera del governo che, riferisce oggi Sunday Times, intende presentare in Parlamento il relativo progetto di legge in autunno.
Ogni minorenne avrà un numero d’identità attraverso il quale le autorità potranno accedere ai suoi dati. Il registro conterrà risultati scolastici, visite all’ospedale, eventuali problemi con la polizia e rapporti dei servizi sociali. Nel database ci saranno inoltre informazioni sui genitori (se sono sposati o divorziati, se hanno problemi di alcol o droghe) e sui parenti più prossimi.
Il governo ritiene che il database aiuterà i servizi sociali e la polizia ad identificare e proteggere i bambini a rischio di abusi e maltrattamenti, ma le associazioni per la tutela delle libertà civili annunciano battaglia. “Si comincia con i bambini e nel giro di vent’anni la metà della popolazione sarà schedata”, ha commentato Barry Hugill di Liberty.
L’altro progetto, quello sulla vaccinazione contro le droghe, è ancora in fase di studio anche perchè questi tipi di vaccini non sono ancora disponibili sul mercato. Ci si aspetta che lo siano entro i prossimi due anni, ma una commissione di esperti, su incarico del governo, sta già studiando come possono essere impiegati.
L’idea, riferisce oggi The Independent on Sunday, è quella di una vaccinazione obbligatoria come quelle che si fanno per morbillo, orecchioni e rosolia. I vaccini bloccherebbero la sensazione di euforia e di piacere associata al consumo di droghe ed al fumo, rendendo così inutile il loro consumo. Tali vaccini sono ora nella fase finale della sperimentazione.
Secondo le statistiche del governo, il costo della tossicodipendenza, tenendo conto delle attività criminali ad essa associate e della relativa pressione sul sistema sanitario nazionale, ammonterebbe a 18 miliardi di euro all’anno.
Il professor David Nutt, uno dei principali consiglieri del governo in materia di droghe e capo del dipartimento di psicofarmacologia dell’università di Bristol, ha spiegato a Independent on Sunday che: “I bambini dovrebbero essere vaccinati contro le droghe fin dalla nascita come nel caso del morbillo. La cocaina è più pericolosa del morbillo. La tossicodipendenza ed il fumo sono tra le principali cause di morte prematura”.
Un vaccino contro la cocaina è attualmente in fase di sperimentazione presso la società britannica di biotecnologia Xenova: il 58% dei volontari che l’hanno assunto sono riusciti a stare lontani dalla droga per i tre mesi successivi.
Un gruppo di scienziati dello Scripps Research Institute di San Diego ha invece creato un virus, non dannoso per gli esseri umani, che produce una proteina in grado di bloccare o ridurre gli effetti della cocaina. Il virus, che viene spruzzato nel naso, è stato testato con ottimi risultati sui topi e potrebbe venire commercializzato sotto forma di spray nasale entro i prossimi due anni. (fonte: La Repubblica)