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Discussione: Senza l'IO. Psicoterapia e Bhuddismo.

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da cheese Visualizza Messaggio
    Mi sono espresso male forse, mi riferivo all'intera razza umana. Non intendevo che la meditazione fosse un ''passo'' della nostra cultura occidentale, bensì un passo della cultura di un buddhista ad esempio. Lui non arriva alla meditazione perchè ha un qualche problema, gli viene ''mostrata la strada'' dalle persone adulte già fin da bambino.
    Questo comporta un'enorme differenza, che spesso da perfetti occidentali con i paraocchi non riusciamo neanche a comprendere. La nostra mente è diventata troppo scientifica ed ha perso il suo lato più filosofico. :
    Forse mi esprimo male anche io quando parlo di "occidentali"...ormai non ha più nessun senso questa distinzione dal punto di vista sociologico...
    oggi la Cina e l'India sono "occidentali" esattamente come gli Stati Uniti e qualsiasi altra nazione capitalista...
    e infatti il problema dell'industrializzazione che oggi è globalizzazione è anche la perdita di una certa identità, la perdita delle radici e dei valori religiosi...in nome di cosa poi? ma questo è un altro discorso...







    Citazione Originariamente Scritto da cheese Visualizza Messaggio
    Qui non concordo. E' un'illusione. Ci si illude di ''una saggezza eterna'' e si tenta di perseguirla dandosi uno scopo per non sentirsi persi. Però lo scopo non esiste, non esiste nessuno scopo...fino a prova contraria. Ma se questa è la tua ''strada'' ben venga, ricordiamoci solo che l'ego che hanno nutrito in noi fin da bambini è a volte più grande di quanto ci si possa aspettare. La nostra vita, la nostra percezione è illusoria, per cui qualsiasi illusione può portare al cambiamento. Sapere che è un'illusione, esserne consapevoli, permette di trascenderla e di osservarla. Se non lo facciamo restiamo limitati nall'illusione stessa, da cui non potremo mai uscire, perchè non capiremo che come tutto, si tratta di una realtà percepita e in quanto tale, soggettiva, parziale.
    Se segui l'amore per la saggezza, c'è un filo conduttore che passa da Buddha Shakyamuni a Gesù , passa da Socrate e Platone, sino ad arrivare ai mistici cristiani, ai maestri sufi, buddisti, induisti.. quello intendo quando parlo di una "saggezza eterna, immutabile"...che ha a che fare con le norme stesse che regolano la vita dell'universo...che considerano l'infinitamente piccolo come l'infinitamente grande...che ricercano l'UNO nel tutto...
    Socrate per esempio non ti diceva: DEVI PENSARE COSI', ma con la maieutica, provocava nell'interlocutore la nascita di un pensiero proprio, attraverso un metodo fatto di domande e risposte.
    Ritrovo questo per esempio anche nel buddismo o nel sufismo...ma giusto per fare un esempio...
    è chiaro che la chiave di tutto è dentro di noi...ma a volte, quando siamo particolarmente in difficoltà e non ce lo ricordiamo, abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni a ricordarcelo..




    Citazione Originariamente Scritto da cheese Visualizza Messaggio
    Credi abbia importanza essere formica o elefante? Uomo o coniglio? Credi abbia importanza avvicinarsi al ''dharma''? Come altre, è solo una visione della realtà.
    Io penso che nulla abbia importanza se non relativamente all'osservatore. Ma se togliamo l'osservatore allora cosa resta? Nulla. L'esistenza non cerca nulla, è un caso. Frutto del caos.

    Questo è ovviamente il mio modesto punto di vista e le domande sono retoriche. Punto di vista più o meno giusto del tuo? Nessuna delle due, non si tratta di avere ragione...e credo tu lo sappia. :
    ..è estremamente importante la differenza tra un uomo e un animale.
    Noi abbiamo la possibilità della scelta.
    Che poi non la esercitiamo è un altro discorso, ma ce l'abbiamo. Gli animali invece non scelgono ma devono seguire la loro natura, che è fatta di istinto.
    La nascita come essere umano è quindi una fortuna, un privilegio, se rapportata a una vita animale o vegetale o minerale.
    Anche questo ogni tanto dovremmo ricordarcelo.
    Se tu sei un ladro, lo hai scelto. Se tu ammazzi, lo hai scelto. E la pagherai.
    ...
    se togliamo l'osservatore cosa resta? nulla..
    bè si in un certo senso...l'universo è sempre una proiezione mentale......
    ma è quel nulla che non mi convince....
    in fondo chi è l'ateo se non proprio colui che crede solo a ciò che può vedere?...
    voglio dire, potrebbero esserci delle vite...intorno a noi...contemplative...che noi non riusciremmo a vedere......le quali anche loro costituirebbero "l'universo"...o gli universi...

    ricordo una bella riflessione in un film sul tema caos e creazione...
    autore di questa frase è Nobel per la fisica, Alfred Kastler.. il film in cui viene citata questa frase è "Niente è come sembra"


    "Supponiamo che degli astronauti esplorando un pianeta abbiano la sorpresa di scoprire una fabbrica automatica che produce alluminio. Esistono attualmente sulla Terra fabbriche completamente automatiche.
    Essi vedrebbero da un lato delle pale che scavano il suolo ed estraggono l'allumina, dall'altra le barre d'alluminio che ne escono. Essi vi troverebbero apparecchiature tipiche della fisica, processi di lettrolisi.
    In altre parole, dopo aver esaminato questa fabbrica essi constaterebbero solo il verificarsi di normali fenomeni fisici perfettamente spiegabili con le leggi della causalità. Ne dovrebbero forse concludere che il caso ha creato tale fabbrica? Oppure che degli esseri intelligenti sono scesi su quel pianeta prima di loro e hanno creato tale fabbrica?
    Ambedue queste possibilità di spiegazione sono reali. Ma pongo la domanda: sarebbe logico sostenere che il caso ha unito le molecole e creato siffatta fabbrica automatica? Nessuno accetterebbe questa interpretazione.
    Ebbene, in un corpo umano noi troviamo un sistema infinitamente più complesso.
    Voler sostenere che il caso ha creato tale essere mi pare assurdo.
    Se esiste un programma non posso ammettere programma senza programmatore"




    ....bella discussione, mi piace, ha preso una piega interessante....








    Citazione Originariamente Scritto da cheese Visualizza Messaggio
    Io volevo la pillola blu, non posso tornare indietro?
    Continuamente andiamo avanti o indietro, è anche questa sempre una scelta..

    La mente è una cosa stupefacente. E per lo più inesplorata dalla maggioranza delle persone. A me fa impazzire il fatto della levitazione per esempio....pensa di cosa potrebbe essere capace la nostra mente...uomini che trascendono le leggi della fisica e volano... non è incredibile?
    Ultima modifica di potpot23; 09-07-15 alle 01:56
    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
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  2. #2
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    Forse mi esprimo male anche io quando parlo di "occidentali"...ormai non ha più nessun senso questa distinzione dal punto di vista sociologico...
    oggi la Cina e l'India sono "occidentali" esattamente come gli Stati Uniti e qualsiasi altra nazione capitalista...
    e infatti il problema dell'industrializzazione che oggi è globalizzazione è anche la perdita di una certa identità, la perdita delle radici e dei valori religiosi...in nome di cosa poi? ma questo è un altro discorso...
    Purtroppo hai ragione. I miei occhi non hanno visto ciò che descrivi, ma la mia mente l'ha percepito attraverso le parole di chi ha visto. Uno su tutti Terzani, uno dei primi giornalisti a mettere piede nella Cina rossa. Dopo la sua morte è uscita una raccolta dei suoi appunti molto interessanti nel comprendere come l'occidente con la sua opera di globalizzazione basata su consumismo e piacere effimero abbiano avuto pesanti ricadute su vari paesi asiatici, provenienti da culture progredite in maniera molto diversa dalla nostra.
    E spesso il punto sai qual'è? E' che noi cittadini lo riteniamo anche giusto, in nome di una libertà che neanche comprendiamo.


    Se segui l'amore per la saggezza, c'è un filo conduttore che passa da Buddha Shakyamuni a Gesù , passa da Socrate e Platone, sino ad arrivare ai mistici cristiani, ai maestri sufi, buddisti, induisti.. quello intendo quando parlo di una "saggezza eterna, immutabile"...che ha a che fare con le norme stesse che regolano la vita dell'universo...che considerano l'infinitamente piccolo come l'infinitamente grande...che ricercano l'UNO nel tutto...
    Socrate per esempio non ti diceva: DEVI PENSARE COSI', ma con la maieutica, provocava nell'interlocutore la nascita di un pensiero proprio, attraverso un metodo fatto di domande e risposte.
    Ritrovo questo per esempio anche nel buddismo o nel sufismo...ma giusto per fare un esempio...
    è chiaro che la chiave di tutto è dentro di noi...ma a volte, quando siamo particolarmente in difficoltà e non ce lo ricordiamo, abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni a ricordarcelo..
    Ecco vedi, io la penso diversamente, specie nel passo in grassetto.

    Se qualcuno è in difficoltà io posso scegliere di aiutarlo oppure no. Io potrei scegliere di non aiutarlo per il suo bene, o per quello che io ritengo sia il suo bene. Ma chi conosce cosa è bene e cosa è male? Nessuno, perchè non esistono. Sono due aggettivi che usiamo per caretterizzare delle cose o degli eventi, ma non sono valori assolutistici.

    Allora se non c'è bene e male a livello assoluto, la mia scelta di compiere del bene o del male sarà puramente personale, egoistica. Tirarsi fuori e non scegliere è un'altra opzione, che con la nostra mente ''occidentale'' poco abituata a questi schemi di pensieri e di logica, non riusciamo a cogliere. Passiamo la nostra vita ad affibiare etichette e giudizi a tutto ciò di cui abbiamo percezione. Lo facciamo involontariamente, il nostro cervello è esperto nel farlo, questo ci torna utile. Ma abbiamo dimenticato che tutto ciò non è la realtà, è solo la nostra piccola ed insignificante visione di essa.






    ..è estremamente importante la differenza tra un uomo e un animale.
    Noi abbiamo la possibilità della scelta.
    Che poi non la esercitiamo è un altro discorso, ma ce l'abbiamo. Gli animali invece non scelgono ma devono seguire la loro natura, che è fatta di istinto.
    La nascita come essere umano è quindi una fortuna, un privilegio, se rapportata a una vita animale o vegetale o minerale.
    Anche questo ogni tanto dovremmo ricordarcelo.
    Se tu sei un ladro, lo hai scelto. Se tu ammazzi, lo hai scelto. E la pagherai.
    Vita minerale in che senso?

    Non è forse l'uomo guidato dai suoi istinti, a tal punto da rendere scontato ciò che è illogico e fondarci un intero sistema mondiale?
    Non è forse l'uomo guidato dalla fame o dalla vendetta o dall'amore a fargli compiere imprese eccezionali?
    Non è forse l'uomo giudato dalla sete di denaro e potere a conquistare e sottomettere gli altri individui?

    Non è forse il fungo che contagia il cervello delle formiche ipnotizzandole, obbligandole a rimanere ferme su una foglia in attesa di fruttificare a scapito della loro vita, un esempio di tecnologia intelligente?

    La vita ha infinite forme di essere. Ogni secondo se ne creano di nuove e se ne perdono di vecchie. Il caos, e quindi il caso legato alla selezione naturale ci porta ad essere quello che siamo. Nessun valore aggiunto. Siamo diversi, non migliori o peggiori. Questi ultimi due aggettivi sono assolutamente relativi e mai assoluti. Possiamo ritenerci di essere più importante di una pianta?

    Faccio la domanda: visto che una pianta non può muoversi e noi si, chi ha più scelta, noi o la pianta?
    Una risposta è che la pianta non ha bisogno di muoversi. Pensiamo a quanto polline può rilasciare un singolo fiore. Pensiamo ai semi che sfruttano 1000 ''tecnologie'' diverse e possono essere spostati in tutto il globo. Sono due modi diversi di muoversi, ma è un movimento.
    Una pianta non ha bisogno di prendre l'auto e farsi 300km per andare al mare a prendere il sole e farsi il bagno. Lei nasce con il sole e la pioggia la bagna. Se non ci sono le condizioni muore, lasciando spazio e nutriemento ai più forti, con un beneficio a livello genetico, noi invece recuperiamo tutti gli individui deboli, con conseguente indebolimento genetico.

    Per cui io penso che non sia nè un privilegio nè un rammarico esistere in questa forma. Credo che attribuire un valore assoluto all'esistenza sia sbagliato. Tutto è relativo a qualcos'altro. Buono per me, male per te. E viceversa.



    se togliamo l'osservatore cosa resta? nulla..
    bè si in un certo senso...l'universo è sempre una proiezione mentale......
    ma è quel nulla che non mi convince....
    in fondo chi è l'ateo se non proprio colui che crede solo a ciò che può vedere?...
    voglio dire, potrebbero esserci delle vite...intorno a noi...contemplative...che noi non riusciremmo a vedere......le quali anche loro costituirebbero "l'universo"...o gli universi...
    Certo che potrebbero esserci delle vite che non percepiamo. Potrebbero esistere anche i fantasmi ma per quanto mi riguarda se non li percepisco è inutile starmi a fare le seghe mentali, immaginando un Dio così, un Dio colà, condito da stronzate più o meno palesi. Non mi serve.
    Questo non è essere atei, questo è essere agnostici semmai. Aperto a qualunque ipotesi, pur bislacca che sia. Non affermerò mai che i fantasmi non esistono, perchè non lo posso sapere, ma allo stesso tempo non perdo tempo ad investigare se le informazioni in mio possesso, sufficienti a giudicare il fenomeno, mi portano ad avere una probabilità molto alta che si riveli tutta una grossa stronzata, come tante altre. Quando verrà dimostrata l'esistenza o verrà negata, potrò esprimermi in merito, fino ad allora preferisco stare zitto, perchè la mia improbabile opnione non apporta nulla nè da una parte nè dall'altra.

    ricordo una bella riflessione in un film sul tema caos e creazione...
    autore di questa frase è Nobel per la fisica, Alfred Kastler.. il film in cui viene citata questa frase è "Niente è come sembra"


    "Supponiamo che degli astronauti esplorando un pianeta abbiano la sorpresa di scoprire una fabbrica automatica che produce alluminio. Esistono attualmente sulla Terra fabbriche completamente automatiche.
    Essi vedrebbero da un lato delle pale che scavano il suolo ed estraggono l'allumina, dall'altra le barre d'alluminio che ne escono. Essi vi troverebbero apparecchiature tipiche della fisica, processi di lettrolisi.
    In altre parole, dopo aver esaminato questa fabbrica essi constaterebbero solo il verificarsi di normali fenomeni fisici perfettamente spiegabili con le leggi della causalità. Ne dovrebbero forse concludere che il caso ha creato tale fabbrica? Oppure che degli esseri intelligenti sono scesi su quel pianeta prima di loro e hanno creato tale fabbrica?
    Ambedue queste possibilità di spiegazione sono reali. Ma pongo la domanda: sarebbe logico sostenere che il caso ha unito le molecole e creato siffatta fabbrica automatica? Nessuno accetterebbe questa interpretazione.
    Ebbene, in un corpo umano noi troviamo un sistema infinitamente più complesso.
    Voler sostenere che il caso ha creato tale essere mi pare assurdo.
    Se esiste un programma non posso ammettere programma senza programmatore"
    Credo di aver passato giorni a fare dialettica su questo tema insieme ad un amico. Alla fine siamo arrivati alla conclusione che l'esistenza è frutto di un caos ordinato.
    Credo potrei scrivere un trattato su questo tema, che trovo affascinante. Se ne potrebbe davvero discutere per giorni sostenendo l'una e l'altra ipotesi. Qui è difficile farlo, gli argomenti sono tanti e ognuno meriterebbe essere discusso approfonditamente però ci provo a mio modo

    Ne dovrebbero forse concludere che il caso ha creato tale fabbrica? Oppure che degli esseri intelligenti sono scesi su quel pianeta prima di loro e hanno creato tale fabbrica?
    Ambedue queste possibilità di spiegazione sono reali. Ma pongo la domanda: sarebbe logico sostenere che il caso ha unito le molecole e creato siffatta fabbrica automatica? Nessuno accetterebbe questa interpretazione.
    Il caso non ha fatto si che le molecole venissero unite, ma ha fatto si che un osservatore potesse arrivare lì ad osservare il fenomeno.
    Il pianeta in questione contiene alluminio, ok. Ma chi l'ha messo lì? Nessuno. E' un caso. Se non fosse stato lì la fabbrica non sarebbe esistita e l'osservatore avrebbe osservato qualcos'altro.

    Se l'osservatore fosse giunto su quel pianeta in un epoca differente, nel passato ad esempio, avrebbe potuto non trovare la fabbrica. Allora la casualità temporale entra in gioco. Perchè l'osservatore non è arrivato prima o dopo? E' il caso, dovuto ad esempio al fatto che nel passato l'osservatore non aveva la tecnologia necessaria per raggiungere il pianeta.

    Eppure nel caos c'è un ordine, perchè lo ritroviamo nella materia, nell'esistenza stessa. Noi sappiamo dove si trova un oggetto eppure se osserviamo da molto vicino ciò, non possiamo sapere dove si trova esattamente la materia di cui è composto, finchè non la osserviamo.

    Un uragano potrebbe verificarsi dopo il battito d'ali di una farfalla, che eccitando gli atomi della materia che la circonda causa una catena di eventi che porta la formazione di un uragano a migliaia di km di distanza. Conoscendo tutte le variabili si potrebbe prevedere, per cui non vi è nessun caso, anche se apparentemente vi è.
    Eppure non possiamo prevedere se quella farfalla verrà mangiata da una rana quella mattina oppure no. Neanche la rana lo sa finche non gli passa davanti. Tutto ha una causa, ma non prevedibile al 100%. Possiamo avvicinarci anche al 99,99% ma resterà sempre l'eccezione, ovvero ciò che sconvolge gli equilibri e permette il movimento di un sistema.




    ....bella discussione, mi piace, ha preso una piega interessante....
    Concordo, interessante. Se troppo OT magari si chiede di separarla e farne un'altra.

  3. #3
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    per quanto mi riguarda, se volete, potete continuare in questo thread. in fondo, non stiamo uscendo, ma entrando nel discorso.

  4. #4
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    Provo a riassumere le due posizioni antitetiche classiche:

    organicismo vs meccanicismo
    societa’ su piccola scala vs societa’ pastorale e agricola
    animistico, panteismo vs monotesismo
    divinita’ femminili, relig.orientali vs societa’ patriarcale, religioni occidentali
    biocentrismo (ecocentrismo) vs antropocentrismo
    intuito vs ragione (specie strumentale)
    visione del mondo olistica vs visione de mondo meccanicistica, e dualistica
    decentralizzazione vs centralizzazione
    tecnologia primitiva vs tecnologia moderna
    autosufficienza regionale vs globalizzazione e commercio internazionale
    anarchia/democrazia partecipativa vs statismo, autoritarismo
    radicalismo vs pragmatismo

    secondo me la scelta dipende dalla propria personalita’, seguendo la regola del bilanciamento.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da potpot23 Visualizza Messaggio
    ciao cheese....gran bel post...c'è da imparare..grazie...

    scrivi

    Se sei nella piazza non puoi comprenderla. Solo se vai su puoi capirne la struttura più precisamente.
    Eppure esiste un altro modo. Puoi restare nella piazza, aprire un computer connesso alla rete ed osservare la piazza da milioni di angolazioni diverse.Non solo, potrai conoscere di che materiale è fatta, seguendo quali canoni architettonici, perchè è stata costuita e così via. Quando chiuderai il computer avrai una comprensione maggiore della struttura della piazza, eppure non ti sarai mosso fisicamente da essa.
    Addirittura avrai una comprensione maggiore che se fossi andato in alto ad osservarla. Se la guardi dall'alto non sai di cosa è composta la materia che la forma. Se cerchi su internet puoi saperlo.


    Quando dici "connettersi alla rete" intendi uno stato superiore di coscienza, uno stato meditativo?
    Se ho capito bene..
    Anch'io comunque con l'esempio che ho fatto intendevo lo spostamento non tanto fisico, quanto il cambiamento di prospettiva, il cambiamento del punto di vista mentale e in questo, sempre se ho ben capito, siamo d'accordo.

    No.

    Quando scrivo di un computer connesso alla rete intendo due cose: una macchina in grado di elaborare informazioni che è il nostro cervello e le informazioni stesse.

    La macchina senza informazioni è inutile. Le informazioni senza macchina sono inutili.

    Quando convivono danno vita ad una eleborazione di dati che porterà ad un determinato valore output.

    Questo valore output è spesso falsato dalla realtà perchè la macchina (il nostro cervello) è parziale, soggettivo, soggetto ad errore.
    Inoltre spesso le informazioni di input non sono corrette, si fondano sul falso, su imprecisoni, su visioni parziali.
    Il che dà vita ad un risultato puramente soggettivo, che tende a discostare enormemente da una realtà oggettiva.

    Però, e qui arriva il bello, la nostra mente è in grado di fare una cosa forse unica, se la mettiamo a confronto con le altre forme di vita conosciute. La nostra mente è capace di trascendere sè stessa. Trascendere l'IO. Rendersi conto della sua stessa inaffidabilità. Rendersi conto che è lei stessa una macchina imperfetta.

    Allora una volta che ce ne si rende conto cosa accade? Accade che nell'algoritmo che la macchina userà per elaborare le informazioni, verrà aggiunta una funzione. Una funzione che si occupa di prevedere l'errore stesso della macchina e tentare (non riuscire) di integrarlo nel sistema, in modo che non influsica sul risultato finale.

    Cosa voglio dire in parole povere? Voglio dire che noi, con il nostro intelletto, possiamo interpretare la realtà seguendo una realtà oggettiva, una realtà basata sulla logica. Essendo oggettiva una verità non potrà mai essere falsa, finchè non si cambia il sistema di riferimento, cioè le leggi fisiche che dominano questa realtà.

    Non sto affermando che una visione scientifica, sperimentalistica, dell'esistenza sia la ''via''. Sto affermando che nonostante l'inaffidabilità del nostro cervello ed i suoi limiti, il nostro pensiero può, come tanti ce lo hanno dimostrato nel corso della nostra storia, esistere senza di noi.
    Perchè quel pensiero, anche se scaturito nel nostro cervello, è un pensiero che rappresenta una verità. Esso esiste. Non è buono, non è sbagliato. Esso è.

    Ad esempio, mettiamo per assurdo che io da bambino abbia ''scoperto'' da me il teorema di pitagora. Non me lo ha insegnato nessuno, l'ho capito da solo. L'ho ''scoperto''.
    Bene...il mio pensiero, composto da informazioni di base che vengono elaborate dal cervello, mi ha portato ad una verità. Essa non è buona. Essa è una verità. Esiste. Non c'è altro.
    Se domani l'essere umano smettesse di esistere il teorema di pitagora sarebbe ancora valido.

    L'unico momento realisticamente ipotizzabile in cui il teorema non sarebbe più valido è quando il sistema di riferimento cambia. Se cambiasse la forza di gravità che è uno dei punti cardine delle leggi fisiche, se cambiasse ed aumentasse la sua forza di un milione di volte, probabilmente il teorema di pitagora non sarebbe più valido. Anche un paio di linee rette non sarebbero più un paio di linee rette. Tutto cambierebbe.

    Per cui, riassumedo, attraverso il pensiero logico di una mente imperfetta, si può arrivare ad una verità oggettiva. Non capita spesso, ma capita. Con il passare degli anni e la nostra esplosione demografica e nozionistica abbiamo scoperto cose (informazioni) che ci hanno permesso di arrivare a nuove verità.

    Detto ciò, un passo tra i più importanti, è quello che ti suggerivo nel precedente post. Osservare senza giudizio. Essere testimone e non giudice. Perchè ti dico questo? Perchè i giudizi fanno si che l'informazione risulti inesatta e di conseguenza la sua elaborazione condurrà ad un risultato approssimativo, inesatto, impreciso o totalmente sbagliato.
    Bada bene, non sto affermando che i giudizi sono ''male'', che non si deve giudicare etc... ma ti sto suggerendo che i giudizi sono parziali ed in quanto tali lo sarà il punto di vista. Se perdi il giudizio, allora fai un piccolo grande passo per avvicinarti a ciò che è la realtà dell'esistenza.
    Tu puoi giudicare la guerra come male, e fai bene. Ciò non toglie che esiste. Se tu la neghi perchè vorresti un mondo senza di essa, neghi una verità, cioè che la guerra esiste perchè può esistere. E ti allontani dalla realtà.

    Ma una mente consapevole, può capire che la guerra è sbagliata in questo frangente di esistenza, per cui essere contrario ad essa. Eppure allo stesso tempo quella stessa mente può comprendere che la guerra non è giusta e non è sbagliata. La guerra esiste.

    Osservando continuamente la realtà con questi nuovi occhiali, pian piano si schiarirà una piccola parte di quello che potremmo chiamare il ''grande disegno divino''.

    Sempre nel precedente post, ti suggerivo di osservare la natura con questi nuovi occhiali, e lo ribadisco nuovamente. La natura comprende l'uomo, ma in questo caso l'attenzione andrebbe focalizzata lontana da esso, ma soprattutto lontano da noi stessi.
    Dobbiamo riporre maggiore attenzione sull'esterno piuttosto che all'interno per capire altri punti di vista dell'esistenza.
    Osserviamo le piante, comprendiamo la loro ''filosofia'' di vita. Una pianta nasce da un seme, cresce, fiorisce, produce altri semi e muore. Non c'è bene o male, è così. Limitiamoci ad osservare. Dopo anni di osservazioni, i collegamenti saranno automatici. Tutti i piccoli pezzi del puzzle pian piano cominciano ad unirsi prendendo forma e lasciando intravedere qualcosa. Si scorge una figura, un disegno generale, un qualcosa che unisce il tutto. La legge base dell'esistenza, ciò che molti ricercatori hanno cercato invano a costo della loro vita. Un'equazione che riassuma l'esistenza dalla più piccola particella ipotizzabile, al più grande ammasso di materia esistente, organico o non. La ricerca va avanti nel frattempo che noi scriviamo.

    Questa visione della realtà non è per tutti. Essa è solo una delle tante strade percorribili. Strade che inevitabilmente si incrociano ripetutamente in vari punti perchè non può essere altrimenti. Che la mente sia romantica o scientifica, la verità esiste a prescindere da essa. Per questo le strade devono logicamente incontrarsi, perchè tutte sono frutto della ricerca della verità.

    Ognuno di noi è diverso, ed ognuno di noi ''ha bisogno'' (in realtà non vi è alcun bisogno) di essere ''preso'' nel giusto modo. Poniamo come esempio le discipline del kamasutra e del tantra. Entrambe hanno come punto cardinale dell'insegnamento il sesso. Il sesso è la strada. Mentre percorrerai la strada potrai osservare ciò che vi è di fianco (la realtà).
    Entrambe le discipline quindi focalizzano l'insegnamento basandosi sul sesso, come mezzo per ''annullare'' l'effetto della mente e permettere di trascenderla. L'atto fisico influisce sulla mente, così come recitare un mantra, e questo gioco viene sfruttato per uno scopo.

    Eppure le due discipline sono diametralmente opposte. Le strade sono divergenti. La messa in opera delle tecniche delle due discipline sono molto diverse. Una è fatta per persone con una certa indole, e l'altra è studiata per un altro tipo di persone diametralmente opposta. Uomo, donna. Aggressivo, pacato. Occidente,oriente. E così via.

    Nessuna delle due è giusta, nessuna delle due è sbagliata. Però le due non sono per tutti, perchè sono diverse. Ognuno ha la sua strada e sceglierà quella che più gli si addice.

    Se la verità pervade la tua esistenza, non ha importanza che strada seguirai, tutte saranno giuste, tutte saranno sbagliate. Non hai più bisogno di muoverti, la verità si renderà manifesta in qualsiasi sfumatura dell'esistenza. Forse non la comprenderai, ma non potrà esserci altro che verità, nessuna bugia, nessuna falsità.

    Ma la mente dell'uomo è imperfetta, per questo ha bisogno dell'insegnamento derivato dalla saggezza di altre persone vissute precedentemente. Non è pronta per vedere il grande schema divino. Se glielo mettessero davanti non se ne accorgerebbe neanche. Per questo motivo esistono le discipline, che ci insegnano a lavorare su di noi e rendere la nostra macchina capace di percepire informazioni corrette, non falsate.

    Il buddhismo ti dice che sei tu a dover cercare. Non perchè non possa dirti la verità, ma perchè tu non la capiresti. Non perchè non sei intelligente, ma per tua stessa natura. Per questo ti deve far illudere, questa è la sua strada.

    Sai perchè uno psicologo non fa terapia gratuita? Perchè altrimenti le sue parole non varrebbero un cazzo alle orecchie del paziente. Il concetto non è molto diverso.





    tu scrivi, parlando dell'atomo

    La forza che lo caratterizza (forze nucleari) sono così forti che non possono essere modificate se non in particolari condizioni (vedi fusione e fissione nucleare).

    Ecco, a proposito, ti faccio una domanda...da ignorante forse..

    è possibile che le esplosioni nucleari del secolo scorso (Hiroshima, Chernobyl e chissà quant'altre fino ad arrivare agli incidenti in Giappone di questi ultimi anni) abbiano in qualche modo inciso sulla struttura genetica della vita?
    [/QUOTE]

    Ovviamente si, è risaputo da anni e anni. Le radiazioni di un certo tipo (di cui fanno parte anche quelle che vengono dal sole, filtrate poi dall'atmosfera) riescono ad interferire con il dna e con la sua sintesi, dando origine a copie di dna errate. Queste copie se sono funzionali rimangono attive e si replicano dando origine ad esempio a vari tipi di tumore.
    Questo tipo di radiazioni è definito ionizzante, perchè possiede l'energia necessaria a reagire con ciò che solitamente è stabile, come il nostro dna.

    Tanto per fare un empio legato al cultivo di cannabis, lo stesso fenomeno viene usato per creare ozono che serve per annullare gli odori. Una lampada composta da due elettrodi metallici separati da un materiale inerte viene azionata in modo da produrre radiazioni UV-C, le più energetiche del range UV. Queste radiazioni sono così forti da riuscire a ionizzare l'ossigeno presente nell'aria (O2) e trasformarlo in (O3).

    Non solo. Le radiazioni ionizzanti vengono impiegate da anni e anni per modificare la vita. Non sono per nulla esperto però sono certo al 99,9% che nell'ambito della selezione genetica di piante e organismi di piccole dimensioni non sia nulla di nuovo. La radiazione viene impiegata per apportare novità. Si cerca di ottenere una modifica del dna funzionale e che abbia un ritorno economico fondamentalmente.

    Considera che tenatre di modificare il dna è una pratica comune in questo campo ma non attraverso le radiazioni, ma attraverso sostanze chimiche, naturali e artificiali. Il concetto però è lo stesso.

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