A chiederli, per i pazienti che li importano dall’estero per uso terapeutico, è Caterina Pes del Pd in un’interrogazione alla Camera. Il caso del dronabinol.
Modificare con urgenza il decreto ministeriale 11 febbraio 1997 per permettere il rimborso dei farmaci cannabinoidi importati dall’estero utilizzati ad uso terapeutico. La richiesta parte dalla parlamentare del Pd Caterina Pes ed è contenuta in un’interrogazione pubblicata alla Camera il 26 novembre. Il dronabinol (Delta-9-tetraidrocannabinolo) è un principio attivo contenuto in medicinali utilizzati come adiuvante nella terapia del dolore, rivelatosi efficace nel trattamento di patologie neurodegenerative come per esempio la sclerosi multipla.
Il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, comprende le sostanze stupefacenti e psicotrope con riconosciuta attività farmacologica, indipendentemente dal fatto che siano o meno autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale.
Il dronabinol è stato inserito nella Tabella II del decreto e questo – si legge nell’interrogazione – afferma l’attività farmacologica di una data sostanza ed il suo potenziale utilizzo in terapia, senza però comportare l’automatica autorizzazione alla produzione o all’immissione in commercio sui territorio nazionale, regolata dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Chi volesse fare uso del dronabinol è quindi costretto, sulla base del decreto ministeriale 11 febbraio 1997, e successive modificazioni ed integrazioni, ad importarlo individualmente e a proprie spese dai Paesi esteri dove è regolarmente registrato ma, spiega Pes, l’importazione individuale dei derivati sintetici della cannabis è costosa e complicata. In Italia solo le aziende sanitarie locali trentine-altotesine, l’Asl di Bolzano, quella di Crotone (Asl 5KR) e quelle di Roma (Asl RmA e RmE) si fanno carico della spesa per quanto riguarda i farmaci cannabinoidi. Il ministero, sulla base del decreto ministeriale 11 febbraio 1997 e successive modificazioni, prevede un rimborso per questo tipo di farmaco, ma solo in regime di ricovero ospedaliero. Inoltre l’importazione è prevista per farmaci da impiegare una tantum e non per farmaci antidolorifici da usare vita natural durante. (dp – fonte: superabile.it)