Caro @Avv. Zaina,

Riguardo al punto 1 del suo post: non mi pare che se io coltivo una o due piante e vengo beccato posso passarla liscia, la fini-giovanardi ha peggiorato le cose in fatto di coltivazione personale o sbaglio?

sul punto 2:
Il problema non è solo la tassa, (come a più riprese ho spiegato).
Mi sa spiegare l'utilità di tassa e autorizzazione?
Perchè non limitarle, giustamente, a chi consegue un utile ovvero ai soli produttori venditori?


Le chiedo come distinguo un soggetto che detiene un tot numero di piante per un fabbisogno personale, da quello che, invece, le coltiva per un futuro spaccio della sostanza ricavabile?
Come distinguo un soggetto che coltiva lecitamente tabacco per uso personale da uno che lo coltiva a scopo industriale?
1)ha un terreno agricolo pieno di piante di tabacco
2)viene trovato implicato nella vendita di tabacco

Quindi si potrebbe fare che la distinzione s'applica basandosi sul numero di piante e sul fatto che eventuali indagini (giustificate dal fatto che il numero di piante è maggiore del consentito) portino o meno a constatare lo spaccio.

SE [num_piante > num_piante_consentite] ALLORA verifica_tramite_indagine_se_il_tizio_spaccia()

SE spaccia ALLORA arresto_e_processo()


altrimenti non se ne fa nulla


Solo perchè un soggetto detiene un numero predeterminato di piante si deve presumere che egli soddisfa il fabbisogno personale?
e se uno paga la tassa?
Non spaccia?
Non pensa che la tassa sia un forte incentivo allo spaccio ed allo stesso tempo un disincentivo alla coltivazione lecita (uso personale) ?


ma un domani si ricorrerebbe ad una mera presunzione che potrebbe finire per favorire i disonesti a scapito degli onesti.
oppure, caso assai più probabile, finiremmo coll'avere una repressione ben maggiore di quella attuale, per ciò che riguarda l'autocoltivazione, poichè verrebbe considerato "spaccio" anche la coltivazione per uso personale che rispetti il num. massimo di piantine ma sia privo di autorizzazione (e tassa).

Quindi è paradossale.
Immagino che Lei sappia benissimo che molta gente onesta non pagherà la tasssa e tantomeno si autodenuncerà. Che si fa? Galera ?


Si tratta di cercare di vedere la situazione in termini non ideologici (cosa c'entra il capitalismo non proprio mi sfugge), o populistici o demagogici, quanto piuttosto sotto il profilo di tutelare i coltivatori-assuntori sottraendoli da rischi di esposizione a processi penali.
Esatto. Trovo demagogico e ingenuo parlare di "enormi introiti" e glissare tranquillamente su dei diritti calpestati.
Inoltre come ho spiegato altrove, la proposta M5S manderà in galera parecchi coltivatori-assuntori.

Si tratta di rilasciare una concessione, analoga al porto d'armi, alla licenza di caccia o di pesca.
Mai sentito di concessioni per coltivare una pianta!
Esistono per il tabacco e lo zafferano, ma sono limitate alla produzione industriale, destinata cioè alla vendita

E, poi, facciamola finita con l'argomento della schedatura, che sappiamo tutti è ben altra cosa.
ah sì? Che differenza ci sarebbe?



OT:
per curiosità, a quanto ammonterebbe poi sta tassa?


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Io la chiamo, invece, coltivazione responsabile, per la quale si può accettare anche un piccolo sacrificio personale.
Io lo chiamo invece: pregiudizio anticoltivazione.
Come detto sopra, c'è un forte pregiudizio (da parte di chi ha scritto la proposta) nei confronti di chi coltiva per uso personale.
Passa il messaggio che ogni autocoltivatore è potenzialmente un pusher, quando sia io che lei che quasi tutto il resto della gente in questo paese sappiamo che se chiunque ha la possibilità di coltivare liberamente un numero (seppur limitato) di piante, s'elimina lo spaccio
Lei comprerebbe verdura da uno che la ferma per strada? A che pro, se può coltivarsela a casa propria senza burocrazie e tasse?