Benefici, tecnica e risultati di un metodo tanto sano e naturale, quanto sconosciuto e poco diffuso.
Quanti di noi aspirano ad un “giardino” veramente biologico? Sono molti i coltivatori che non pensano solo alla resa e alla qualità del loro prodotto finale, ma tengono presente anche che ciò che producono poi viene “introdotto” nel loro organismo. E’ logico quindi che sotto quest’aspetto ognuno cerca si, di coltivare in modo da raggiungere la migliore resa e qualità, ma con un occhio particolare a come lo facciamo. Se ci lamentiamo in continuazione del fumo scadente che c’è in giro (tagliato con mille “schifezze” e ci si spreca a scoprire modi per rendere questo pseudo-fumo più puro e quindi farlo tornare alle sue origini naturali) perchè non avere lo stesso riguardo per ciò che noi coltiviamo con tanta cura ed attenzione? In questo caso siamo avvantaggiati, perchè ci sostituiamo alla natura (soprattutto per chi cresce indoor) e quindi abbiamo il controllo assoluto su cosa somministriamo alle nostre piante e, di conseguenza, cosa introdurremo nel nostro organismo nel momento (agoniato ed appagante) in cui andremo ad assaggiare i frutti del nostro lavoro.
Non molti lo sanno, ma nel caso delle talee possiamo cominciare da subito la nostra coltivazione veramente bio, dall’inizio alla fine. Ci sono due modi per riuscirci.
La prima è quella di non usare nessun tipo di ormone radicante, mettendo a dimora le nostre talee nei cubetti di lana di roccia, oppure nei vasetti di torba, a secondo delle preferenze. Ed aspettare. Aspettare tanto. Mediamente da 20 giorni fino ad un mese e passa.
Il secondo modo è utilizzando il miele (preferibilmente biologico, naturalmente!). Il miele da tempo è noto per le sue proprietà antibatteriche, antisettiche e fungicida. Il miele contiene anche glucosio, sostanza prodotta dalle nostre piante e decisiva in fioritura per la formazione delle ghiandole di resina. Il miele contiene inoltre antiossidanti, minerali ed antibiotici naturali.
Il miele usato come ormone radicante garantisce gli stessi tempi di radicamento che qualsiasi ormone radicante in gel o polvere sul mercato. Le talee indifferentemente trattate con miele o ormone radicante iniziano a radicare mediamente dai 9 ai 15 giorni prima delle talee sulle quali non è usato niente per stimolare la produzione di radici. Le talee trattate con il miele hanno un successo di radicamento che aggira intorno al 98%.
Il miele, di qualsiasi tipo ma preferibilmente biologico e non pastorizzato (quindi grezzo) va diluito in proporzioni di 1 parte miele per 4 parti di acqua osmotica. Il miscuglio deve essere tiepido (da un minimo di 18° ad un massimo di 25°), quindi è consigliabile appoggiarlo su un termo, oppure anche su un videoregistratore acceso per qualche tempo. Questo permette al miele di sciogliersi ed amalgamarsi bene con l’acqua, oltre a garantire una temperatura ideale perchè il miele possa agire.
A questo punto semplicemente si prende la talea, la si immerge nel miscuglio acqua/miele fino ad un centimetro circa del gambo, poi la si mette a dimora nel cubetto di lana di roccia o vasetto di torba precedentemente inumidito ed ecco fatto! L’inizio della nostra coltivazione biologica, sotto i migliori auspici! (a cura di Bluevelvet)