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Introduzione
La chiave del successo nella coltivazione indoor sta nel capire in che modo ricava le sostanze nutritive e come cresce la pianta di Cannabis. La Cannabis per poter crescere ha le stesse esigenze sia che venga coltivata in ambienti chiusi, che all’aperto.
Per assorbire nutrimenti e crescere, le servono luce, aria, acqua, calore, fertilizzanti e un substrato. In assenza di uno qualsiasi di questi requisiti essenziali, la crescita si blocca e ne consegue una morte rapida della pianta. In ambienti indoor, la luce deve essere del giusto spettro e dell’intensità corretta. L’aria deve essere tiepida, asciutta e ricca di anidride carbonica. Perché la crescita sia vigorosa, deve esserci acqua in abbondanza ma non in eccesso, e il substrato deve contenere dei quantitativi corretti di fertilizzanti. Quando tutte queste condizioni sono soddisfatte a livelli ottimali, ne risulta una crescita parimenti ottimale. La Cannabis normalmente viene coltivata come pianta annua, in quanto completa il suo ciclo vitale in un anno: un seme piantato in primavera darà una pianta che cresce forte e alta durante l’estate, e fiorirà in autunno producendo altri semi. Il ciclo annuale ricomincia daccapo l’anno seguente, quando germinano i nuovi semi. In natura la Cannabis si sviluppa attraverso delle fasi di crescita distinte. La tabella riportata di seguito descrive per sommi capi tutti gli stadi della crescita.
Ciclo vitale della cannabis
Dopo 3-7 giorni di germinazione, le piante entrano nella fase di crescita da semenzale, che dura circa un mese. Durante tale fase di crescita iniziale i semi germogliano, o emergono, creando un apparato radicale da cui spunta loro uno stelo con alcune foglie.
Germinazione
Durante la germinazione l’umidità, il calore e l’aria attivano i fitormoni (citochinine, giberelline e auxine) all’interno del resistente rivestimento esterno dei semi. Le citochinine stimolano la moltiplicazione cellulare, mentre le giberelline segnalano l’aumento della dimensione delle cellule. L’embrione si espande, alimentato da una riserva energetica sita all’interno del seme stesso. Presto il guscio del seme si schiuderà e dal seme spunterà una radichetta verso il basso, mentre un germoglio coi cotiledoni (foglioline da seme) spingerà verso l’alto in cerca di luce.
Crescita semenzale
Ciascuna radice del seme cresce verso il basso e si dirama in modo simile al diramarsi dello stelo al di sopra del suolo, verso l’alto e l’esterno. Delle radici minuscole assorbono l’acqua e gli alimenti (sostanze chimiche per il sostentamento). Le radici servono anche ad ancorare le piante nel substrato. I semenzali dovrebbero ricevere dalle 16 alle 18 ore di luce affinché la crescita si mantenga sana e forte.
Crescita Vegetativa
Per mantenere la crescita vegetativa bisogna fornire alle piante 16-24 ore di luce al giorno. Man mano che le piante maturano, le radici acquisiscono funzioni specializzate: la parte centrale e le zone vecchie e mature contengono un sistema di trasporto dell’acqua e forse immagazzinano anche delle riserve di nutrimenti. Le estremità delle radici producono cellule allungate che continuano a spingersi sempre più a fondo nel terreno alla ricerca continua di più acqua e nutrimenti; i filamenti unicellulari delle radici sono la parte di radice che effettivamente assorbe acqua e fertilizzanti. In assenza di acqua, i fragili filamenti delle radici seccherebbero e morirebbero; le radici inoltre sono molto delicate e quindi altamente vulnerabili, se spostate o esposte ai danni provocati da luce, aria e mani maldestre. Il trapianto deve essere effettuato con estrema attenzione. Come le radici, lo stelo cresce per allungamento, oltre che facendo spuntare nuove gemme lungo il fusto. La gemma centrale o terminale continua a crescere verso l’alto: le gemme laterali si trasformano in rami o in foglie. Lo stelo funziona trasmettendo l’acqua e le sostanze nutritive dai delicati ciuffi di radici verso le gemme, le foglie e i fiori che stanno crescendo. Gli zuccheri e gli amidi prodotti nelle foglie sono distribuiti al resto della pianta tramite lo stelo. Questo flusso di fluidi avviene in prossimità della superficie del gambo. Se lo stelo fosse legato troppo stretto da spago o altri legacci, il flusso di fluidi vitali si interromperà, soffocando e uccidendo la pianta. Il fusto inoltre sostiene la pianta grazie alla cellulosa dura che si trova all’interno delle sue pareti. In esterno, la pioggia e il vento sospingono e muovono le piante, provocando una produzione maggiore di cellulosa dura, destinata a mantenere dritta la pianta. Al chiuso, in assenza di vento o pioggia (naturali), la produzione di cellulosa dura è minima, per cui le piante sviluppano steli deboli, che potrebbero richiedere di essere legati a un paletto di sostegno, specialmente durante la fioritura. Una volta che si allargano le foglie, cominciano a produrre sostanze nutritive (carboidrati). La clorofilla (la sostanza che conferisce alle piante il colore verde) trasforma in carboidrati e ossigeno l’anidride carbonica (CO2) dall’energia dell’aria, dell’acqua e della luce. Questo processo si chiama fotosintesi clorofilliana. Occorre che l’acqua salga dalle radici attraverso lo stelo, fino alle foglie, dove incontra l’anidride carbonica. Sulla parte inferiore della foglia si trovano dei minuscoli pori respiratori chiamati stomi, che trasmettono CO2 per metterla a contatto con l’acqua. Affinché avvenga la fotosintesi, il tessuto interno delle foglie deve rimanere umido. Gli stomi si aprono e si chiudono, regolando il flusso di umidità per evitare la disidratazione. Le foglie di marijuana esternamente sono protette dall’essiccazione da uno strato epidermico. Gli stomi servono anche per consentire la fuoriuscita del vapore acqueo e dell’ossigeno di scarto. Gli stomi sono molto importanti per la salute della pianta e bisogna mantenerli puliti per favorire una crescita vigorosa. Degli stomi ostruiti dalla sporcizia respirerebbero grosso modo come se uno provasse a respirare con un sacco in testa.
Prefioritura
La cannabis coltivata a partire da seme mostra gli albori della prefioritura dopo la quarta settimana di crescita vegetativa. Generalmente compaiono fra il quarto e il sesto internodo, a partire dal basso della pianta. Le piante di cannabis normalmente sono completamente maschio o femmina. A ciascun sesso corrisponde un tipo distinto di fiore. I fiori primordiali possono essere maschili oppure femminili. I grower rimuovono o distruggono i maschi (o li usano per ibridare) perché contengono un basso livello di cannabinoidi (THC, CBD, CBN, ecc.). Le piante femmina vengono coltivate per il loro elevato contenuto di cannabinoidi.
Piante madri
I Grower selezionano le piante di cui conoscono il sesso femminile in base alla loro forza, salute e potenza. Alle madri vengono date 18-24 ore di luce al giorno, in modo che restino in fase vegetativa. I coltivatori tagliano le estremità dei rami delle madri per farle attecchire. Le talee radicate sono chiamate cloni. Coltivare diverse madri forti e sane è la chiave per avere una fioritura continua di cloni tutti femmina.
Clonare
Per creare dei cloni si tagliano le punte dei rami e le si fanno attecchire. I cloni impiegano 10-20 giorni a sviluppare un apparato radicale sano e forte. I cloni ricevono 18-24 ore di luce, cosicché restino nello stadio di crescita vegetativa. Una volta che si è costituito l’apparato radicale, i cloni vanno trapiantati in contenitori più grandi. Adesso sono pronti a crescere per 1-4 settimane nello stadio vegetativo, prima di essere indotti in fioritura.
Fioritura
All’aperto la cannabis fiorisce in autunno, quando l’accorciarsi dei giorni segnala alle piante che sta finendo il ciclo vitale annuale. Durante la fioritura, le funzioni della pianta cambiano. Il fogliame cresce lentamente e cominciano a formarsi i fiori. Nella maggior parte delle varietà commerciali, la fioritura viene innescata dando 12 ore di buio e 12 ore di luce ogni 24 ore. Le piante evolutesi in regioni tropicali spesso cominciano a fiorire con più luce e meno buio. I fiori si formano durante lo stadio finale di crescita. I fiori femminili non impollinati si sviluppano senza semi (sinsemilla). Quando vengono fertilizzati dal polline maschile, i fiori femminili sviluppano semi, mentre quelli non impollinati continuano a gonfiarsi e a produrre resina, in attesa del polline maschile che consentirebbe loro di riuscire a concludere il ciclo vitale. Dopo settimane di produzione di grossi fiori e resina carica di cannabinoidi, – le frustrate sinsemilla – raggiungono il picco massimo di produzione di THC. La cannabis può essere una pianta sia maschio che femmina. Quando sia i maschi che le femmine sono in fiore, il polline maschile si posa sul fiore femminile, fertilizzandolo. Il maschio muore dopo aver prodotto e sparso tutto il suo polline. I semi si formano e crescono all’interno dei fiori femmina. Mentre i semi maturano, la pianta femmina lentamente muore. Dopodiché, i semi maturi cadono per terra e germinano naturalmente, oppure vengono raccolti per essere piantati la primavera
successiva.
A cura di JORGE CERVANTES
Esperto a livello internazionale di coltivazione della cannabis.
Autore dei principali libri e manuali fra cui “La Bibbia Della Marijuana“.
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